options & derivatives rates n. 1/2014

In realtà sceglierei cmq una soluzione alternativa "al non fare niente".
La decisione è dovuta + al fatto di non lasciare al mkt la scelta di prendere eventualmente solo 1085 euro su quei due range di payoff.

L'idea è quella di affidarmi a delle "probabilità"... visto che la parte di payoff variabile va da 21000 a 21500 (x il lato sx) allora decido di entrare con un minifuture (short) nel caso il mkt scenda a 1/4 di questo range... così tanto x riequilibrare un poco il payoff ruotando la figura, senza incrementi di altre option o chiusure di sorta.

Quindi a 21125 dell'indice che corrisponde a 20845 di future si esegue l'operazione, la stessa cosa vale per il lato dx acquistando un mini a 21875 (21595 di future).

Così tanto x fare qualcosa, se prova a vedè che succede :D ... intanto questa in allegato è la simulazione.
Se sarà toccato uno dei due inserirò il minifuture nella strategia.

allo stato ... non è occorso intervenire ... ecco la situazione odierna sul DOPPIO LADDER ... relativo alle OPZIONI MIBO MAGGIO ... che vanno in settlement tra 2 giorni ... situazione che impone di rinnovare i complimenti all'UTENTE MISTERIOSO !!!
 

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allo stato ... non è occorso intervenire ... ecco la situazione odierna sul DOPPIO LADDER ... relativo alle OPZIONI MIBO MAGGIO ... che vanno in settlement tra 2 giorni ... situazione che impone di rinnovare i complimenti all'UTENTE MISTERIOSO !!!

anche sul DOPPIO LADDER ... OPZIONI MIBO GIUGNO ... siamo ancora ai bordi della "vasca" ... dunque ... nessuna necessità di intervento !!!
 

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la cosa che lascia perplessi ... è la salita del BUND :mmmm::mmmm::mmmm: ... ancorché in linea con le indicazioni degli OI ...

Wall Street poco mossa, S&P Indice sfonda per la prima volta 1.900 punti

NEW YORK (WSI) - Chiusura contrastata per la Borsa Usa con lo S&P 500 che, nell'intraday sfonda per la prima volta nella storia la soglia dei 1.900 punti.

L'SP500 FUTURE si è mosso in 1 range di appena 6,50 tick ... segnando il NUOVO MASSIMO ASSOLUTO a 1.898,50

Sul fronte macro, deludente il dato sui consumi. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono cresciute in aprile dello 0,1% alla quota destagionalizzata di 434,57 miliardi di dollari. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un incremento dello 0,4%.
Il dato sostiene l'approccio della Federal Reserve per continuare il suo "tapering", la riduzione del ritmo con cui acquista mensilmente Treasury e bond ipotecari, prendendo invece tempo per rialzare i tassi. La banca centrale avrà un altro dato di vendite al dettaglio prima della riunione del 17 e 18 giugno.

Anche i prezzi alle importazioni ad aprile sono risultati sotto le attese: il dato ha segnato una flessione dello 0,4% rispetto al mese precedente. Il dato reso noto dal dipartimento del Lavoro e' nettamente inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un incremento della medesima entita'.
 
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Poi dopo le 14.30 con gli aggiornamenti di ieri , mi piacerebbe avere una spiegazione logica, interpretabile, e plausibile coerentemente con aiuto all'operatività ( cosi' tanto per non parlare di aria fritta) sugli OI del future, perchè il differenziale aperto sono future comprati a copertura delle call vendute e non venduti per eccesso di valutazioni ad esempio. In fondo l'OI è questo ....o no ? Da wikipedia :

L'open interest rappresenta il numero di contratti derivati, come futures e opzioni, non ancora chiusi ad uno specifico momento temporale. Si può definire dunque come la somma di tutte le posizioni lunghe o corte aperte nel mercato in un specifico istante.
L'open interest differisce dal valore del volume giornaliero di operazioni: quest'ultimo infatti può risultare differente a seguito di operazione di day trading.
Un aumento o una diminuzione dell'open interest non fornisce informazioni circa l'andamento dei prezzi ma indica solamente un rafforzamento o un indebolimento dell'attività di trading.

