OT: Topic del cazzeggio (8 lettori)

captain sparrow

Forumer storico
gente, una dritta se può interessare. ieri ho scoperto un browser che sembra migliore di Chrome che uso di solito. BRAVE . funziona più o meno come chrome, ma evita i tracciamenti per me decisamente fastidiosi di google. è più veloce, si possono importare i favoriti. una funzione che ho scoperto poco fa sulle impostazioni, nasconde l'ID del computer ai siti che si visitano. Su bloomberg mi sembra funzioni e mi permette di aprire tutti gli articoli senza restrizioni. dico mi sembra perchè lo uso da ieri sera e quindi non lo ho ancora testato a fondo. c'è anche la funzione sincronizzazione con altri dispositivi, temporaneamente non attiva.
disclaimer: non è un invito ad usarlo, ma solo una informazione data in buona fede
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Fossi in Zaia mi muoverei per una fusione, carta contro carta, tra Liga veneta e CDU/CSU. Meno spesa, maggior resa

Penso che sia più facile che emettano gli Eurobund.

Salvini è un dead man walking (anche se ha ancora quasi il 30%). Un po' come l'Impero Ottomano a cavallo del XX secolo.
Il difetto di Zaia dentro la Lega è che è (con spiccato orgoglioso accento ) veneto.
I Lumbard (Giorgetti non gli parla) hanno un complesso di inferiorità verso il Veneto-Nazione : ricorderai la questione Rocchetta.

Comunque pagherei per vedere una sfida a livello nazionale tra il Jep Gambardella di Albignasego e il Bava-Beccaris di Salerno Nord.
 

warren baffo

Forumer storico
Sembra che Di Maio inizi a temere la visibilità innegabile della Castelli (e posizioni di rilievo in importanti simposi ;) ) e la voglia affrontare sul suo campo:, oggi lenzuolata su "la Stampa" fra cui un paio di perle:

"Perché l' Europa dovrebbe darci soldi a fondo perduto?
«Ma guardi che un finanziamento "a fondo perduto" non significa soldi regalati. Significa entrare in un circuito in cui le risorse finanziarie della Commissione vanno comunque restituite."


Poi essendo anche uno statista esce dai tecnicismi e allarga un po' la visione con verità confortanti:

Il debito salirà al 155% del Pil. Un omaggio ai nostri figli?
«Nessuno deve pagare gli effetti di questa pandemia. Né i figli né le generazioni attuali che hanno già vissuto la crisi del 2008. L' Europa lo deve sapere».



PS Oggi prima uscita de La Stampa a direzione Giannini, purtroppo come temevo pessima. Vi sconsiglio in particolare l'inutile e stucchevole editoriale. Brutti tempi anche per la carta stampata in Italia.
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Marattin per celebrare il 25 Aprile mette il momento più cialtronesco (a lui il termine piace un sacco) del film : "La Vita è bella".
Per poter vincere l'Oscar il simpatico toscano (comunista col portafoglio a Hollywood) fa liberare Auschwitz dagli Americani (con bandierone e soldato che abbraccia il bimbo). Dire che alcuni campi son stati liberati dagli Americani è ridicola.
Lasciamo qualche merito (non ne ha molti) all'Armata Rossa ? Evitiamo di prendere questo falso storico (a fin di portafoglio) come simbolo dl 25 Aprile ?
Su Youtube ci sono documentari meravigliosi sul tema.(ma sono terrificanti, più bello linkare uno stralcio di un film ben pettinato)
Marattin ribellati ! Usa il filmato originale, e diglielo : Benigni cialtrone !

Luigi Marattin on Twitter

Liliana Segre, quando bocciò La vita è bella: "Un film falso"


Buon 25 Aprile !
(mi ricordo un fantastico concerto dei Nomadi ad Alfonsine il 25 Aprile 1987 chiuso con questa canzone ...ovazione, pugni chiusi, lacrime e piadina)
 
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fabriziof

Forumer storico
Marattin per celebrare il 25 Aprile mette il momento più cialtronesco (a lui il termine piace un sacco) del film : "La Vita è bella".
Per poter vincere l'Oscar il simpatico toscano (comunista col portafoglio a Hollywood) fa liberare Auschwitz dagli Americani (con bandierone e soldato che abbraccia il bimbo). Dire che alcuni campi son stati liberati dagli Americani è ridicola.
Lasciamo qualche merito (non ne ha molti) all'Armata Rossa ? Evitiamo di prendere questo falso storico (a fin di portafoglio) come simbolo dl 25 Aprile ?
Su Youtube ci sono documentari meravigliosi sul tema.(ma sono terrificanti, più bello linkare uno stralcio di un film ben pettinato)
Marattin ribellati ! Usa il filmato originale, e diglielo : Benigni cialtrone !

