Ecco un bell' articoletto che copio e incollo dai vicini ( quelli dei bund

), in particolare da Fleur , che saluto e ringrazio :
USA: FED;DOMANI COMITATO MONETARIO, ATTESO RIALZO TASSI/ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 02 MAG - L'economia Usa rallenta e il
mercato sembra per ora reggere, in un contesto di crescita dei
costi energetici per il caro petrolio e dell'inflazione: è
proprio la dinamica dei prezzi che preoccupa maggiormente la
Federal Reserve che domani, in occasione del comitato monetario,
dovrebbe optare per un nuovo rialzo dei tassi di un quarto di
punto al 3%.
Queste almeno le previsioni della vigilia della riunione del
Federal Open Market Committee (Fomc), che tengono conto di una
congiuntura macroecomica dai segnali contrastanti. Se da un lato
il Pil rallenta al 3,1% nel primo trimestre (contro il 3,5%
atteso) sui ritmi più deboli degli ultimi due anni, dall'altro,
l'indice relativo ai prezzi dei consumi personali, che è il
dato attentamente monitorato dalla Fed nel tasso 'core' -
depurato della voce alimentari ed energia - sale nello stesso
periodo del 2,2% su base annua, a una marcia più alta dal
quarto trimestre 2001.
In linea con lo scenario contrastante, del resto, sono anche
i dati diffusi oggi su spesa edilizia a marzo (+0,5% a fronte
del 0,3% stimato) e indice manifatturiero che ad aprile anche se
si attesta a 53,3, sotto i 55 degli analisti, si mantiene
comunque sopra la soglia di 50 che indica espansione. Mentre il
sottoindice che misura la propensione delle imprese alle nuove
assunzioni, scende a 52,3 dal precedente 53,3 e, proprio sul
mercato del lavoro c'é attesa per la diffusione del rapporto
sull'occupazione di aprile, attesa per venerdì.
I mercati borsistici statunitensi, che viaggiano in
territorio positivo, sembrano non risentire delle attese di una
stretta monetaria sia pur graduale, in linea con il 'soft
landing' caro al presidente della Fed, Alan Greenspan, che ha
ripetutamente espresso preoccupazione su elevate quotazioni del
petrolio e su deficit commerciale e delle partite correnti orami
fuori controllo.
Dallo scorso giugno, la Banca centrale statunitense ha deciso
sette interventi sui tassi da 0,25% ciascuno, portandoli dall'1%
all'attuale 2,75%, con un differenziale dello 0,75% fra il costo
del denaro negli Usa e quello nell'Eurozona, ferma sul livello
del 2% dal 2003.
Una manovra più forte, pari allo 0,5%, potrebbe avere
l'effetto di strangolare l'economia che già ora dimostra di
essere meno solida del previsto. Difficile, quindi, che possano
emergere nuove linee d'azione dal Fomc di domani, perché le
attese solo tutte per una sostanziale conferma di quanto già
detto in occasione della riunione del 22 marzo.
La politica al rialzo del costo del denaro da parte della
Fed, si poteva infatti leggere nella nota diffusa al termine
dell'incontro, "é prevedibile continui a essere graduale". E,
"nonostante le aspettative di inflazione a lungo termine siano
contenute, le pressioni dell'inflazione sono aumentate negli
ultimi mesi".
chi di voi si ricorda che e' successo alla MaialazzA , quando il nonno verde ha rialzato l' ultima volta ?