Esempio

Se un trader X compra 2 contratti future dal trader Y (che è il venditore), l'open interest cresce a 2. Nel caso in cui un altro trader A compri 2 contratti future da un trader B, l'open interest cresce a 4. Ora, se il trader X chiude la sua posizione, cioè vende i suoi contratti future alla controparte Y o B, allora l'open interest si ridurrà di quella quantità. Nel caso in cui invece il trader X chiuda la sua posizione con una nuova controparte, diciamo C, l'open interest rimarrà invariato poiché, nonostante X abbia chiuso la sua posizione, la posizione di C è ancora aperta.




Defense Point Distribution

I D.P.D. (Defense Point Distribution) rappresentano l'unica vera grande novità del mondo della finanza da diversi anni ad oggi, sono un'evoluzione del classico Open Interest. Attraverso l'elaborazione di tutti gli scambi di sottostante e opzioni, un complesso sistema di algoritmi di calcolo individua le posizioni e i premi incassati, scinde le posizione sintetiche da quelle effettive e mostra quindi il grafico ad istogramma finito che non necessita di alcuna interpretazione.
 
L'Open interest


L'Open interest rappresenta il numero di contratti future / opzioni sia long che short aperti in uno specifico momento temporale. Si può definire dunque come la somma di tutte le posizioni lunghe o corte aperte nel mercato in uno specifico istante.

L’obiettivo di questo indicatore è quello di osservare se sta entrando o uscendo denaro dal mercato.
In particolare, se l'open interest sale durante la fase di un trend, questo è un segnale di forza del trend stesso, di contro invece rappresenterebbe un segnale di indecisione e probabile inversione.

Se un trend vede di colpo diminuire l'open interest, significa che gli operatori stanno chiudendo le posizioni rispettivamente short e long significa che quel trend sta probabilmente per esaurirsi, ed è probabile attendersi un'inversione di tendenza. Particolare rilevanza, assume l'open interest. Coloro che operano sui future e sui derivati in generale, prestano infatti particolare attenzione al numero di contratti aperti, il cosiddetto open interest: anche in questo caso, l’interpretazione di tale indicatore non differisce di molto da quella dei volumi.

In pratica, un trend rialzista di un qualsiasi contratto derivato risulterà sostenuto da livelli crescenti di open interest, a conferma della partecipazione degli operatori al movimento in atto e, conseguentemente delle potenzialità che possa proseguire ulteriormente garantendo ulteriori margini di guadagno. Viceversa, un livello basso di open interest rappresenterà un inequivocabile segnale di disinteresse e scarsa partecipazione al movimento in atto, con conseguente rischio molto elevato di imminente correzione del trend.
 

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L'open interest rappresenta il numero di contratti derivati, come futures e opzioni, non ancora chiusi ad uno specifico momento temporale. Si può definire dunque come la somma di tutte le posizioni lunghe o corte aperte nel mercato in un specifico istante.
L'open interest differisce dal valore del volume giornaliero di operazioni: quest'ultimo infatti può risultare differente a seguito di operazione di day trading.

Premetto che ci sono molti lati oscuri nella mia ignoranza finanziaria e gradirei che qualcuno molto più ferrato intervenisse.

L'open interest è dunque la quantità di contratti che sono realmente RIMASTI a mercato in un dato arco temporale che noi per comodità di calcolo prendiamo dopo la chiusura delle contrattazioni. Giusto?


Esempio

Se un trader X compra 2 contratti future dal trader Y (che è il venditore), l'open interest cresce a 2. Nel caso in cui un altro trader A compri 2 contratti future da un trader B, l'open interest cresce a 4. Ora, se il trader X chiude la sua posizione, cioè vende i suoi contratti future alla controparte Y o B, allora l'open interest si ridurrà di quella quantità. Nel caso in cui invece il trader X chiuda la sua posizione con una nuova controparte, diciamo C, l'open interest rimarrà invariato poiché, nonostante X abbia chiuso la sua posizione, la posizione di C è ancora aperta.

Questo esempio, preso per buono l'assunto che l'open interest è la quantità di contratti realmente a mercato, secondo me è completamente sbagliato.

Se l'open interest è il numero di contratti realmente rimasti a mercato come può uno stesso contratto produrre più open interest, al massimo un unico contratto o open interest può produrre più volumi di scambio passando da un portafoglio all'altro.

Mi spiego meglio: se un trader X entra a mercato con 2 contratti future, se non trova la controparte sul mercato e deve reperirli tramite il market maker, questi contratti DIVENTANO OPEN INTEREST poichè, come la moneta, SONO CREATI DAL NULLA o da riserve frazionarie: ovvero è il market maker che garantisce con la propria liquidità e meccanismi che io non conosco l'apertura di NUOVE POSIZIONI.

