OT: Topic del cazzeggio (2 lettori)

Fabrib

Forumer storico
Piergiorgio Odifreddi, intervista Huffpost: "Il 90 per cento degli italiani è stupido"
l'Huffington post
Pubblicato: 25/09/2016 16:09 CEST Aggiornato: 1 ora fa
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Beppe Grillo: "È un minus habens". I grillini: "Peggio di lui". In generale: "Il novanta per cento delle persone è stupido. In un paese di 60 milioni di abitanti come l'Italia, saranno all'incirca 54 milioni: non possono essere andati tutti alla festa nazionale dei 5 stelle a Palermo". Piergiorgio Odifreddi – matematico, divulgatore scientifico, saggista – ha scritto un Dizionario della stupidità (Rizzoli, 378 pagine, 18 euro) per proteggersi dalle "scemenze della vita quotidiana". Laico fervente, ha studiato prima dalle suore, poi dai preti: "Non erano niente male". Se deve immaginare uno scenario politico peggiore di quello odierno, torna con la memoria alla stagione della Democrazia cristiana: "Anche se Giulio Andreotti – racconta – mi salvò da un pericoloso fermo in Unione Sovietica". Con l'Huffington Post, parla di banchieri da "mandare all'infermo", di politicamente corretto e Islam, della "superiorità" di Benedetto XVI sulla "banalità" di Papà Francesco, e di politica.

Odifreddi, nel suo dizionario c'è anche la voce: Matteo Renzi. Perché?

Se vogliono conquistare voti, i politici devono dire alle persone ciò che si vogliono sentir dire. Tendenzialmente, delle stupidaggini. E Matteo Renzi è l'erede perfetto di Berlusconi: il Cavaliere ha imparato a farlo cantando sulle navi, lui esordendo alla Ruota della fortuna.

Ma politicamente?

Renzi ha realizzato il programma berlusconiano, andando addirittura oltre con il Jobs act, che ha dissolto le tutele dello statuto dei lavoratori.

Dedica un lemma anche a Grillo.

Grillo ha iniziato a dire scemenze prima di cominciare a fare politica. Per dire: sosteneva che l'AIDS era una bufala, che l'OGM ammazza, che le radiazioni dei cellulari cuociono le uova. Ma lui ci crede. È questa la grande differenza tra Grillo e un politico di professione: che il politico deve dire delle cretinate per racimolare voti, lui le dice per convinzione.

Eppure ha un gran consenso.

Non voglio dire che il suo pubblico sia fatto di deficienti. È una parola brutta. Dico: ingenui. Ma rimane il fatto che sono persone che credono alle scie chimiche e fanno battaglie contro i detersivi. È la parte della società con meno mezzi culturali per giudicare.

Possibile che siano tutti così?

Bertrand Russell diceva che i politici hanno nei confronti degli elettori un vantaggio: che gli elettori sono più stupidi di loro. E giudicare Grillo, per me, è troppo difficile: mi è così distante che lo considero un minus habens. Quando lo sento, mi viene la pelle d'oca. Dicono che i suoi siano argomenti di pancia. Io fatico a considerarli proprio argomenti.

A Palermo, però, molte persone sono andate per ascoltarlo alla Festa nazionale dei 5 stelle.

Il novanta per cento delle persone è stupido. Quindi, considerato che siamo 60 milioni, in Italia ci sono almeno 54 milioni di stupidi: non credo ve ne siano di più a quella festa.

E gli altri dove vanno?

Vanno anche alle feste dell'Unità. Come si fa a pensare che dopo due anni di governo Renzi quella festa abbia un senso? Almeno, per decenza, cambiassero nome.

Non le sembra di sottovalutare? Il partito democratico governa il Paese, i Cinque stelle hanno conquistato due grandi città alle ultime elezioni.

C'è una differenza enorme tra le due città: a Torino, Chiara Appendino è il prodotto di ciò che i 5 stelle stessi chiamano poteri forti; a Roma, invece i poteri forti li hanno contro.

Può essere più esplicito?

Dietro Appendino c'è la Fiat. Appena aletta, John Elkan è subito corso a incontrarla. Viceversa, Virginia Raggi è dovuta recarsi in visita dal Papa.

C'è solo questa differenza tra le due?

No, Appendino ha le qualità per governare, Raggi le ha solo per vincere le elezioni.

Scrive: "E' venuto il momento di tornare a considerare i banchieri paria della società e reietti da Dio".

Nel Medio Evo, era considerato usuraio chiunque prestasse denaro, a qualsiasi tasso. Oggi il fastidio per i banchieri è tornato a essere forte. Quando la gente vede i posti di lavoro che evaporano, le tutele che si dissolvono, e dall'altra gli aiuti di stato per tenere in vita istituti che hanno fallito, s'incazza.

