Overfitting

Dovevo una risposta ancora a Imar, sulla questione di come si effettuano le metodologie corrette in alcuni test, come i presunti poteri di chi sostiene di saper cuocere le uova con le mani oppure delle "leggi" sui piccoli campioni di Smodato.

Non e' una questione che possa essere trattata banalmente e richiede competenze formali di statistica, ma nel caso delle uova io mi ero arrabbiato perché mi ero imbattuto in un caso in cui non si poteva tormentare un soggetto (quello si' un vero santone) con una batteria lunghissima e snervante di test su un solo uovo, quanto piuttosto bisognava studiare dei test piu' potenti che evitassero il contatto diretto e la manipolazione (da qui i piatti usati come schermo) ed allargassero l'uso di piatti di controllo vuoti nelle prove (esempio 10 piatti coperti di cui uno solo nasconde l'uovo)

Mi arrabbio ancor di piu' quando vedo uscire in questi giorni dei giornalisti scientifici che non sanno fare i test correttamente.

L’alfabetismo scientifico degli italiani: buone notizie?
http://www.observa.it/cresce-il-livello-di-alfabetismo-scientifico-degli-italiani/?lang=it

Questo test e' ovviamente è una cazzata.
Rispondendo a caso, si indovina una volta su due e sono del tutto convinto che alle 3 domande gli italiani tirino a caso, obnubilati negli anni dalle scemenze televisive di Gerry Scotti dove la mossa da fare e' tirare la risposta a caso e non dire onestamente "Non so, non rispondo".

Le televisioni commerciali con 20 anni di pratica sono riuscite persino a distruggere il cervello dei sedicenti rilevatori dell'(an)alfabetismo scientifico degli italiano.
 
(sono venditore e non pago lo spread)

Lo spread e' una questione complessa che coinvolge anche il costo opportunita', altrimenti la tecnica del ping-ping finanziario funzionerebbe sempre sulla carta.

Tu sei venditore e non paghi lo spread solo quando vieni eseguito, mentre in tutti gli altri casi in cui non vieni eseguito dovresti calcolare il costo opportunita' di non aver potuto vendere sul denaro in un mercato in evoluzione.

Se dovessimo parlare correttamente di spread e di slippage sui mercati finanziari, dovremmo adottare dei metodi formali come ad esempio quello adottato da chi sui bond considera lo spread come la distanza dall'MPI e non dal midprice bid-ask. Devi scusarmi se insisto, ma ho gia' trovato delle difficolta' precedenti a mantenere standard uniformi di comunicazione quando si e' inteso non differenziare il costo dello slippage e considerarlo comprensivo del costo di esecuzione e del costo implicito dello spread.

Riepilogando, valutazioni simili a quella che ti ho quotato occorre farle ex-ante, non ex-post. Inoltre valutazioni di costo tra opzioni e future occorre farle sui rispettivi parametri di confronto di nozionale e rispettivo VAR, altrimenti parlare di un'opzione che costa 1 e un future 2,3 e 10 non mi facilita la comprensione del rispettivo impatto dello spread e del costo di esecuzione sull'operativita'.
 
Ultima modifica:
Mi scuso con tutti della sovraesposizione mediatica in questo 3d, che non e' "il mio" e delle eventuali risposte che non sono riuscito a fornire a tutte le domande postemi.

Da domani cerchero' di rarefare la mia presenza, per restituirlo nelle mani del suo legittimo ed originale promotore.

A Cren solo un compito: documentarsi sui motivi, a me ignoti, per cui un famoso ETF, mi pare francese, che fino a poco tempo fa proponeva baluginanti strategie di comprare l'Euroxx con la contestuale vendita di call coperte dal sottostante, abbia annunciato di voler chiudere baracca e burattini. E di restituire i soldi dell'ETF agli investitori, forse nemmeno scusandosi per la fiducia che molti avevano accordato alle strategie di vendite di opzioni. Preciso che in questo caso il mio non vuole essere un giudizio di merito sulla strategia di vendita delle covered call, solo un semplice rilievo.
 
...Perché allora non tutti gli operatori vendono le figure expensive, come sosterrebbe PGiulia con apparente persuasivita', per ottenere vantaggio dal passaggio ad un nuovo equilibrio ?