Se invece il trader X entra a mercato con 2 contratti future e li trova dal trader Y che a sua volta aveva aperto la posizione tramite il market maker, questi secondo me non diventano 4 open interest, ma rimangono SEMPRE I SOLITI ORIGINARI 2 OPEN INTEREST CHE ERANO SUL MERCATO, hanno solo cambiato mano aumentando semplicemente il VOLUME DI SCAMBIO.

Mi piacerebbe molto che venisse veramente sviscerato il concetto di open interest e di market maker.
Ad esempio, una domanda che ci siamo spesso fatti skype: ma il market maker crea open interest e lo distribuisce sul mercato? Ma prima di esser creato quell'open interest che cosa era? Conclusioni: mi sa che è solo un mondo di chiacchiere e macchinette ... :D



Defense Point Distribution

I D.P.D. (Defense Point Distribution) rappresentano l'unica vera grande novità del mondo della finanza da diversi anni ad oggi, sono un'evoluzione del classico Open Interest. Attraverso l'elaborazione di tutti gli scambi di sottostante e opzioni, un complesso sistema di algoritmi di calcolo individua le posizioni e i premi incassati, scinde le posizione sintetiche da quelle effettive e mostra quindi il grafico ad istogramma finito che non necessita di alcuna interpretazione.

Non mi pronuncio su questo "indicatore" che conosco per averlo usato sulla versione pro ma punto solo il dito sul fatto che forse il markentig arriva prima e meglio di tutte le possibili inferenze e di tutti gli algoritmi i più complicati.
 
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Premetto che ci sono molti lati oscuri nella mia ignoranza finanziaria e gradirei che qualcuno molto più ferrato intervenisse.

L'open interest è dunque la quantità di contratti che sono realmente RIMASTI a mercato in un dato arco temporale che noi per comodità di calcolo prendiamo dopo la chiusura delle contrattazioni. Giusto?




Questo esempio, preso per buono l'assunto che l'open interest è la quantità di contratti realmente a mercato, secondo me è completamente sbagliato.

Se l'open interest è il numero di contratti realmente rimasti a mercato come può uno stesso contratto produrre più open interest, al massimo un unico contratto o open interest può produrre più volumi di scambio passando da un portafoglio all'altro.

Mi spiego meglio: se un trader X entra a mercato con 2 contratti future, se non trova la controparte sul mercato e deve reperirli tramite il market maker, questi contratti DIVENTANO OPEN INTEREST poichè, come la moneta, SONO CREATI DAL NULLA o da riserve frazionarie: ovvero è il market maker che garantisce con la propria liquidità e meccanismi che io non conosco l'apertura di NUOVE POSIZIONI.

Se invece il trader X entra a mercato con 2 contratti future e li trova dal trader Y che a sua volta aveva aperto la posizione tramite il market maker, questi secondo me non diventano 4 open interest, ma rimangono SEMPRE I SOLITI ORIGINARI 2 OPEN INTEREST CHE ERANO SUL MERCATO, hanno solo cambiato mano aumentando semplicemente il VOLUME DI SCAMBIO.

Mi piacerebbe molto che venisse veramente sviscerato il concetto di open interest e di market maker.
Ad esempio, una domanda che ci siamo spesso fatti skype: ma il market maker crea open interest e lo distribuisce sul mercato? Ma prima di esser creato quell'open interest che cosa era? Conclusioni: mi sa che è solo un mondo di chiacchiere e macchinette ... :D





Non mi pronuncio su questo "indicatore" che conosco per averlo usato sulla versione pro ma punto solo il dito sul fatto che forse il markentig arriva prima e meglio di tutte le possibili inferenze e di tutti gli algoritmi i più complicati.


Sempre a voler capire tutto tu :wall: :D :) ... e che tu sei nato guru forse :wall: :) ???

Ti sei letto tu tutto Hullk quello che diventa verde assieme ai suoi payoff :wall:. Lascia parlare chi ne sa, tu apprendi come faccio io , fai domande e ti sarà risposto.
Altro quesito su un dubbio importante : Il MM che è costretto a vendere e comprare cio' che gli operatori gli propongono come fa a mettersi in equilibrio? Lo fa in giornata ? Rimane a rischio mercato? ( non credo) Allora come fa ? Mica riesce a farlo solo con gli spread e l'aumento della volatilità deve trovare anche le contropartite ........o no ???
 