Però è difficile vivere in un mondo senza banche.

Certo che si può vivere in un mondo senza banche. Per metà del secolo scorso, l'Unione Sovietica ne ha fatto a meno.

Non è andata benissimo, però.

Non per quel motivo. Mi domando perché non si possano nazionalizzare le banche che vengono salvate. Perché è diventata una bestemmia?

In Europa, nazionalizzare è contrario alle regole dell'Unione.

È per questo che l'UE suscita l'astio dei suoi cittadini: perché è solo un'unione economica.

Nel suo libro, mostra di preferire Ratzinger a Papa Francesco. Perché?

Da ateo, con Benedetto XVI ho avuto un dialogo. Mi è interessato leggere le cose che scriveva, Ratzinger aveva una profondità di pensiero. La statura intellettuale Papa Francesco lascia perplessi. Quando parla, mi cadono le braccia. La misericordia, il vogliamoci bene, l'amore: sono cose talmente banali. Chi può essere contrario?

È facile criticare l'Islam allo stesso modo in cui lei, ora, ha fatto con il Cattolicesimo?

Penso che, in realtà, sia molto più facile criticare l'islam che il Cristianesimo. Farlo, è politicamente corretto. Ci sono partiti politici che fanno propaganda sull'equazione musulmano uguale terrorista. E l'opinione pubblica è sempre sul chi va là.

Dimentica quello che è successo in Francia per le vignette di Charlie Hebdo su Maometto?

La diversità è che i cristiani non vengono sotto casa ad aspettarti se li prendi di mira con la satira. Ma ricorda la parodia di Ratzinger fatta da Crozza? A un certo punto ha dovuto smettere di farla. E potrei fare altri esempi. Nei risultati, non è molto diverso da quello che accade con l'Islam.

Lei è stato compagno di classe di Flavio Briatore. Ha letto della polemica sul turismo al sud, secondo lui poco sensibile ai bisogni dei ricchi?

Non saprei dire se è così. So che con Briatore studiavo al geometra. Lui fu bocciato al secondo anno, poi lasciò e fece una scuola privata per recuperare tutti gli anni in uno. Credo sia la dimostrazione che il detto popolare – "ultimi a scuola, primi nella vita" – è vero.
 
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Fabrib

Forumer storico
Rovinato il compleanno?

IlFattoQuotidiano.it / Calcio / Serie A
Francesco Totti, Ilary Blasi attacca Spalletti: “Lo subisce, è un uomo piccolo. Non l’ha guidato in un percorso umano”
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Serie A

La moglie del capitano giallorosso in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha parlato del rapporto con il tecnico: "A parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Certo che si poteva essere più delicati e lui sicuramente non lo è stato. Io le persone le giudico anche da questo". Sul futuro del numero 10 prova a fare chiarezza: "Io lo seguo. Usa o Arabia, è uguale, tanto sarebbe per poco tempo"

di F. Q. | 26 settembre 2016
COMMENTI
Più informazioni su: Francesco Totti, Ilary Blasi, Roma
“Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, e Spalletti è stato un piccolo uomo”. Ilary Blasi si sfoga in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale parla del rapporto tra Francesco Totti e l’allenatore Luciano Spalletti, del ritiro del numero dieci giallorosso e del futuro della coppia. Alla vigilia dei 40 anni del capitano della Roma, la conduttrice delGrande Fratello Vip è tornata sull’esclusione dell’anno scorsoquando Totti fu allontanato dal ritiro di Trigoria per un’intervista concessa alla Rai. “Io di calcio non capisco nulla, ma è stato surreale. Fantascienza, non ci potevo credere. È stato cacciato da casa sua, questa cosa non si fa”. “Nell’intervista alla Rai, che fece tanto scalpore, si capiva che Francesco chiedeva solo rispetto, ed era giusto. In quel momento non glielo stavano dando”. “Non ha mai chiesto di giocare – prosegue la moglie – si è sempre messo seduto con umiltà ad aspettare.


Sul rapporto con il tecnico Luciano Spalletti la Blasi commenta: “Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, eSpalletti è stato un piccolo uomo. A parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce. Certo che si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in un percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto basso, molto basso”.

