Overfitting (2 lettori)

Cren

Forumer storico
@Cren
Ma non ti stanchi a scrivere su 3 forum?
Hai perso il lavoro?
Proprio tu dovresti conoscere la povertà e aridità intellettuale che si respira nei desk bancari :(

Lo studio e il brainstorming quotidiano su Internet (si tratti di masturbazioni mentali da forum, paper accademici o programmi di statistica) sono una tentazione irresistibile in quel contesto :)
 

Cren

Forumer storico
Il bancone di una banca è un osservatorio privilegiato. Il rapporto con il pubblico è stimolante ed appagante.
Non ne dubito, però io ho a che fare solo con controparti istituzionali, non col pubblico; non so bene come sia essere al bancone, probabilmente è un'esperienza diversa.
 

Cren

Forumer storico
Sei uno spingi tasti.
Cambia lavoro.
Quant'è vero... :D
Sarei davvero molto lieto di raccogliere il parere degli altri frequentatori in proposito.
Rimane poi la domanda… che per adesso lasciamo in sospeso… si poteva fare qualcosa di altro e di diverso ??
Torniamo a lanciare un sasso in questo stagno, che mi sembra un pochino troppo calmo rispetto al suo glorioso passato prossimo: quale modo di ponderare il Vega di una posizione di calendario che non ricada nè nel c.d. «overfitting da modello» (approccio Taleb) nè nel «overfitting da serie storiche» (approccio Haug, qui non citato esplicitamente in merito alla struttura a termine, ma anche lui propone la sua soluzione basata su un fottìo di covarianze e correlazioni)?

Nel primo caso abbiamo il vantaggio di una formula chiusa totalmente teorica, ma lo svantaggio che questa astrazione non prende in considerazione nulla del contesto in cui la si cala; nel secondo caso abbiamo il vantaggio di un approccio statistico "cucito" addosso allo specifico sottostante, ma lo svantaggio di una calibrazione tutta incentrata sul passato e fatta su misura per ogni sottostante, col rischio di prendersi in pancia frequenti outlier.

Dopodichè ci sarebbe almeno un'altra considerazione fondamentale da fare sui calendar spread, considerazione che con molta fatica posso avvalorare mediante formule e "Sacri Testi" ma con molta facilità posso cercare di spiegare con la mia esperienza su campo (quel poco che ho, lasciatemelo dire :D): ovvero la differenza tra ciò che si spera di ottenere e ciò che oggettivamente si ottiene anche se si sono fatti giusti i compiti a casa quando si apre una posizione di calendario con l'obiettivo di cogliere anomalie della term structure.
 
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Imar

Forumer attivo
Torniamo a lanciare un sasso in questo stagno, che mi sembra un pochino troppo calmo rispetto al suo glorioso passato prossimo: quale modo di ponderare il Vega di una posizione di calendario che non ricada nè nel c.d. «overfitting da modello» (approccio Taleb) nè nel «overfitting da serie storiche» (approccio Haug, qui non citato esplicitamente in merito alla struttura a termine, ma anche lui propone la sua soluzione basata su un fottìo di covarianze e correlazioni)?

Nel primo caso abbiamo il vantaggio di una formula chiusa totalmente teorica, ma lo svantaggio che questa astrazione non prende in considerazione nulla del contesto in cui la si cala; nel secondo caso abbiamo il vantaggio di un approccio statistico "cucito" addosso allo specifico sottostante, ma lo svantaggio di una calibrazione tutta incentrata sul passato e fatta su misura per ogni sottostante, col rischio di prendersi in pancia frequenti outlier.


A leggere certe cose (scusa Cren... :D:D) verrebbe da parafrasare di nuovo Wilde: "un econometrista è colui che conosce il significato di tutte le formule... ed il valore di nessuna".

Haug da una soluzione interessante, peccato che aggiunga due parametri ulteriori da stimare: la volatilità delle volatilità FUTURA (attenzione a leggere bene: parla di quella FUTURA, dunque non te la cavi neanche col calcolo delle greche di ordine superiore) e la correlazione tra le volatilità stesse (anche qui ci interessa la FUTURA, non la storica).

