options & derivatives rates n. 1/2014 (1 Viewer)

fimira65

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tutto fermo ... in attesa del dato !!!

Con l’approssimarsi della parte centrale di Agosto i giochi entrano nella parte cruciale con l’uscita di dati fondamentali negli Stati Uniti. Il dato sui nonfarm payroll (nuovi occupati non agricoli ndr) in uscita oggi e quello sull’inflazione in uscita la settimana prossima saranno quelli che sanciranno senza appello la possibilità ormai sempre più concreta di un rialzo dei tassi a Settembre. A meno di scossoni tellurici in termini di scostamento dalle attese, sembra che la FED sia ormai pronta a muovere in direzione di un rialzo del costo del denaro.

Dall’altra parte del celebre “cable” a Threadneedle Street la suspence non è certo mancata e questa volta non è stato il “provinciale” Mark Carney, governatore della Bank of England, ad inquietare gli animi di una City già provata da uno sciopero di 24 ore della Tube. È stato infatti Weale il vero protagonista del Super Giovedì, uno dei tradizionali falchi della BOE che ci ha abituato, in combutta con MacCafferty a voti favorevoli ad un rialzo dei tassi ogni qualvolta i fondamentali macroeconomici mostrassero anche il minimo segno di miglioramento.
Nonostante il mancato voto a favore (8 i favorevoli ad un mantenimento dell’assetto monetario, 1 in favore di un rialzo dei tassi), ciò che è uscito dalla riunione di politica monetaria di ieri è un outlook ampiamente positivo ed è stato lo stesso Mark Carney nella conferenza stampa a margine a sottolineare come la situazione attuale sia “in linea con un rialzo del costo del denaro”. Tuttavia, stante le dichiarazioni di voto, il mercato non ha potuto fare altro che prendere atto dell’assenza di urgenza nella Monetary Policy Committee che potrebbe spostare le prospettive di un rialzo dei tassi dall’autunno di quest’anno al 2016.
 

fimira65

Forumer storico
Il dato sui nonfarm payroll (nuovi occupati non agricoli ndr) in uscita oggi e quello sull’inflazione in uscita la settimana prossima saranno quelli che sanciranno senza appello la possibilità ormai sempre più concreta di un rialzo dei tassi a Settembre.

L'economia Usa a luglio ha creato 215 mila nuovi posti di lavoro, meno dell'atteso incremento di 223 mila unità, ma comunque si tratta di un dato solido che rafforza la prospettiva di un rialzo dei tassi Usa già a settembre (il meeting si tiene il 16 e 17 settembre). Il tasso di disoccupazione (calcolato su una diversa base statistica) è rimasto fermo al 5,3%, come previsto, il minimo dall'aprile 2008. In ogni caso si avvicina alla soglia tra il 5% e il 5,2% che la Fed considera come una condizione di "piena occupazione".

L'aumento complessivo di 215 mila unità è per 210 mila legato al settore privato e per 193 mila al settore dei servizi alla produzione. Il comparto dei lavoratori a tempo ha registrato, invece, un calo di 8.900 unità. Inoltre la partecipazione alla forza lavoro è rimasta invariata al 62,6%, il minimo dal 1977, ma molto al di sotto del 66% di prima della recessione. Mentre la paga media oraria è aumentata di 5 centesimi, ovvero dello 0,2%, a 24,99 dollari all'ora dopo essere rimasta invariata a giugno.

Il rapporto Adp, diffuso mercoledì scorso, che registra l'incremento dei posti di lavoro nel settore privato, aveva già raffreddato le aspettative, registrando un aumento di 215 mila unità inferiore alle previsioni. I dati di giugno e maggio sono stati rivisti al rialzo per un totale di 14 mila unità, passando a giugno da +223 mila a +231 mila unità e a maggio da +254 mila a +260 mila unità.

L'occupazione statunitense è dunque cresciuta a un ritmo spedito e i salari hanno mostrato un rimbalzo dopo l'inatteso rallentamento del mese precedente, mettendo in evidenza un miglioramento dell'economia che potrebbe aprire la porta a un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed già a settembre. Il mese scorso la Banca centrale americana ha rivisto al rialzo la propria valutazione sul mercato del lavoro, affermando che continua a "migliorare, con robusti aumenti dei posti di lavoro e disoccupazione in calo".

