Questo presunto Michelangelo è stato comprato da una società cinese, la Yulong, emettendo azioni per far provvista del denaro necessario (75 milioni di €, robetta ...). L'azione subito dopo l'annuncio ha guadagnato il 47%.
A me non sembra Michelangelo, ma per ora ne so troppo poco. Esistono i disegni di mano di Michelangelo, per Vittoria Colonna, e dipinti eseguiti da Marcello Venusti, se fosse Michelangelo sarebbe l'unico della serie dipinto da lui personalmente. Ovviamente questa è l'idea della Yulong.
Però l'idea del "frazionamento" del dipinto in 7,5 milioni di azioni (da 10 $) , che ricorda quella dei fondi di investimento in oggetti artistici, fa venire in mente alcuni avvenimenti in parte analoghi. La vendita di gadget in occasione di eventi sportivi mi pare arrivò una volta, forse per Italia 90, alla suddivisione in zolle di un campo di calcio, o ricordo male? Personalmente proposi inutilmente la vendita della mummia di Lenin a cubetti, i collezionisti nostalgici avrebbero così realmente sanato il bilancio russo assai prima del ben noto default selettivo. Immagino a quali prezzi sarebbero schizzate le parti intime del capopopolo (si immagini solo il prestigio di poterle esporre in salotto agli attoniti ospiti, "Questi sono i *** di Lenin" "Ooooh!" "Somiglia a qualcuno che conosco" "Ahia, ti han dato il cervello, che peccato!!" ecc).
Ma anche essere proprietari di una lettera d'arazzino boettiano significherebbe un grande salto sociale. "Che lettera hai?" "Io la A" "Fortunato te, io ho la H". Le opere di Botero, se il sistema prenderà piede, saranno sempre più ricercate, essendoci più carne da condividere, mentre per Alechinsky si assegneranno le singole pennellate, "Wow, mi è capitata proprio la 150!" e per Fontana si venderà anche l'aria che sta dietro ai tagli, in quanto nello Spazialismo si considera facente parte integrale dell'opera, "Speriamo la conservino bene". L'aria, ovviamente.
Così Venezia sarebbe salvata vendendola a quadretti sul mercato: naturalmente i pezzi non sarebbero dispersi, ma solo disegnati su chiese, case e palazzi. Venezia diverrebbe così la prima città al mondo ad essere tutta ricoperta di quadretti fatti con il pennarello. Il sindaco verrebbe nominato amministratore delegato dell'apposita società, gli abitanti formerebbero il consiglio di amministrazione e gli azionisti non potrebbero intervenire in nulla. In tal modo niente cambierebbe, tranne il travaso di quattrini. D'altra parte già le società quotate in borsa sperimentano un tale sistema da decine d'anni, nessuno ha mai protestato e i soldi continuano a fluire sul mercato e a disperdervisi come fiumi nel mare.
Comunque sia, già una signora furbetta ha messo in commercio bottiglie con l'aria della laguna, senza peraltro pagare royalty a nessuno: ma si può? L'altro giorno c'era un tipo che sembrava un folle, camminava per le calli ad occhi spalancati. "Cosa fai?" "Sto guardando per te. Fanno 10 €"