venerdì 04 novembre 2011
Cordiali saluti a tutti
"Quando Lao-tzu parla del Wu Wei, di Non-agire, non intende l'inazione volgare, il prigro appagamento ad occhi chiusi. Egli si riferisce all'inazione dei movimenti terrestri, dei desideri, delle aspirazioni vorso cose sprovviste di realtà.
Egli intende bensì l'azione delle cose reali, ovvero una energica attività [...] l'abbandono alla forza interiore del Tao, al ritmo del Tao che è dentro di te e ti conduce al Tao. Questo movimento, credimi, è naturale come quello della nuvola che passa sopra di noi"
[...]
"Ancora un momento e si saranno dissolti nell'infinito del cielo, e non vedrai più altro che l'eterno azzurro. Allo stesso modo la tua anima, come un sogno, sarà dissolta e assorbita da Tao"
[Henri Borel. Wu Wei. Ed. Neri Pozza 1999]
E' una traduzione del Tao the ching di Lao-tzu sotto forma di dialogo. E' vecchio. Borrel appartiene alla generazione dei primi sinologi. Fine '800. Ma non è influenzato dai fiumi di trattati che arrivano dopo.
E' una mente vergine.
E il non-agire è la stessa immagine che al di là di Bisanzio, a Roma, è stata immortalata nella dualità Maria-Marta, attivismo contemplazione.
A noi interessa come scoccare la freccia.
Tao scocca da sé.
Dal di dentro.
E' un movimento che parte e rientra.
Si origina e si esaurisce.
Come un ordine in borsa.
Partito il mensile?