Luigi Marattin on Twitter

Liliana Segre, quando bocciò La vita è bella: "Un film falso"


Buon 25 Aprile !
(mi ricordo un fantastico concerto dei Nomadi ad Alfonsine il 25 Aprile 1987 chiuso con questa canzone ...ovazione, pugni chiusi, lacrime e piadina)
Giuste considerazioni.Per altro la Segre ci ricorda anche il destino di quelli che non furono liberati perchè impegnati nelle Marce della morte,
Cosa significano per lei i 75 anni della Liberazione di Auschwitz?

R.- Per me hanno un significato molto particolare perché io non ero lì, ad Auschwitz, il 27 gennaio, quando i russi sono entrati e hanno scoperto quell'orrore. Io già da giorni stavo facendo la cosiddetta ‘Marcia della morte’ che durò mesi. Ho letto dopo la guerra che fummo quasi in 56.000, noi prigionieri dei vari campi, obbligati dai nazisti a lasciare quei luoghi dove stavano arrivando i russi. Quel giorno del 1945 quindi non ero lì: ero su una strada polacca, o su una strada tedesca, che mi trascinavo sulla neve, cercando di farcela ad andare avanti per non morire. Quando sono stata liberata io, ormai era primavera avanzata. Era la fine di aprile, forse i primi di maggio. Sulla Liberazione di Auschwitz ho letto solo in un secondo momento, quando sono tornata alla vita cosiddetta 'civile'. Trovo giusto, però, che quella data sia diventata un simbolo: sicuramente è un modo per fare memoria, è un modo perché nelle scuole si insegni - non so per quanto ancora - che cosa è avvenuto in quel luogo che è stato il peggiore fra tutti i campi di sterminio, se è possibile fare una graduatoria.
 

Fabrib

Forumer storico
Uno scambio fra le due donne tedesche nel tele-summit dell’altro giorno dice tutto quel che c’è da sapere, se non si arrivasse a un vero piano di rilancio in Europa. Ha osservato a un certo punto Ursula von der Leyen: «Da quando abbiamo sospeso le regole che limitano gli aiuti di Stato alle imprese, metà degli interventi autorizzati riguardano un solo Paese». L’ha interrotta Angela Merkel, per una volta con un filo di ironia: «Stai parlando di noi?». Sì, parlava della Germania la presidente della Commissione. In un’Europa dove le regole della partita sono sospese e ciascuno giocasse solo per sé — nessuno per tutti — diventerebbe un sistema, piuttosto che meritocratico, darwiniano. Prevarrebbero solo i forti e le fratture non farebbero che allargarsi.,,
Fondo europeo per la ripresa, perché per l’Italia è un’occasione da non sprecare (in 9 punti)
Corsera/Fubini
 

ALIUNO

Nuovo forumer
Tutti promossi? Sbagliato. E le scuole riaprano il 25 agosto
Bisogna dare un segnale ai ragazzi. Si potrebbe recuperare l’anno perduto agganciandolo all’anno successivo. Ad esempio, iniziando il nuovo anno scolastico il 25 agosto; poi fino al 15 ottobre recuperare il trimestre perduto; a questo punto svolgere gli scrutini non fatti nel giugno precedente; infine dare inizio al nuovo anno il 1° novembre GALLI DELLA

Mentre per l’Italia nel suo complesso l’epidemia di Covid-19 rappresenta una catastrofe, per gli alunni delle sue scuole di ogni ordine e grado essa rischia di equivalere più o meno a quello che un tempo si sarebbe detto il Paese di Bengodi. Tutto obbliga a credere infatti che le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Azzolina e le disposizioni da essa impartite in merito alla prossima conclusione dell’anno scolastico significhino una sola cosa. Per gli alunni degli anni intermedi dei cicli scolastici il passaggio automatico all’anno di corso successivo; per quelli invece che devono affrontare un esame di licenza la virtuale promozione d’ufficio. Naturalmente sono sicurissimo che a leggere queste righe il ministro o qualche altro burocrate del suo staff si precipiteranno a dire che non è affatto vero, ad assicurarci che per carità, tutto sarà fatto con il massimo scrupolo, che ci sarà comunque il più rigoroso accertamento del merito e tante altre confortanti parole. Ma sappiamo tutti che non è vero. Sappiamo tutti che nella sostanza le cose andranno come ho detto.