Credo non accada tanto per questioni legate al rischio ("anche chi vende figure od opzioni expensive si sottopone ad un rischio illimitato di perdita"), quanto per il fatto che l'expensive e' moderato, consistente in un premio tale da non essere neppure percepibile dagli operatori non professionali.

Siamo passati da "carissime" a "moderatamente care". Almeno facciamo progressi! :rolleyes: :specchio:

Ma la logica è la stessa e sempre assurda in quanto, per la sesta volta, i MM devono coprire sia il denaro che la lettera, e li muoveranno solo ed esclusivamente in funzione della loro esposizione (esattamente come fanno tutti gli altri colleghi bookmaker, sportivi e non). Per loro non ha alcun senso mantenere quotazioni "moderatamente care", oppure "moderatamente economiche". I piccoli scostamenti li faranno di volta in volta in funzione dei loro ribilanciamenti (e siamo all'ABC del market making).

Comunque vanno tenuti in conto i costi di transazione.

I costi di transazione li pagano sia i compratori che i venditori.
In quest'ottica c'è simmetria operativa: anche questa logica è fallace :specchio:

Sul lungo periodo il venditore sistematico di opzioni partira' sempre favorito rispetto al compratore, purche' egli non sia retail in quanto questo vantaggio e' vanificato dal pagare lo spread operativo.

Lo "spread operativo" lo pagano sia i compratori che i venditori.
Anche in quest'ottica c'è simmetria operativa: anche questa logica è fallace :specchio:

(e se si sapesse sul lungo periodo chi parte favorito, il mercato si bilancerebbe immediatamente, o sarebbe facilissimo fare soldi, come preferisci)

Ma veramente sulle opzioni che seguo io se non ci si spinge a scadenze siderali e/o a profondità oceaniche del book il denaro lettera è spesso il tick minimo, cioè 0.01 che col moltiplicatore fa $1 a opzione.

Attenzione che spesso e volentieri quando ci metti denaro reale, e più di qualche contratto, non sempre riesci a mantenere quello spread. Anzi, anche per le opzioni più liquide meglio non fare mai affidamento sullo spread minimo (salvo ovviamente sulle DOTM, dove lo spread sembra piccolo ma decolla in valore percentuale).

Lo smart routing capita che quoti anche spread nullo, o addirittura negativo: non vuol certo dire che sia alla nostra portata (come giustamente faceva notare Maveri anche per le asimmetrie dei flussi dati).

Mi scuso con tutti della sovraesposizione mediatica in questo 3d, che non e' "il mio" e delle eventuali risposte che non sono riuscito a fornire a tutte le domande postemi.

Da domani cerchero' di rarefare la mia presenza, per restituirlo nelle mani del suo legittimo ed originale promotore.

Questo thread è di tutti, e l'unico promotore è la moderazione che l'ha creato. Non ti scusare, e fai, come tutti, quello che più ti aggrada ;)

Riguardo invece le risposte non date, non sono certo dovute!
 
Ma per favore Cren, ma cosa vuoi scrivere? Non vorrai mica metterti a fare anche tu le figure carpiate che sta facendo pat?

La mia frase non voleva lasciare intendere che sapessi verità segrete o chissà quale oscura rivelazione, solo che non era opportuno che scrivessi di questo su un forum pubblico dal momento che sono coinvolto in alcune "cose" citate.

Tutto qua.

Tranquillo Cren, oggi ce n'è anche per te. Da parte della Taleb(i)ana :lol:
E mi sa che finisce per essercene anche per me, se non me sto buono buono oggi :rolleyes:
 
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A Cren solo un compito: documentarsi sui motivi, a me ignoti, per cui un famoso ETF, mi pare francese, che fino a poco tempo fa proponeva baluginanti strategie di comprare l'Euroxx con la contestuale vendita di call coperte dal sottostante, abbia annunciato di voler chiudere baracca e burattini. E di restituire i soldi dell'ETF agli investitori, forse nemmeno scusandosi per la fiducia che molti avevano accordato alle strategie di vendite di opzioni. Preciso che in questo caso il mio non vuole essere un giudizio di merito sulla strategia di vendita delle covered call, solo un semplice rilievo.


