IL "CRISTO DERISO", OPERA DI CIMABUE (ANSA) FOTO 1 DI 4 Quel Cimabue "quasi" dimenticato in cucina: battuto all'asta per 24 mln di euro Il capolavoro del fiorentino Cimabue, trovato qualche mese in cucina durante un trasloco da una famiglia di Compiègne, a nord di Parigi, è stato battuto all'asta per 24 milioni di euro durante un'accesa gara al rialzo tra otto compratori, tra cui c'erano anche musei. "Un record per un quadro anteriore al 1500" Tweet 28 OTTOBRE 2019 Il dipinto attribuito a Cimabue (Firenze 1240 - Pisa 1302), recentemente ritrovato durante un trasloco in una casa di Compiègne, nel dipartimento dell'Oise della regione dell'Alta Francia, è stato venduto a un prezzo record: oltre 24 milioni (tasse comprese) in un'asta che si è tenuta a Senlis, a nord di Parigi. Stessa area di riferimento del compratore, residente a Chantilly, rimasto anonimo. Secondo Dominique Le Coënt della casa d'aste Acteon, che ha gestito l'asta della tavola dal titolo "Cristo deriso", prezzo di partenza 19,5 milioni di euro, si tratta di un primato mondiale per un quadro anteriore al 1500. E al tempo stesso l'opera si attesta a essere il settimo dipinto antico più caro dopo il "Salvator Mundi" attribuito a Leonardo da Vinci (venduto da Christie's a New York nel novembre 2017 per 450,3 milioni di dollari), 'Il massacro degli Innocenti" di Pieter Paul Rubens, un'opera di Pontormo, un'opera di Rembrandt, un'opera di Raffaello e un'opera di Canaletto, come ha precisato Acteon. Il dipinto Il "Cristo deriso" (25,8 cm su 20,3), attribuito al maestro di Giotto dal laboratorio di periti d'arte Turquin, è parte degli elementi di un dittico del 1280 in cui erano rappresentati su 8 pannelli delle scene della passione. Se ne conoscevano soltanto due: "La flagellazione di Cristo", esposto al Frick collection a New York, e "La Vergine e il bambino con due angeli" in mostra presso la National Gallery di Londra. L'attribuzione Sull'attribuzione a Cimabue della tavola non ci possono essere dubbi poiché "è evidente, paragonandolo con altri suoi quadri, che si tratta della stessa mano". Eric Turquin ha poi precisato che gli esami con la riflettografia a raggi infrarossi hanno rivelato un eccellente stato di conservazione.