Overfitting (1 Viewer)

Cren

Forumer storico
Altra cosa è dire che è impossibile calcolare le greche model free.
No, infatti hai ragione, tuttavia io sono stato tratto in (forte) inganno dal termine che hai usato: «calcolare».

E' una precisazione cavillosa che puoi trascurare, ma se usi i prezzi dei MM per il metodo delle differenze finite io mi trovo più a mio agio con «inferire», visto che non conosci di fatto il funzionamento del "generatore" di quei prezzi.

Come ho scritto, trascura pure questa mera precisazione e considerala solo per i fini "orientativi" del sottoscritto, non perchè aggiunga alcunchè alla discussione.

Anche in merito all'utilità e al calcolo delle Greche ci sarebbe da spendere mille parole; proprio per questo mi permetto di lanciare un piccolissimo sondaggio tra i frequentatori (vedo spesso collegati, oltre a te e GiuliaP, skew, cammello, stea e adesso anche frank73 che so che lavorano con le opzioni): a parte avere sott'occhio le "solite" Greche del primo ordine e il Gamma, quanto davvero ritenete utile avere un'approssimazione precisa al decimo di centesimo per la vostra operatività?

Per uno che non fa MM, è davvero così profonda la differenza tra un Delta analitico ed uno numerico quando magari non siamo nemmeno in prossimità della scadenza e il denaro-lettera è "normale"?

Anche i modelli di Delta hedging più sofisticati (a proposito, Ale: messo su Zakamouline? Come ti trovi?) hanno dentro alcuni di quei parametri (avversione al rischio su tutti) la cui stima è talmente soggettiva e così "pesante" nei confronti del risultato finale che spremere il decimale passa in secondo piano...
 
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Cren

Forumer storico
Vabbè, il nostro amico "stea" ha cancellato tutto ma bene o male ho preso qualche concetto: se tu mi dici che non è nemmeno un modo per approssimare una derivata per via numerica, io ci credo, perchè si parla di matematica e metodi numerici e quindi ubi maior...

Sull'utilità (o meno) delle Greche in sè si concentra il discorso più interessante, e mi par di capire che per te sussistono solo come forzatura matematica di qualcosa che ha ben altre dinamiche.

Purtroppo non ho modo di rileggere quello che hai scritto, speriamo di aver letto rapidamente giusto.
 
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Imar

Forumer attivo
Intanto comincio ad archiviare ...
(poi cancello)


Non è che si può organizzare una zona "Dropbox" anche per conservare i messaggi di Mastro Stea?
Se lui è d'accordo.... ovviamente.

Perchè così è una vitaccia.... uno non fa neanche in tempo a far pausa pranzo....:D



Io sono un saltuario frequentatore.
Quello proposto da Haug non è un metodo numerico e tantomeno alle differenze finite.

Le credo sulla fiducia... per capire.... ci metterò un pò :D:D

Ma se quanto esposto qui sotto (sempre Haug p.85 in fondo) non è il metodo delle differenze finite.... cosa diavolo è?
 

Allegati

  • Haug p 85.JPG
    Haug p 85.JPG
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skew

Nuovo forumer
Tutto 'sto putiferio per una battutina :)

Ovviamente B&S come overfitter universale intendevo il vecchio adagio: l'implied è il numero sbagliato nel modello sbagliato che fornisce il prezzo giusto.

black&scholes è un pricer "non parametrico" e nelle plain vanilla è tutto quello che serve (più almeno un modellino (anche semplice) per fittare lo smile).

Le greche le fa il mercato, semplicemente perché se sei marcato a livelli diversi il tuo pnl è molto più volatile (which free lunch would you like today, sir? wilmott)...
 

cammello

Forumer storico
Anche in merito all'utilità e al calcolo delle Greche ci sarebbe da spendere mille parole; proprio per questo mi permetto di lanciare un piccolissimo sondaggio tra i frequentatori (vedo spesso collegati, oltre a te e GiuliaP, skew, cammello, stea e adesso anche frank73 che so che lavorano con le opzioni): a parte avere sott'occhio le "solite" Greche del primo ordine e il Gamma, quanto davvero ritenete utile avere un'approssimazione precisa al decimo di centesimo per la vostra operatività?

zero, visto che poi il prezzo lo stabilisce il mercato e tutto può cambiare nell'ordine di minuti; basta un avalore orientativo e plausibile, ma calcolato in modo coerente tra i vari strike, per aver una base omogena di confronto.