Diventa in pratica una tautologia.... qualcosa del tipo.... se tu sei in grado di dirmi quanti quattrini guadagnerai nei prossimi 5 anni... io sono in grado di dirti se sarai benestante :D:D:D (almeno, io l'ho capita così.... ben venga la smentita di Stea... o altri....).


Dopodichè ci sarebbe almeno un'altra considerazione fondamentale da fare sui calendar spread, considerazione che con molta fatica posso avvalorare mediante formule e "Sacri Testi" ma con molta facilità posso cercare di spiegare con la mia esperienza su campo (quel poco che ho, lasciatemelo dire :D): ovvero la differenza tra ciò che si spera di ottenere e ciò che oggettivamente si ottiene anche se si sono fatti giusti i compiti a casa quando si apre una posizione di calendario con l'obiettivo di cogliere anomalie della term structure.

Non ci sono anomalìe delle strutture a termine... almeno non nel senso in cui abbiamo sempre usato la parola "anomalìe".
La term structure confronta pere con mele.... dunque è normale che via siano differenti conseguenze temporanee di quelle che forse PGiulia chiamerebbe "il rumore del mercato" e che io chiamo "lo sviluppo di determinate strategie da parte della maggior parte degli operatori"

Tempo fà ti scrissi: "i vega su diverse scadenze non sono additivi". Punto.

Non scrissi "i vega su diverse scadenze non sarebbero additivi, ma lo diventano dopo un pò di manipolazione dei dati".

Comunqne tranquillizzati.
Ho letto che Sinclair pubblicherà una seconda edizione di "Volatility trading" (lui dice settembre 2012... quindi probabile che sia giugno 2013:D:D) in cui estende l'indice della prima e parla esplicitamente anche di questo argomento (oltre di altri che sono in genere poco citati in letteratura, es skew trading, dispersion trading etc..).
 

cammello

Forumer storico
Non ci sono anomalìe delle strutture a termine... almeno non nel senso in cui abbiamo sempre usato la parola "anomalìe".
La term structure confronta pere con mele.... dunque è normale che via siano differenti conseguenze temporanee di quelle che forse PGiulia chiamerebbe "il rumore del mercato" e che io chiamo "lo sviluppo di determinate strategie da parte della maggior parte degli operatori"

Tempo fà ti scrissi: "i vega su diverse scadenze non sono additivi". Punto.
Cren, mi cito, citando (che suona come 'to cheat' :D)
Forum di Finanzaonline.com - Visualizza messaggio singolo - aiuto vendita opzioni


C
 

Cren

Forumer storico
A leggere certe cose (scusa Cren... :D:D) verrebbe da parafrasare di nuovo Wilde: "un econometrista è colui che conosce il significato di tutte le formule... ed il valore di nessuna".

Haug da una soluzione interessante, peccato che aggiunga due parametri ulteriori da stimare: la volatilità delle volatilità FUTURA (attenzione a leggere bene: parla di quella FUTURA, dunque non te la cavi neanche col calcolo delle greche di ordine superiore) e la correlazione tra le volatilità stesse (anche qui ci interessa la FUTURA, non la storica).

Diventa in pratica una tautologia.... qualcosa del tipo.... se tu sei in grado di dirmi quanti quattrini guadagnerai nei prossimi 5 anni... io sono in grado di dirti se sarai benestante :D:D:D (almeno, io l'ho capita così.... ben venga la smentita di Stea... o altri....).
Scusami, Imar, ma questo non è sempre il solito problema? Quando hai una formula chiusa ti servono grandezze da sbatterci dentro.

Se non le hai, le devi stimare.

Certo che Haug ti chiede di conoscere il futuro per poter fare dei conti precisi, ma è anche vero che, laddove il futuro non lo conosciamo, per forza di cose dobbiamo ridurci a usare delle stime: che esse siano prodotte con modelli che si adattano al passato cercando di filtrare rumore o sulla base della nostra personalissima opinione, è il vero cuore del problema (e, probabilmente, anche l'argomento di questa discussione).