La Blasi poi interviene anche sul rapporto con il presidente James Pallotta: “Diceva che il corpo di Totti non fa più ciò che la mente dice”? “Sì, però anche la mente deve ragionà prima de parlà”. Sul futuro del numero 10 giallorosso la moglie prova a fare chiarezza: “Adesso per lui si sta per chiudere un ciclo, siamo giunti quasi al capolinea. Non solo perché finisce di giocare a calcio – se non è questa stagione sarà la prossima – ma perché dovrà iniziare un’altra vita. Certo, quella adrenalina lì sarà difficile ritrovarla”. Nel caso non dovesse continuare a giocare con la maglia della Roma, la moglie del capitano non esclude un futuro all’estero: “Io lo seguo. Usa o Arabia, è uguale, tanto sarebbe per poco tempo”.
 

fabriziof

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Francesco Totti, Ilary Blasi attacca Spalletti: “Lo subisce, è un uomo piccolo. Non l’ha guidato in un percorso umano”
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La moglie del capitano giallorosso in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha parlato del rapporto con il tecnico: "A parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Certo che si poteva essere più delicati e lui sicuramente non lo è stato. Io le persone le giudico anche da questo". Sul futuro del numero 10 prova a fare chiarezza: "Io lo seguo. Usa o Arabia, è uguale, tanto sarebbe per poco tempo"

di F. Q. | 26 settembre 2016
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Più informazioni su: Francesco Totti, Ilary Blasi, Roma
“Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, e Spalletti è stato un piccolo uomo”. Ilary Blasi si sfoga in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale parla del rapporto tra Francesco Totti e l’allenatore Luciano Spalletti, del ritiro del numero dieci giallorosso e del futuro della coppia. Alla vigilia dei 40 anni del capitano della Roma, la conduttrice delGrande Fratello Vip è tornata sull’esclusione dell’anno scorsoquando Totti fu allontanato dal ritiro di Trigoria per un’intervista concessa alla Rai. “Io di calcio non capisco nulla, ma è stato surreale. Fantascienza, non ci potevo credere. È stato cacciato da casa sua, questa cosa non si fa”. “Nell’intervista alla Rai, che fece tanto scalpore, si capiva che Francesco chiedeva solo rispetto, ed era giusto. In quel momento non glielo stavano dando”. “Non ha mai chiesto di giocare – prosegue la moglie – si è sempre messo seduto con umiltà ad aspettare.


Sul rapporto con il tecnico Luciano Spalletti la Blasi commenta: “Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, eSpalletti è stato un piccolo uomo. A parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce. Certo che si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in un percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto basso, molto basso”.

La Blasi poi interviene anche sul rapporto con il presidente James Pallotta: “Diceva che il corpo di Totti non fa più ciò che la mente dice”? “Sì, però anche la mente deve ragionà prima de parlà”. Sul futuro del numero 10 giallorosso la moglie prova a fare chiarezza: “Adesso per lui si sta per chiudere un ciclo, siamo giunti quasi al capolinea. Non solo perché finisce di giocare a calcio – se non è questa stagione sarà la prossima – ma perché dovrà iniziare un’altra vita. Certo, quella adrenalina lì sarà difficile ritrovarla”. Nel caso non dovesse continuare a giocare con la maglia della Roma, la moglie del capitano non esclude un futuro all’estero: “Io lo seguo. Usa o Arabia, è uguale, tanto sarebbe per poco tempo”.
Totti con un comunicato pacificatore ci ha dovuto mettere una pezza ...auguri campione!!!
 

azetaelle

investitore(s)qualificato
SEATTLE (MF-DJ)--Amazon ha annunciato "Amazon Wind Farm Texas," un nuovo parco eolico da 253 megawatt a Scurry County in Texas.

Il parco generera' annualmente 1.000.000 megawatt di energia eolica e sarà composto da più di 100 turbine. Dovrebbe essere operativo verso la fine del 2017 e sarà il più grande progetto basato sulle energie rinnovabili mai avviato dal gigante statunitense.

Lincoln Clean Energy costruirà e gestirà il parco eolico e Amazon acquisterà circa il 90% dell'energia generata dalla turbine.

il nome della località già dice tutto :)
 

Fabrib

Forumer storico
Italia Oggi, rubrica "Dirirtto e rovescio":

La riforma costituzionale è ottima perché signifi ca «il superamento del bicameralismo paritario, lo snellimento e la semplifi cazione legislativa, tempi certi per l’approvazione delle leggi per superare fi nalmente l’incapacità decisionale che affl igge il nostro sistema. Ne sarà rafforzata e resa più effi cace non solo l’azione di governo, ma anche il confronto e la dialettica parlamentare». Il prossimo referendum «riguarda la riforma, i suoi contenuti, i benefi ci che potrà recare all’Italia (...) Si conduca una campagna di natura inclusiva, non partitica, si lavori per un fronte favorevole alla riforma più ampio possibile. Sono in gioco le sorti delle istituzioni, è in gioco il futuro dell’Italia». «Il titolo V che regola il rapporto fra lo Stato e Regioni viene profondamente riformato, correggendo i gravi limiti della revisione costituzionale del 2001». Queste affermazioni sono di Renato Schifani, in un’intervista al Giornale di Sicilia del gennaio scorso dove spiegava perché, per la terza volta, dava il suo sì convinto alla riforma costituzionale. Adesso Schifani è stato nominato da Berlusconi alla testa di coloro che si batteranno per il No
 

fabriziof

Forumer storico
Italia Oggi, rubrica "Dirirtto e rovescio":