Piuttosto, avevi scritto qualcosa del tipo "a cosa serve essere accurato se manca molto alla scadenza" (se la memoria non mi inganna, ma non ho voglia di cercare), beh preferisco avere un set di dati omogeneo e più accurato per le scadenze lontane che non avere dati precisi per la prima scadenza; meno tempo hai meno spazio di manovra ti resta, a parte se non sei specializzato in "gol da rapina".
Se riesci a navigare "lontano", tutti gli aggiustamenti sono più dolci e spesso con alternativa. Lo strumento non deve esser quello giusto/esatto in assoluto, ma quello che ti da le proporzioni relative in modo coerente (mi ripeto :D ).
Ma vale per come lavoro io, ricordando che io mi accontento di pagare il fitto di casa ogni mese :)

C
 

Cren

Forumer storico
.
Per la serie: “riceviamo e pubblichiamo”, riporto qui sotto un estratto da una email che ricevetti qualche tempo fa (e a cui non risposi), immaginando che l’autore non abbia niente in contrario

Il punto è il seguente: supponi di individuare una fortissima pendenza della struttura a termine della IV. In particolare, metti che la struttura sia inclinata così negativamente che tu ritieni con buona probabilità debba “rientrare”. Quindi ritieni che la IV ATM delle opzioni a 30 giorni debba scendere con più velocità della parte a 90 giorni, per esempio.
In questo contesto la scelta naturale è uno spread di calendario in cui vendi ATM a 30 giorni e compri ATM a 90 giorni.
E qui sta il punto: questa figura, se si somma in modo becero il Vega, è Vega-positiva. Tuttavia noi sappiamo che il Vega non si somma in modo lineare nel tempo. In particolare, io uso la convenzione di usare dei pesi ponderati sul tempo “alla Taleb” (i c.d. «theoretical weights»), dove il fattore di ponderazione è √(90/T) essendo T i giorni a scadenza dell’opzione esaminata.
Secondo questa convenzione, ci si mette poco a trasformare lo stesso spread di calendario in Vega-negativo, perché le opzioni vendute a 30 giorni acquistano un peso maggiore.
Adesso l’osservazione della realtà: ho diverse posizioni come quella che ti ho descritto su alcuni titoli dell’azionario americano. In questi giorni sto osservando che, mentre la struttura a termine della IV segue le mie previsioni e “rientra”, le posizioni perdono. Poiché, con l’eccezione di un titolo che mi ha fatto un -36% in apertura, tutte le altre sono praticamente Delta-neutrali, è chiaro che i fattori in gioco possono essere solo due: lo spread denaro-lettera esagerato dei MM e la sensibilità alla IV.

L’autore della email dimostra una conoscenza della materia superiore alla media, perché è tra i non moltissimi (almeno a livello degli utenti da forum, categoria rispettabilissima a cui appartengo anch’io…) ad aver capito che un CALENDAR SPREAD non è solo una scommessa sulla futura direzionalità (o mancanza di) del mercato …. nè una cosiddetta income strategy (cosiddetta sopratutto dai venditori di corsi a 5000 dollari l’uno….. fosse per me vorrei una legge che proibisca di usare la parola “income” quando si parla di opzioni…), ma anche – e talvolta soprattutto –una scommessa sul rapporto tra volatilità a breve e volatilità a lungo.

Tuttavia - premesso che i dati esposti sono insufficienti per formulare una risposta (e per tale motivo mi astenni) - la cosa che appare subito evidente è la fideistica applicazione del modello della “ponderazione teorica dei Vega” (Taleb, Dinamic Hedging, p.151"), senza chiedersi se tale modello - per definizione generale ed astratto - sia aderente o meno alla specifica realtà a cui viene applicato.