"Tra gli operatori, l'ipotesi di un ritocco dei tassi a settembre sta diventando sempre più una certezza. Neanche il continuo calo dei prezzi del greggio, e le conseguenti revisioni al ribasso delle aspettative inflattive di medio lungo periodo misurate dai tassi forward a 5 anni, sembrano stemperare questa visione", afferma Vincenzo Longo, market strategist di Ig. "Dopo le figure odierne, si riducono sempre più gli eventi e/o dati macro in grado di allentare queste pressioni. L'attenzione ora si sposta alla revisione del pil del secondo trimestre, il prossimo 27 agosto, e ai Non Farm Payrolls di agosto, il 4 settembre. Importanti saranno anche le minute del Fomc dell'ultima riunione e il meeting di Jackson Hole del 27-29 agosto".

Il dollaro si è quindi rafforzato nei confronti dell'euro. Ora la moneta europea passa di mano a 1,0870 dollari, mentre il biglietto verde avanza al top da due settimane sullo yen sopra quota 125 e al top da quasi cinque mesi sul franco svizzero. "In serata il cambio euro/dollaro potrebbe tentare un attacco anche all'area di 1,08. Al momento, però, le figure non sembrano essere così eccezionali da poter pensare a una rottura di questo supporto strategico, pertanto la settimana si dovrebbe chiudere sopra tale livello", prevede Longo.

Il dollaro forte, intanto, manda in tilt le commodity. Il petrolio è tornato sotto pressione dopo la pubblicazione dei dati, mentre l'oro si è portato a un soffio dai minimi di luglio. Il dollaro forte però porta sollievo ai listini europei, che hanno aggiornato i massimi di seduta dopo i dati. A questo punto non resta che attendere l'apertura di Wall Street. Piazza Affari inverte la rotta e passa in territorio positivo. Ora l'indice Ftse Mib sale dello 0,13% a quota 23.842 punti.

ndr.: l'analisi è stata fatta immediatamente dopo il dato !!! ... successivamente, la dinamica del cambio è completamenta mutata ... e l'EURO dopo essere sceso in area 1,0860 ... ha rimbalzato ... e sta ora portandosi in area 1,10 !!!
 
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fimira65

Forumer storico
ndr.: l'analisi è stata fatta immediatamente dopo il dato !!! ... successivamente, la dinamica del cambio è completamenta mutata ... e l'EURO dopo essere sceso in area 1,0860 ... ha rimbalzato ... e sta ora portandosi in area 1,10 !!!

com'è noto ... praticamente tutti gli analisti danno per scontato un'ulteriore caduta dell'EURO verso la parità col DOLLARO !!!

benché sia anche autorevolmente sostenuta ... l'affermazione mi suscita non poche perplessità !!!

e se, invece, i Mercati ci stupissero ... riportando l'EURO ...prima in area 1,12 ... poi 1,14 ... ed infine 1,16 e 1,18 ?

meditate gente ... meditate !!!
 

fimira65

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com'è noto ... praticamente tutti gli analisti danno per scontato un'ulteriore caduta dell'EURO verso la parità col DOLLARO !!!

benché sia anche autorevolmente sostenuta ... l'affermazione mi suscita non poche perplessità !!!

e se, invece, i Mercati ci stupissero ... riportando l'EURO ...prima in area 1,12 ... poi 1,14 ... ed infine 1,16 e 1,18 ?

meditate gente ... meditate !!!

BUND

non finisce di stupirci ... prima da area 155 è sceso in area 153 ... ed ora si sta riportando su ... disegnando questa bellissima "V" !!!
 

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BUND

non finisce di stupirci ... prima da area 155 è sceso in area 153 ... ed ora si sta riportando su ... disegnando questa bellissima "V" !!!

non credo che da qui alle h. 22,00 ... ci saranno sfracelli !!! l'unica sorpresa ce la può riservare il BUND ... che potrebbe togliersi lo sfizio di mettere a segno il CENTONE RIALZISTA !!! ... per il resto ... sia SP500 che EURO penso abbiamo già dato ... e da qui ... si addormenteranno dolcemente ... portandoci verso le h. 22,00 (difficilmente vedremo l'SP500 sotto quota 2.055) !!!
 