I costi di transazione li pagano sia i compratori che i venditori.
In quest'ottica c'è simmetria operativa: anche questa logica è fallace :specchio:

estrapolando alcune parole da questi due post mi viene in mente un Fondo Asymmetrico che si rifaceva alle tecniche di Madoff... :eek::eek::eek:

cia'!!! :ciao:

PS
questa era piaciuta al buon Imar...
l'opzione e' come la frutta... se e' bona puoi anche pagarla cara... :lol::lol::lol:
forse...

IMPERIALISM / WORLD ORDER ???????? - YouTube
 
Su tutto il resto, visto dove vi addentrate e chi tirate in ballo, io non posso più scrivere niente per evidenti e serie ragioni.

Cren, qui si parla di MM su plain vanilla, non su altre cose.

Ad es, se parliamo di book su "esotici", ovviamente il discorso cambia.


Sul lungo periodo il venditore sistematico di opzioni partira' sempre favorito rispetto al compratore, purche' egli non sia retail in quanto questo vantaggio e' vanificato dal pagare lo spread operativo.

E' una credenza diffusa, che dimostra più o meno quel che dicevo ieri: la conoscenza media dello strumento si riduce - molte volte - a ripetere luoghi comuni da bar della Borsa..... ma ovviamente la colpa non è nostra che non ci informamo ... la colpa è dello strumento che è caro e pericoloso :lol::lol:


Lo spread operativo del nozionale delle opzioni rispetto allo spread operativo del nozionale dei future (pur non conoscendolo in quanto ho premesso di non essere piu' operativo da anni sulle opzioni) immagino sia di una magnitudo superiore nell'ordine di grandezza.

E' possibile, ma cosa c'entra?

Vado forse da un concessionario di Ferrari a lamentarmi perchè il suo mark up è più alto dei quello dei rivenditori delle Panda?

E' una legge di mercato, più il prodotto è complesso da gestife e richiede del lavoro (e un book di opzioni è immensamente complicato da gestire di un book di futures...), più questo lavoro va pagato....

Pensi che non ne valga la pena? OK, it's a free market.



Ma cosa succede nella piccolissima Biella ? Giocano le opzioni anche nei tabacchini e in Chiesa? :D


Non lo so.
So solo che ho visto persone molto intelligenti saltare su business plans sballati, che non superavano neanche l'esame di uno studente di economia al 3° anno.

Se pensano di entrare all'IDEM a competere coi nomi che facevamo ieri, ben presto si accorgeranno che la realtà è rimasta quella descritta da Charlie DiFrancesca riguardo ai locals del CBT: avranno una fetta di business solo se e nella misura in cui riusciranno a dimostrarsi "utili" all'ecosistema dei MM ..... ;);)

PS
questa era piaciuta al buon Imar...
l'opzione e' come la frutta... se e' bona puoi anche pagarla cara... :lol::lol::lol:


:lol::lol::lol:
 
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Trovo bellissimo per me trovarmi in disaccordo con tutti e su tutto :)
E' incredibile come invece io mi trovi in accordo su tutto quanto ha scritto Surcontre in passato, che come me di sicuro non e' mai andato a Rimini, se non da turista.

Credo che il mercato sia bello proprio per queste considerazioni e diversita' di approcci operativi, oltre che per considerazioni diametralmente opposte su spread, slippage.

Ma non si pretende che tutti siano d'accordo con l'approccio di Baber: guardate pure i video di quello che a dx di Smodato, che a me va benissimo che la pensiate come lui ! :D
 
Scrisse un giorno Surcontre:
se un giorno tu metti in una piazza, un giardino, Hyde Park, una corda insaponata sopra una sedia, di sicuro passera' qualcuno che vorra' provare la sensazione di infilarci il collo dentro.

:up:

:):):):):)
 
Non posso che concordare con quanto scritto da GiuliaP ed Imar sul concetto di opzioni "care" nel mercato contemporaneo. Quanto ho scritto si riferiva proprio al "premio" per il venditore dovuto ai costi del dynamic hedging.
La tesi di Piedi a Terra e' stata con ogni probabilita' valida in passato, pero'. Il mercato delle opzioni e' relativamente giovane, e suppongo che 20-30 anni fa non fosse efficiente come oggi.
Rinnovo la mia stima per tutti i partecipanti alla discussione. Spero di riuscire a dare il mio contributo di tanto in tanto.
 

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