toni:
un pomeriggio da cardiopalma.
i grafici fanno abbastanza paura: negazione totale del movimento successivo alla BCE e crollo sotto i minimi precedenti: indici e bonds, non si salva nessuno.
i volumi sono stati mostruosi, il dax a 185k lots ora (con volumi, peraltro, quasi nulli in mattinata e, quindi, tutti concentrati nel pomeriggio) rende il movimento ancora più violento.
I Mercati prima festeggiano Draghi, poi temono la fine dell'Eldorado. Euro volatile.
Il taglio di tutti tassi e l'ampliamento del riacquisto di titoli di Stato della Bce mette le ali ai listini, che poi ritracciano sulle parole della fine degli stimoli in futuro. Il nuovo programma di prestiti (Tltro) alle banche fa volare i titoli del settore. Scossone improvviso sulla moneta unica, che poi recupera.
I listini trattano prima in netto rialzo dopo
l'intervento massiccio della Bce, che ha tagliato il costo del denaro a nuovi minimi ed esteso il programma di
Quantitative easing, oltre a lanciare operazioni di finanziamento per le banche estremamente vantaggiose. Poi ritracciano perché temono la fine di altre misure correttive nel tempo e chiudono in ribasso. I provvedimenti presi, comunque, vanno oltre le aspettative e hanno portato l'
euro a indebolirsi nei confronti del dollaro, salvo poi risalire con le parole del governatore Draghi.
La Banca centrale europea sorprende dunque le aspettative e taglia tutti i tassi di riferimento del costo del denaro, mentre il programma d'acquisto di titoli anche di Stato sale di 20 miliardi al mese, raggiungendo quota 80 miliardi. In questo modo i soldi che le banche parcheggiano nei forzieri della Banca centrale avranno un rendimento ancor più negativo di quello che già hanno, una sorta di tassa sulla liquidità che dovrebbe stimolare ancor di più le banche a indirizzare altrove (si spera nelle aziende e negli investimenti) i soldi che raccolgono dai loro clienti o che prendono in prestito da altre banche per finanziare il proprio business. Ma a spingere i mercati è stato il nuovo programma di Tltro, aste di liquidità che permetteranno alle banche di raccogliere denaro dalla Bce a tassi negativi. I titoli del settore bancario e finanziario sono volati e a Milano in molti sono stati sospesi per eccesso di rialzo. Le parole di Draghi, che hanno al momento escluso ulteriori interventi monetari in futuro, hanno poi spento la fiammata degli investitori e condizionato in negativo le Borse, che restano comuqnue nervose ed estremamente volatili.
Considerando che la stessa BoJ ha portato i tassi in negativo, che la Cina sta tagliando le riserve delle banche per stimolare l'economia e che la Banca centrale della Nuova Zelanda ha portato i tassi al minimo storico,
si può concludere che l'orientamento dei governatori in giro per il mondo resti ampiamente accomodante. In Germania, però, era già montata la protesta contro le eventuali mosse del presidente. Le decisioni dell'Eurotower si fanno sentire immediatamente anche sull'euro, che scende fin quasi 1,08 dollari, salvo poi risalire in area 1,10 quando Draghi specifica di non aspettarsi ulteriori tagli dei tassi, a meno di nuovi peggioramenti degli scenari macro (le previsioni sull'Eurozona sono state ridimensionate oggi dallo staff Bce).
Dopo il rally di quasi cinque punti percentuali della vigilia, i prezzi del
petrolio sono in lieve calo sul mercato di New York: il Wti viene scambiato a 38,26 dollari al barile (-0,08%). In recupero le quotazioni dell'
oro: il lingotto con consegna immediata risale dello 0,7% e passa di mano a 1.262 dollari l'oncia