La riforma costituzionale è ottima perché signifi ca «il superamento del bicameralismo paritario, lo snellimento e la semplifi cazione legislativa, tempi certi per l’approvazione delle leggi per superare fi nalmente l’incapacità decisionale che affl igge il nostro sistema. Ne sarà rafforzata e resa più effi cace non solo l’azione di governo, ma anche il confronto e la dialettica parlamentare». Il prossimo referendum «riguarda la riforma, i suoi contenuti, i benefi ci che potrà recare all’Italia (...) Si conduca una campagna di natura inclusiva, non partitica, si lavori per un fronte favorevole alla riforma più ampio possibile. Sono in gioco le sorti delle istituzioni, è in gioco il futuro dell’Italia». «Il titolo V che regola il rapporto fra lo Stato e Regioni viene profondamente riformato, correggendo i gravi limiti della revisione costituzionale del 2001». Queste affermazioni sono di Renato Schifani, in un’intervista al Giornale di Sicilia del gennaio scorso dove spiegava perché, per la terza volta, dava il suo sì convinto alla riforma costituzionale. Adesso Schifani è stato nominato da Berlusconi alla testa di coloro che si batteranno per il No
:DD:
 

Fabrib

Forumer storico
Roma, 1 ott. (askanews) - Nel 2015 l'incidenza percentuale delle commissioni nette sui ricavi delle banche italiane (pari al 36,5 per cento) è stata la più elevata d'Europa. Tra i principali paesi Ue, in Francia la quota si è attestata al 32,9, in Austria al 27,5, in Germania al 26,2 e nei Paesi Bassi al 17 per cento. Lo dicono i numeri elaborati dall'Ufficio studi della Cgia.

L'anno scorso i ricavi netti derivanti dalle commissioni bancarie hanno sfiorato i 30 miliardi di euro, quasi 5 miliardi in più rispetto al 2008.

In particolare, l'Ufficio studi della Cgia, segnala che negli ultimi 7 anni (2008-2015) la crescita dei costi dei conti correnti, delle carte di credito e degli altri servizi bancari ha subito in Italia una impennata che non ha avuto eguali nel resto d'Europa. Se da noi l'incremento è stato del 20 per cento, nel Regno Unito si è fermato all'11,5 per cento, in Francia all' 11,1 per cento, in Spagna al 6,5 per cento, mentre in Germania (-4,6 per cento), in Belgio (-7 per cento) e soprattutto nei Paesi Bassi (-27 per cento) c'è stata una forte diminuzione.

"Se teniamo conto che con la crisi economica sono cresciute a dismisura le sofferenze in capo alla clientela e la contrazione dei tassi di interesse ha ridotto ai minimi termini i margini di redditività delle nostre banche, queste ultime, appesantite da costi fissi ancora troppo elevati hanno ritenuto più conveniente ridurre gli impieghi, e quindi i rischi, e aumentare i ricavi dalle commissioni sui conti correnti, sui servizi bancomat/carte di credito, i servizi di incasso/pagamento e dalle attività extra creditizie, come la vendita di titoli, valute e strumenti di capitale", spiega Paolo Zabeo, coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia.

Se dall'inizio della crisi (2008) al 2015 i ricavi netti degli istituti di credito italiani da operazioni di prestito sono diminuiti di 13 miliardi (-25,3 per cento), per contro l'incasso ascrivibile alle commissioni nette è aumentato di 4,9 miliardi (+ 20 per cento) e quello relativo alla voce altri ricavi netti (costituito prevalentemente da attività assicurative o di negoziazione di titoli, valute e strumenti di capitale) è salito di 11 miliardi (+ 556,5 per cento).

Inoltre, i costi strutturali del nostro sistema bancario rimangono i più elevati d'Europa. Se si calcola l'incidenza delle spese operative (riconducibili al costo del personale, alle tasse, alla gestione degli immobili, a quelli generali di funzionamento, etc.) riferite al 2015 (pari a 52,4 miliardi di euro), sul totale delle attività (che al 31 dicembre 2015 ammontavano a 2.723 miliardi di euro), il risultato si attesta all'1,93 per cento. Dato nettamente superiore a tutte le quote percentuali riferite alle prime 10 economie bancarie presenti nell'Unione europea.
 

fabriziof

Forumer storico
Noi perchè siamo rotti a tutto ,specie a Roma ,e non ci stupiamo più di niente ma questa sindaca sul tetto è qualcosa di veramente surreale
 

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