Carissimo, Ciampa era un Santuomo, un Mistico, un Asceta, una Persona davvero speciale che tutto sommato, mi sono domandato + volte, come mai avesse intrapreso il trading che di per se stesso giudico, nn certamente una buona cosa, perchè cosa speculare e cercare di lucrare guadagni, che poco hanno a che fare con far del bene.
Da quello che mi hai raccontato, personalmente da tanti anni a contatto con sofferenza e dolore, fino a poco tempo fa ho "cercato" di nn guardare il passato di quelle persone che ritenevo nn meritevoli di tante cure e sforzi da pare di che li assiste, ma oggi nn mi spremo + di tanto, con i vari tossici, alcolisti, pluri tentati suicidi, grandi obesi,(il mio sogno e di avere G. Ferrara ricoverato), ammetto anche che sono diventato un po' estremista in questo senso, ma daltronde come dice il detto "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
Proprio perchè nn sta a me giudicare le persone, a volte credo che sia meglio che la selezione naturale faccia il suo corso.
Scusami lo sfogo, ma daltronde nn tutti sono santi.
Saluti e b. giornata
Vedi il problema si può vedere anche dalla parte opposta: chi possiamo dire che è santo?
In Tibet ha vissuto in epoche remote (intorno al 1.400 d.c.) un tizio che si chiamava Kunga Legpa. Diciamo che non era proprio uno stinco di santo. Ed ha compiuto molti gesti contro la moralità vigente dell'epoca.
Un giorno prese in giro quello che era l'equivalente del nostro papa dell'epoca. Eppure nessuno osò schierarsi contro.
Perché?
Perché lui avava ragione: si era scagliato contro il perbenismo e la morale vigente.
Se uno dava contro una donna di mal costumi, lui se la portava a letto.
Se una donna voleva gli insegnamenti, lui se la portava a letto.
Tutti a gridare allo scandalo. Ma poi quelle due donne abbandonarono le loro cattive abitudini e trovarono la vera strada delle spiritualità. La prima abbandonò la pretesa di trovare la realizzazione nella vita tramite le cose materiali; la seconda tramite le cose spirituali.
Entrambe furono felici.
Adottò dei metodi, diciamo, poco ortodossi.
Per cui ciascuno che lo giudicò un poco di buono, sbagliò in pieno.
Come allo stesso modo anche chi lo giudicò un santo non ci prese poi molto.
Di fatto a fare le sue stesse cose non è che ci troveremo proprio tanto felici oggi.
Il suo insegnamento fu quello di sospendere il giudizio sugli altri xè è sempre sbagliato. Ma di agire in seno alla spiritualità.
Un giorno Ghesce-là ci disse: non pensate alla vita futura (nel buddhismo si tende a mollare la presa su questa vita per dedicarsi alla collezione dei meriti per quella futura), ma cercate la felicità in quella presente.
Del resto il poeta disse "del futur non vè certezza".
Non sta a noi giudicare del bene e del male di una persona. Se questa persona si è comportata male saranno le sue azioni che gli si rivolgeranno contro.
Se un ladro ha rubato, io lo metto in prigione. Ma se quel ladro sta male, xè mai dovrei toglierli le cure? In fondo lui ha cercato, come me e te, la felicità in questa vita.
Ha sbagliato l'oggetto verso cui indirizzare le sue azioni.
Ma chi non lo ha fatto?
Scagli la prima pietra chi non ha pensato di portarsi a letto la donna del suo amico o non ha causato danno nella sua vita alle persone che gli sono accando!
Scagli la prima pietra chi non ha mai avuto sentimenti egoistici e li ha messi in atto!
Si lo so. Hai ragione. E' una visione cattolica.
Ma se la togliamo diamo adito e giustifichiamo la visione di coloro che, per un bene supremo (quale l'ordine) compie atti vessatori verso i più.
Prendi gli Usa: dopo l'11 settembre sospero molti diritti dei cittadini (consiglio di leggere Gore Vidal su questo punto...fiuu che libri). La giustificazione? Il bene supremo dell'ordine e della giustizia (e della ricchezza aggiungo io).
Risultato: i ricchi sono più ricchi di prima dell'11 settembre 2001. E migliaia di americani si sono aggiunti alla massa già troppo grande dei poracci. Così da loro, così da noi.
Abbiamo sospeso quella visione del mondo, e il mondo non è migliorato.
Ogni volta che la sospendiamo facciamo un passo verso l'infelicità. Personale e di gruppo.
Vedi delle ingiustizie? Agisci!
Vedi delle persone che parlano bene ma razzolano male? Agisci!
E sono 2.000 anni che, socialmente, la sospendiamo.
Ma nella propria piccola vita possiamo cercare di attuarla.
Proprio come fece kunga Legpa!