Premetto che ci sono molti lati oscuri nella mia ignoranza finanziaria e gradirei che qualcuno molto più ferrato intervenisse.

L'open interest è dunque la quantità di contratti che sono realmente RIMASTI a mercato in un dato arco temporale che noi per comodità di calcolo prendiamo dopo la chiusura delle contrattazioni. Giusto?




Questo esempio, preso per buono l'assunto che l'open interest è la quantità di contratti realmente a mercato, secondo me è completamente sbagliato.

Se l'open interest è il numero di contratti realmente rimasti a mercato come può uno stesso contratto produrre più open interest, al massimo un unico contratto o open interest può produrre più volumi di scambio passando da un portafoglio all'altro.

Mi spiego meglio: se un trader X entra a mercato con 2 contratti future, se non trova la controparte sul mercato e deve reperirli tramite il market maker, questi contratti DIVENTANO OPEN INTEREST poichè, come la moneta, SONO CREATI DAL NULLA o da riserve frazionarie: ovvero è il market maker che garantisce con la propria liquidità e meccanismi che io non conosco l'apertura di NUOVE POSIZIONI.

Se invece il trader X entra a mercato con 2 contratti future e li trova dal trader Y che a sua volta aveva aperto la posizione tramite il market maker, questi secondo me non diventano 4 open interest, ma rimangono SEMPRE I SOLITI ORIGINARI 2 OPEN INTEREST CHE ERANO SUL MERCATO, hanno solo cambiato mano aumentando semplicemente il VOLUME DI SCAMBIO.

Mi piacerebbe molto che venisse veramente sviscerato il concetto di open interest e di market maker.
Ad esempio, una domanda che ci siamo spesso fatti skype: ma il market maker crea open interest e lo distribuisce sul mercato? Ma prima di esser creato quell'open interest che cosa era? Conclusioni: mi sa che è solo un mondo di chiacchiere e macchinette ... :D





Non mi pronuncio su questo "indicatore" che conosco per averlo usato sulla versione pro ma punto solo il dito sul fatto che forse il markentig arriva prima e meglio di tutte le possibili inferenze e di tutti gli algoritmi i più complicati.

appunto ... bisogna nascere GURU ... e non tutti lo nacquero !!! :)

scherzi a parte ... quest'approccio non serve assolutamente all'operatore ... magari potrà servire ad uno studente che deve scrivere una tesi di laurea sugli open interest ... ma non certo al trader !!!

il trader ... rispetto agli OI ... deve avere un approccio assolutamente pragmatico !!!

gli OI fotografano la sostanza dei contratti realmente a Mercato ... punto e basta ... dunque ... la loro dinamica può fornire utili informazioni sul posizionamento a mercato ... punto e basta ... non trascurando di rilevare ... che quella dinamica non è una scienza esatta ... ma è oggetto di interpretazione (ad es., quei determinati contratti apparsi ex novo su di un determinato strike ... sono comprati o venduti?) ... come tale esposta ad errore ... solo ex post sapremo se quella determinata interpretazione era corretta o meno ...

invece, lo studente che deve scrivere la tesi di laurea sugli OI (o lo studioso che deve scrivere una monografia sullo stesso argomento) potrà trovare utile lo schema di cui sotto ... al quale il trader è totalmente indifferente !!!
 
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appunto ... bisogna nascere GURU ... e non tutti lo nacquero !!! :)

scherzi a parte ... quest'approccio non serve assolutamente all'operatore ... magari potrà servire ad uno studente che deve scrivere una tesi di laurea sugli open interest ... ma non certo al trader !!!

il trader ... rispetto agli OI ... deve avere un approccio assolutamente pragmatico !!!

gli OI fotografano la sostanza dei contratti realmente a Mercato ... punto e basta ... dunque ... la loro dinamica può fornire utili informazioni sul posizionamento a mercato ... punto e basta ... non trascurando di rilevare ... che quella dinamica non è una scienza esatta ... ma è oggetto di interpretazione (ad es., quei determinati contratti apparsi ex novo su di un determinato strike ... sono comprati o venduti?) ... come tale esposta ad errore ... solo ex post sapremo se quella determinata interpretazione era corretta o meno ...

invece, lo studente che deve scrivere la tesi di laurea sugli OI (o lo studioso che deve scrivere una monografia sullo stesso argomento) potrà trovare utile lo schema di cui sotto ... al quale il trader è totalmente indifferente !!!