Lo dice Taleb, un esperto del settore, …. e dunque deve essere giusto, no?

Per Yours Truly, invece, siamo in presenza di un tipico OVERFITTING DA MODELLO, per almeno due considerazioni, una di carattere generale, ed una più particolare e relativa al momento di osservazione scelto:

1) L'aderenza del modello "Taleb" alla realtà che il nostro simpatico interlocutore da per scontata, è tutt’altro che definita; altri (Mark Sebastian, Sfomag magazine, Feb 2010) parlando dello stesso problema hanno per esempio affermato “Many proprietary option trading firms spend more time and money attempting to calculate true vega exposure than anything else.”


2) In secondo luogo, per quanto acuto, razionale ed aderente, un modello si pone il problema di rappresentare la realtà "medio-normale"

Domanda:le azioni che presentano la struttura di volatilità descritta dal mio anonimo interlocutore sono in genere nel un periodo medio-normale? o in atri termini, sono nel periodo in cui possiamo perlomeno supporre vi sia la maggiore aderenza possibile tra teoria e realtà?

Risposta: No, in genere sono alla vigilia di avvenimento chiave; penso ad esempio a aziende del settore bio-tecnologico che sono in attesa di una approvazione /bocciatura di un nuovo farmaco da parte della FDA (il che spiegherebbe anche perchè un titolo tra quelli seguiti ha aperto -36% :D).


Ok, fine del predicozzo. Sarei davvero molto lieto di raccogliere il parere degli altri frequentatori in proposito.
Rimane poi la domanda… che per adesso lasciamo in sospeso… si poteva fare qualcosa di altro e di diverso ??

PS L'immagine che segue, tratta sempre dal libro di Taleb mette a confronto i "pesi teorici"con i pesi calcolati empiricamente, mediante l'osservazione dei cambi DM e YJ nel periodo 1988-1994.
Si nota che il modello teorico "ci prende" nel senso di relazione logica: più si alluga il periodo temporale, più la ponderazione da assegnare al Vega dellarelativa opzione scende.... " ma che non ricostruisce, nè ci si deve aspettare che lo faccia, i valore puntuali: ad esempio, sul DM ad un anno, la differenza è superiore ad 1/3.
GiuliaP, ti devo proprio ringraziare perchè, non so come, questo messaggio-capolavoro di Imar mi era completamente sfuggito.

Quant'è bravo l'anonimo autore del messaggio, non ho parole: ne sa proprio una più del diavolo (ma non di GiuliaP, attenzione!) :D Questo anonimo "calendarista" è sicuramente il miglior trader di opzioni di cui abbia avuto il piacere di seguire l'operatività in tempo reale :rotfl:

Imar, nel frattempo io avrei maturato esperienze che non mi azzarderei a definire "interessanti", ma quantomeno "propedeutiche" sull'argomento in questione; se e quando vorrai, ma non in questo contesto in cui la deviazione standard dall'argomento atteso richiede una buona apertura mentale.
 
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GiuliaP

The Dark Side
...Chi fa overfitting è il mercato.
Assurdo ma vero.
Il mercato fa il prezzo e poi "aggiusta" i parametri per trovarsi ai conti con il
modello teorico abbracciato...

Il problema è che il mercato detta legge fino ad un attimo prima della scadenza. Ovvero quello che tu chiami il suo "overfitting", gli è funzionale. Gli serve per aggiustare le sue coperture.

Il nostro (che quindi sarà overfitting di overfitting :D) resterà sempre illusione pura ;)

...GiuliaP, ti devo proprio ringraziare perchè, non so come, questo messaggio-capolavoro di Imar mi era completamente sfuggito...

Gravissimo! :eek:

...Quant'è bravo l'anonimo autore del messaggio, non ho parole: ne sa proprio una più del diavolo...

Io lo conosco! Si nasconde tra noi :D

...non in questo contesto in cui la deviazione standard dall'argomento atteso richiede una buona apertura mentale...

... di chi? :D
 

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