Infatti, nel suo esempio numerico, Haug dice sì di aver bisogno della volatilità futura per far "girare" correttamente la sua formula ma successivamente ammette implicitamente di ridursi ad aver stimato questa grandezza mediante una correlazione su dati storici... o almeno questo è quello che ho capito io.

Domanda: ci sono alternative più valide dei pesi "teorici" di Taleb o della versione "statistica" di Haug?

Possiamo criticare praticamente tutti i modelli statistici di cui fa uso la finanza oggi, ma la vera domanda è: che alternativa abbiamo (per restare in tema)?

P.S.: grazie, cammello :)
 

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Imar

Forumer attivo
Domanda: ci sono alternative più valide dei pesi "teorici" di Taleb o della versione "statistica" di Haug?


Si, ci sono.

Io non sono un MM, ma se fossi un MM vorrei essere vega-neutral per scadenza

Tradotto in linguaggio retail: cercherei di non avere CALENDAR perchè ho il DUBBIO che il calendar non sia gestibile con le sole greche di primo ordine (e - francamente - tenere sotto controllo le greche di primo ordine ed il gamma per un portafoglio di opzioni.... è vicino al massimo che reputo possibile per un privato.... contento se saprai dimostrare il contrario).

PS Cammello cita Cottle che fa un ragionamneto corretto quando dice che "volatility is not money".... solo aggiungerei io.... "but vega's are...." e purtroppo Cottle è uno di quelli che scrive che i CALENDAR sono sempre vega positivi (oh, intendiamoci, è in buona compagnia)... bypassando completamente il problema di cui stiamo parlando.

PPS ci sarebbe di più da dire, ma presuppone la conoscenza di cose affrontate in privato in passato e che non voglio approfondire su un forum. Sorry.
 

Cren

Forumer storico
P.S.: grazie, cammello :)
Codice:
Cottle:
WARNING: DON’T BE A SUCKER!
Now and then, in certain situations, (for example when a bio-tech
company is expecting a decision from the FDA) a stock may experience
a large move, and implied volatility explodes. This creates what looks
like an opportunity, but one can lose a lot of money in these sucker plays.
Here is a common scenario; a stock that normally has an implied
volatility of, for example 30, explodes in anticipation of FDA approval.
The front month implied volatility increases to 100% and deferred
months only go up to 60%. The sucker, using a limited risk, long time
spread, buys the 60% volatility in the back-month and shorts the 100%
volatility in the front-month hoping to clean up on the correction. The
correction comes and both months come back down to say 40%. The
sucker thinks that because his shorts came down 60% and his longs only
came down 20% that he or she is a huge winner. WRONG! The vega of
the deferred longs are so much greater that they represent more money
per percentage point of implied volatility than the front month options
vega does. For example, front month vega is .05 per one percentage
point in implied volatility change while the deferred month’s vega is .30.
When the front month corrects by 40% it means that the option drops
$2.00 (40 x .05). The back month however, although correcting the
lesser amount of 20% volatility, represents $6.00 (20 x .30), losing $4.00
per spread. The poor sucker is bewildered and rarely understands where
the damage came from. It works like long-term interest rates versus
short-term rates changing. A 1% fluctuation in 30-year bonds is huge 
while a 1% fluctuation in 30-day T-Bills is almost like nothing. Bottom
Line:
Volatility is not Money!
Quello evidenziato è esattamente il punto a cui volevo arrivare, perchè è proprio quello che, senza leggere quel trafiletto, ho provato di persona.

E qui esce il senso della formula di Haug.

Ovvero: la mossa è perdente perchè un long time spread come quello, anche se formalmente si adatta al forte sbilanciamento della IVTS (introduco questo nuovo acronimo, sennò non me la cavo più), resta una posizione lunga di WVega.

Poichè la correlazione tra cambio pendenza e spostamento parallelo della superficie è positiva e molto ben caratterizzata, quando lo "sbilanciamento" rientra il molto poco gentilemente investitore classificato come «sucker» perde perchè è dalla parte sbagliata della barricata del Vega.