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fimira65

Forumer storico
non credo che da qui alle h. 22,00 ... ci saranno sfracelli !!! l'unica sorpresa ce la può riservare il BUND ... che potrebbe togliersi lo sfizio di mettere a segno il CENTONE RIALZISTA !!! ... per il resto ... sia SP500 che EURO penso abbiamo già dato ... e da qui ... si addormenteranno dolcemente ... portandoci verso le h. 22,00 (difficilmente vedremo l'SP500 sotto quota 2.055) !!!

BUONA DOMENICA A TUTTI

il BUND ha mancato il CENTONE RIALZISTA di appena 2 tick ... da 153,57 a 154,55 !!!

sfracelli, come previsto, non ci sono stati ... anzi ... l'SP500 ... con un colpo di reni finale ... si è riportato in area 2.073 ... tornando sopra il MINIMO del giorno precedente (2.070)

il time frame che fotografa meglio la dinamica dell'SP500 è il WEEKLY ... noterete che l'ultima settimana è INSIDE rispetto a quella precedente ... e che le ultime 2 settimane sono INSIDE rispetto alla settimana che va dal 13 al 17 luglio (che ha come LOW e HIGH, rispettivamente, 2.052 e 2.120) !!! ... sul grafico leggerete i livelli ... la rottura dei quali, al rialzo o al ribasso, potrà darci l'intonazione di questo sottostante ... per la settimana entrante !!!
 

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BUONA DOMENICA A TUTTI

il BUND ha mancato il CENTONE RIALZISTA di appena 2 tick ... da 153,57 a 154,55 !!!

sfracelli, come previsto, non ci sono stati ... anzi ... l'SP500 ... con un colpo di reni finale ... si è riportato in area 2.073 ... tornando sopra il MINIMO del giorno precedente (2.070)

il time frame che fotografa meglio la dinamica dell'SP500 è il WEEKLY ... noterete che l'ultima settimana è INSIDE rispetto a quella precedente ... e che le ultime 2 settimane sono INSIDE rispetto alla settimana che va dal 13 al 17 luglio (che ha come LOW e HIGH, rispettivamente, 2.052 e 2.120) !!! ... sul grafico leggerete i livelli ... la rottura dei quali, al rialzo o al ribasso, potrà darci l'intonazione di questo sottostante ... per la settimana entrante !!!

INTONAZIONE RIALZISTA DEGL'INDICI AZIONARI

Chiusura di seduta euforica per Wall Street con i titoli energetici protagonisti di un rimbalzo. Nel finale, il Dow Jones aumenta dell'1,39% a 17.615 punti, il Nasdaq sale dell'1,16% a 5.102 punti. Bene anche lo S&P 500 in crescita dell'1,27% a 2.104 punti.

Un mix di fattori ha sostenuto i listini americani, reduci da un'ottava di vendite. L'M&A si riaccende con l'acquisizione record targata Berkshire Hathaway, che compra Precision Castparts per circa 32 miliardi di dollari. Una serie di dati deludenti arrivati in Cina nel fine settimana, alimenta le attese per nuove misure di stimolo a sostegno della seconda economia al mondo. In Grecia, un accordo con i creditori sembra vicino. In tutto ciò continua il dibattito sulla tempistica con cui la Federal Reserve potrebbe alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006.

In mattinata il numero due della banca centrale americana, Stanley Fischer, ha detto il rialzo dei tassi di interesse si concretizzerà solo nel caso in cui i dati sull'inflazione lo consentiranno. Ovvero qualora i prezzi al consumo torneranno su livelli 'normali'.

Le sue parole hanno riacceso le speranze per un aumento del costo del denaro più avanti nel tempo. Ma Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, è tornato a ribadire che l'economia Usa è vicina alla normalità, cosa che presuppone un rialzo dei tassi, magari a settembre.

Nelle ultime contrattazioni i principali indici di Borsa erano stati penalizzati dalle prospettive di un incremento del costo del denaro Usa già da settembre, il primo dal 2006.

Le parole hanno ridotto i guadagni del dollaro. La valuta tende a apprezzarsi in previsione di una stretta monetaria anti inflativa, mentre tende a perdere quota in condizioni opposte.
 

fimira65

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INTONAZIONE RIALZISTA DEGL'INDICI AZIONARI

Grecia, raggiunto l'accordo !!!