L’open interest è il numero di contratti lasciati aperti dagli investitori.
In base alla sua definizione, le informazioni sull’open interest sono sempre più vecchie di un giorno, nel senso che oggi io saprò quale era l’open interest fino a ieri.
Quando i prezzi aumentano con volumi crescenti e anche l’open interest aumenta, allora è quasi certo che il mercato salirà.
Se i prezzi stanno salendo con volumi crescenti ed open interest decrescenti, allora questa è una buona indicazione del fatto che nel mercato ci sono acquisti di copertura dei ribassisti. Questi traders stanno liquidando le loro posizioni per uscire dal mercato. Quando questo accade allora il mercato non andrà molto lontano.
Se i prezzi sono stabili e l’open interest sta salendo questa è una buona indicazione che ci troviamo in fase di accumulazione. Questo è vero in special modo se ci troviamo in un pattern onda2 o onda4 di Elliott.
Se i prezzi sono stabili e l’open interest è stabile, allora non c’è alcuna indicazione del cambiamento del trend in essere. Affinché questa situazione di stabilità del mercato possa cambiare è necessario che il mercato rompa fuori dal range di consolidamento con open interest e volumi crescenti.
Se i prezzi sono stabili e l’open interest sta scendendo questa è una buona indicazione del fatto che il mercato sta perdendo di interesse ed il pubblico sta andando altrove
OPEN INTEREST (numero posizioni aperte su opzioni/future)
l'open interest aumenta se il compratore acquista una nuova posizione ed il venditore vende una nuova posizione
open interest rimane invariato se:
il compratore acquista una nuova posizione ed il venditore vende una vecchia posizione
il compratore acquista vecchia posizione scoperta ed il venditore vende una nuova posizione allo scoperto
open interest diminuisce se il compratore acquista vecchia posizione scoperta ed il venditore vende vecchia posizione
quindi
compratore e venditore, stanno iniziando una nuova posizione: nasce un nuovo contratto.
compratore sta aprendo una nuova posizione lunga, ma il venditore sta solamente liquidando una vecchia posizione lunga uno sta entrando e l'altro uscendo dal mercato, per cui l'O.I. risulta invariato.

il venditore sta aprendo una nuova posizione di scoperto ed il compratore sta solo chiudendo un vecchio scoperto. anche qui uno entra ed uno esce dal mercato. Numero di posizioni invariate
entrambi gli operatori stanno liquidando una vecchia posizione e l'open interest, quindi, diminuisce.
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COME USARE PREZZI E O.I.
1) prezzi e open interest crescenti = i rialzisti acquistano
2) prezzi e open interest decrescenti = i rialzisti vendono
3) prezzi crescenti e O.I. decresceti = i ribassisti liquidano
4) prezzi decrescenti e O.I. crescente= i ribassisti vanno short
se si correlano i prezzi i volumi e l'open interest si ritrova che:
-I prezzi in aumento o in discesa seguiti da volumi e O.I. in aumento confermano la tendenza in corso
-I prezzi in aumento o in discesa seguiti da volumi e O.I. in diminuzione confermano l'indebolimento della tendenza in atto con una probabile inversione dello stesso

 
appunto ... bisogna nascere GURU ... e non tutti lo nacquero !!! :)

scherzi a parte ... quest'approccio non serve assolutamente all'operatore ... magari potrà servire ad uno studente che deve scrivere una tesi di laurea sugli open interest ... ma non certo al trader !!!

il trader ... rispetto agli OI ... deve avere un approccio assolutamente pragmatico !!!

gli OI fotografano la sostanza dei contratti realmente a Mercato ... punto e basta ... dunque ... la loro dinamica può fornire utili informazioni sul posizionamento a mercato ... punto e basta ... non trascurando di rilevare ... che quella dinamica non è una scienza esatta ... ma è oggetto di interpretazione (ad es., quei determinati contratti apparsi ex novo su di un determinato strike ... sono comprati o venduti?) ... come tale esposta ad errore ... solo ex post sapremo se quella determinata interpretazione era corretta o meno ...

invece, lo studente che deve scrivere la tesi di laurea sugli OI (o lo studioso che deve scrivere una monografia sullo stesso argomento) potrà trovare utile lo schema di cui sotto ... al quale il trader è totalmente indifferente !!!

una cosa è certa ... per scendere (recte: per salire) al concreto ... gli OI BUND GIUGNO ... indicavano RIALZO ... SENZA SE E SENZA MA !!! ... e vedete bene cosa sta facendo il BUND !!!
 

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