martedì 6 settembre 2011
Buongiorno e ben ritrovati a tutti
Timidi tentativi del sole di bucare la spessa coltra di nuvole. Sarà sole anche a Milano?
Si rifletteva giorni fa sulla mancanza di una figura istituzionale, o partitica o cq di rilevanza, in grado di poter fare da roccia su cui aggrapparsi. Ma quali doti dovrebbe avere? E noi, cosa dovremo fare?
Gandhi su questo punto aveva le idee precise.
Si incentra sul concetto di swaraj, libertà. Parola tanto abusata quanto vilipesa.
La libertà presuppone un inizio dal basso: ogni individuo si assuma la responsabilità di cambiare il proprio atteggiamento, e solo in un secondo tempo - ad "autopurificazione" avvenuta- si proponga di affrontare i problemi sociali, politici e di convivenza internazionale.
L'integrità delle linee d'azione presuppone che ogni movimento di trasformazione e liberazione parta in primo luogo dall'interno, attraverso un sincero, penetrante esame di coscienza, che comporti conseguentemente, un'effettiva, approfondita, severa conoscenza di sé. A sua volta questa conoscenza vera renderà liberi dalla paura. Paura che è lo stimolo principale al dominio ed al controllo di ciò che è fuori da noi e che, di riflesso, ci espone al giogo del dominio altrui o, peggio, al ruolo di dominanti
[Gandhi. Pensieri sulla vita. Ed. Barbera Editore 2007]
A me pare che di uomini e donne libere in questo momento nn ve ne siano! Sono tutti intricati in una sottile ragnatela che tutti avvolge e tutti fagocita. Tutti ricattabili e tutti ricattatori.
Partiamo da questa figura
[Derivato. Tf Daily. Ciclo semestrale]