La Grecia e i creditori internazionali hanno raggiunto l'accordo sul terzo piano di aiuti che consentirà al Paese di ripagare i suoi debiti, evitare la bancarotta e rimanere nell'Eurozona. Restano tuttavia da definire dei dettagli, secondo quanto riferito dal ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos, e un funzionario del ministero. Sono infatti ancora aperte, ha spiegato Tsakalotos dopo 18 ore di trattative, "due o tre piccole questioni".

Per gli esperti di JP Morgan questa è una "significativa sorpresa positiva" e ora l'aspettativa è che il parlamento ellenico voti sull'accordo giovedì e che l'Eurogruppo lo approvi venerdì in modo tale che un esborso venga effettuato prima del 20 agosto.

Come obiettivi di bilancio Atene ha fissato un target di deficit dello 0,25% quest'anno, un avanzo primario dello 0,5% per il 2016, dell'1,75% per il 2017 e un ambizioso surplus del 3,5% nel 2018, precisando che non saranno necessarie nuove misure fiscali durante il periodo.

Si guarda ora alla scadenza chiave con il rimborso Bce da 3,5 miliardi del 20 agosto e con il Fmi che ritiene necessario aumentare il valore del terzo pacchetto di aiuti portandolo da 86 a 90 miliardi di euro.

Dopo la fumata bianca tra Atene e i creditori stamani parte con il segno più il secondario tedesco, in sintonia con quello Usa, con acquisti rifugio in uscita dall'azionario dopo l'inattesa mossa della Banca centrale cinese che ha svalutato dell'1,9% il cambio contro dollaro. Più ridimensionato invece il recupero dei periferici, Btp in testa. Lo spread tra Btp e Bund apre stabile a 113 punti con il rendimento all'1,78%. Il differenziale tra Bonos e Bund si conferma a 127 punti con un tasso dell'1,93%.
 

fimira65

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Grecia, raggiunto l'accordo !!!

La Cina svaluta lo yuan del 2%


La scossa che ci si attendeva da Pechino per far ripartire l’economia è arrivata. La People’s bank of China ha svalutato lo yuan di circa il 2%. La banca centrale guidata dal governatore Zhou Xiaochuan ha rivisto al ribasso dell’1,9% la cosiddetta parità centrale sulla valuta statunitense, portandola a 6,2298 yuan contro dollaro, rispetto ai 6,1162 di ieri. Si tratta del valore base per stabilire la banda d’oscillazione del 2% concessa da Pechino alla propria valuta.

“Le condizioni dell’economia e della finanza internazionale sono complesse. Il dollaro si rafforza, mentre l’euro e lo yen si indeboliscono. Allo stesso tempo i mercati emergenti stanno affrontando pressioni al ribasso, mentre assistiamo all’aumento della volatilità sul flusso internazionale di capitali”, ha spiegato un portavoce della Pboc, nellaggiungere che la misura ha anche lo scopo di portare il tasso di cambio a un livello più orientato al mercato.

L'operazione annunciata oggi rappresenta la maggiore svalutazione della moneta cinese dalla riforma del sistema di cambio, avvenuta nel 2005. La decisione dell’istituto centrale cinese è stata presa a stretto giro dalla pubblicazione nel fine settimana dei dati sulle esportazioni che a luglio sono calate dell’8,3% su base annua.

Per diversi analisti la svalutazione dello yuan si rientra inoltre nella strategia del governo cinese per arrivare all’inclusione della propria divista nel paniere di valute di riserva del Fondo monetario internazionale. Pechino conta di poter arrivare a tale traguardo nella revisione prevista per quest’autunno. Ma i tecnici dell’Fmi in un recente rapporto hanno esortato alla cautela, chiedendo ulteriori riforme del sistema valutario e finanziario e ipotizzando una possibile inclusione dello yuan soltanto a settembre del prossimo anno.

La Borsa di Tokyo intanto ha risentito delle decisioni prese dalla PboC e ha chiuso al ribasso, anche a causa delle prese di beneficio dopo una serie positiva di quattro giorni. Il Nikkei ha ceduto lo 0,42% pari a 87,94 punti e si è fermato a 20.720,75. In calo anche il Topix che con un arretramento dello 0,22% pari a 3,69 punti, è sceso a 1.687,60.
 

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