E allora il problema è proprio qui: capire quanto veramente siamo esposti al Vega.

Sapendo che il Vega è maggiore per chi scade più in là nel tempo, ma che le opzioni a più breve scadenza risentono ovviamente di più dell'effetto pendenza, e qui emerge il senso della "pesatura".

Perchè l'autore non dice che io posso aprire un long time spread vendendo il quintuplo delle opzioni a breve scadenza, e magari nemmeno ATM ma oltre i limiti del DGammaDVol (sempre Haug, non fatemi cercare il riferimento), e allora vi sfido a dire che a quel punto non sono Vega-negativo anche se sono lungo di calendar spread.

«Ma sei scoperto di Delta!», si dirà... E' vero, ma quello lo sterilizzo per ultimo, e allora dov'è il «poor sucker»?!

Semmai il problema è un altro, non quello che dice l'autore.

Scusate, mi ha un po' irritato il tono dell'articolo :D
 

cammello

Forumer storico
Scusate, mi ha un po' irritato il tono dell'articolo :D

coda di paglia, eh?
:D

nel caso in questione lo sai già quanto sei esposto al vega (sempre nei miei termini, non in quelli decimillesimo di milionesimo che cerchi tu :lol:)

e allora vi sfido a dire che a quel punto non sono Vega-negativo anche se sono lungo di calendar spread
invece di sfidare, rieleggi ciò che ti ha scritto Imar (e che hai letto nel Cottle): devi considerare i vega separatamente, tradurre in euro e poi (solo poi) puoi provare a sommare.
Se già con una simulazione grossolan il conto è negativo lascia perdere; se fosse positivo allora inizieresti a sbizzarrirti con la stima del futuro delle due opzioni separatamente.
Però, sempre vuoto per pieno, se hai due opzioni e sei mediamente bravo, hai il 50% di possibilità di indovinare il singolo vega,: 0.5 * 0.5= 0.25, un pò bassa come probabilità ;) Martelli quanto vuoi i dati (reali o che hai in testa) per arrivare ad un ipotetico 68%, vai al 48% di possibilità di avere indovinato. Dopo avere martellato i dati :specchio:
Vedi che ti dice il mercato al momento dell'apertura e affidati a lui e seguilo lungo il suo percorso senza forzare sacri graal.

BTW prova a simulare un calendar a vega basso, col 5:1 che scrivevi, così si vede dove va a parare. (Peraltro un calendar n:1 non so manco se si possa chiamare calendar :))

Sempre con l'assunto che io mi limito al fitto della casa :help:

C
 

GiuliaP

The Dark Side
...Poichè la correlazione tra cambio pendenza e spostamento parallelo della superficie è positiva e molto ben caratterizzata, quando lo "sbilanciamento" rientra il molto poco gentilemente investitore classificato come «sucker» perde perchè è dalla parte sbagliata della barricata del Vega...

...Perchè l'autore non dice che io posso aprire un long time spread vendendo il quintuplo delle opzioni a breve scadenza, e magari nemmeno ATM ma oltre i limiti del DGammaDVol (sempre Haug, non fatemi cercare il riferimento), e allora vi sfido a dire che a quel punto non sono Vega-negativo anche se sono lungo di calendar spread...

Il "sucker" è definito tale non perchè perde, ma perchè crede di scommettere su una cosa mentre in realtà scommette sul contrario. Magari alla fine gli può andare anche bene, se la volatilità continua a salire.

Riguardo lo sbilanciamento della strategia (ovvero alla pierroniana scelta di vendere a breve numericamente più di quanto si compra a lungo), questa scelta la rende una strategia ben differente. Ma la coperta resta sempre troppo corta.

Insomma, Cren, devi accettare il fatto di dover fare NECESSARIAMENTE delle scelte. Come già detto, niente botte piena e moglie ubriaca.

I tuoi rischi devi sempre e comunque assumerli.
 
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