Ebbene, io credo che si tratti di un grave sbaglio, di una scelta profondamente diseducativa. Ma come? Sul Paese si è abbattuta una vera e propria tragedia, i morti si contano a migliaia, a milioni le persone che hanno perso il lavoro o sono economicamente con l’acqua alla gola, la nostra economia rischia di rimanere in ginocchio, le finanze pubbliche neanche a parlarne, e che messaggio viene trasmesso ai giovani italiani? «Facciamo come se nulla fosse e liberi tutti!». Ma c’era un’alternativa? E quale? Secondo me sì. Innanzi tutto prendere atto della realtà (che è sempre un’ottima cosa) e decidere quindi di annullare l’anno scolastico in corso. Ma al tempo stesso, poiché non sarebbe stato certo giusto penalizzare gli studenti facendo loro perdere un anno, e poiché alla fin fine i mesi di vacanza forzata assommavano a un solo trimestre, decidere di recuperare l’anno perduto agganciandolo all’anno successivo. Ad esempio, iniziando il nuovo anno scolastico il 25 agosto; poi fino al 15 ottobre, cioè in 50 giorni, recuperare il trimestre perduto; a questo punto in una settimana o due svolgere gli scrutini non fatti nel giugno precedente e sostituire con gli scrutini anche gli esami di licenza saltati; infine dare inizio al nuovo anno il 1° novembre. Magari prevedendo vacanze più brevi a Natale e a Pasqua ed evitando inutili perdite di tempo con il ridicolo rito delle finte «occupazioni» e con le gite scolastiche. Il tutto naturalmente previo una non certo difficile riformulazione-riduzione ad hoc dei programmi (pardon, delle indicazioni nazionali) da farsi nel giro di un mese ad opera di un agile gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Istruzione.





È una proposta certo criticabile, non discuto, e altre se ne possono immaginare, ma il punto è chiaro: nel momento in cui il Paese attraversa la crisi più grave della sua storia repubblicana, sarebbe stato giusto, a me pare, che i giovani non fossero avvolti da una improbabile bambagia protettiva, che non gli fosse servita la solita pappa dolce della benevolenza per decreto – pappa e bambagia che peraltro non hanno impedito che nelle settimane scorse un terzo degli alunni italiani non abbiano potuto fruire delle meraviglie della teledidattica spesso a causa della loro condizione d’indigenza e, a vergogna di tutti noi, nella più completa e generale indifferenza – bensì che anche loro fossero chiamati a guardare in faccia la realtà e a fare i sacrifici necessari: rinunciare alla normalità, alle solite vacanze, studiare di più.

Nulla è più istruttivo dei sacrifici. Lo sanno bene coloro che nel dopoguerra dovettero farne tanti per rimettere in piedi il Paese. Nulla come i sacrifici serve per togliersi idee sbagliate dalla testa, per imparare ad apprezzare alcune cose fondamentali della vita, per capire l’importanza della solidarietà, il legame che tiene insieme, che deve tenere insieme, una comunità; per capire che accanto ai diritti esistono i doveri. Al pari di tutti i sistemi scolastici occidentali e in armonia con lo spirito dei tempi, la scuola italiana ha messo al bando tutto ciò. Lo ha cancellato dal suo modo d’essere e dal suo modo di raccontare ai giovani il mondo: immagino considerandolo «superato» ideologicamente sospetto e pedagogicamente inconsistente. Quando poi si è accorta del vuoto così creatosi ha cercato di riempirlo con la chiacchiera politicamente edificante, destinata a lasciare il tempo che trova, di un insegnamento come «Cittadinanza e Costituzione».

Ma i tempi sono cambiati, stanno drammaticamente cambiando. Se fino a ieri suggerivano l’indirizzo scolastico appena detto, dopo quanto sta succedendo oggi (ma davvero siamo al dopo?), quell’indirizzo appare del tutto incongruo all’atmosfera che chissà per quanto tempo ancora caratterizzerà le nostre società. E infatti non andiamo forse ripetendo tutti da settimane che proprio il colpo ricevuto deve obbligarci a «ripensare tutto», che «nulla può o deve essere come prima»? Le autorità scolastiche, allora, avrebbero potuto capirlo tra le prime e dare l’esempio. Capire che nelle aule non avrebbe più potuto esserci posto per la bonarietà vacua e indulgente, per il demo-paternalismo attuali. Che con i tempi che si annunciano c’è bisogno di qualcosa di ben diverso: soprattutto di una nuova serietà.





 

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