Overfitting (10 lettori)

GiuliaP

The Dark Side
...errore comunissimo è illudersi di gestire il rischio solo con gli stop loss. E' come correre con una gamba sola. Il rischio deve essere gestito ANCHE lasciando correre i profitti. Ovvero aumentando le opportunità, se preferisci. Tradotto: errore comunissimo (e gravissimo) è considerare solo il "downside risk", e trascurare i suoi valori negativi...

Sapevo da principio che questa mossa sarebbe stata un bello scacco, ma me ne tenevo in serbo un altro paio per qualche obiezione che mi sarei aspettata.

A quanto pare è stata addirittura un matto! :-o

Ma forse sarà lo sfinimento!!! :lol:

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Quanti anni ci vogliono per spostare il Monte Fuji? E' una domanda che ti potrebbero fare se cerchi lavoro presso un'azienda ad alta tecnologia. Non devi rispondere:
"Chi può essere tanto scemo da voler spostare un monte alto 3 km?"
Fai il conto. E' un cono. Se è alto 3 km il raggio alla base sarà 9 km e l'area della base circa 250 km2, quindi ha un volume di 250 km3, cioè 250 miliardi di m3. Ogni m3 pesa circa 5 tonn: peso totale 1.250 miliardi di tonn. Se un camion porta via ogni giorno 100 tonnellate e si impiegano, diciamo, 10.000 camion per 7 giorni alla settimana. Il monte si sbanca in 1.250.000 giorni - cioè in circa 3400 anni. Anche se le stime che fai sono un po' diverse, l'ordine di grandezza è quello.
Domanda assurda? Pare di no. Non solo le aziende ad alta tecnologia, ma anche banche e studi di ingegneria, propongono ai candidati domande difficili nei colloqui per l'assunzione. Talora i quesiti sono impossibili: fatti per controllare come si comporta una persona sotto stress.
L'uso di test paradossali è giustificato dal successo di molte aziende che li propongono. Ma, se ci ragioniamo, capiamo perchè sia plausibile. I collaboratori più efficaci non sono quelli che sanno solo applicare procedure standard. Sono quelli capaci di inventare soluzioni nuove e di reagire a situazioni inaspettate. Un filtro efficace per individuarli si può trovare proprio in questi problemi curiosi che non hanno UNA risposta. La loro soluzione è l'insieme delle ragioni possibili per definire risposte sensate in uno spazio continuo di soluzioni.
Sono certo meglio dei test di intelligenza sviluppati un secolo fa da Binet in Francia e da Terman in USA. Questi mirano a misurare il quoziente di intelligenza [QI], proponendo problemini su numeri (quale: numero mancante va inserito in una serie), parole, configurazioni grafiche. Dovrebbero essere tarati in modo che metà della popolazione stia sotto 100 e metà sopra. In effetti il QI non misura l'intelligenza che è caratteristica complessa fatta anche di memoria, di abilità logiche e deduttive, di pensiero laterale o astratto, di inventività e spregiudicatezza, etc. Misura solo l'abilità a risolvere quel tipo di problemi. Aver definito il QI in quel modo è stata una sciagura della psicologia. Ha generato malintesi gravi. C'è un'associazione internazionale (MENSA) che accoglie persone con QI superiore a un certo livello (circa 180 - dovrebbe superarlo il 2% della popolazione). Ho conosciuto alcune persone intelligenti che erano state accettate e diedero le dimissioni dopo breve tempo. Non sopportavano di perdere tempo a risolvere quesiti sul peso di ipotetici mattoni o su sequenze insensate di numeri interi.
Propugnava con passione i test difficili anche William Shockley, premio Nobel per la fisica (era co-inventore del transistor). Per produrre transistor al silicio fondò un'azienda che ebbe vita misera e breve. Shockley propose anche di fare banche di spermatozoi di Premi Nobel per inseminare donne che partorissero geni. Dimostrò così che credeva all'ereditarietà dell'intelligenza e che anche dopo aver vinto un Premio Nobel, si possono fare proposte insensate e incivili..
Si sa che ci vuole un'intelligenza speciale per produrre programmi di computer grandi e complessi. Questo software non è più prodotto da singole persone, ma da squadre. Formare, dirigere, monitorare una squadra è un lavoro diverso che oltre alle conoscenze informatiche, richiede abilità organizzative, sensibilità, immaginazione. I test che mirano a scegliere supervisori capaci di guidare squadre di softwaristi, quindi, devono misurare inventività, "larghezza di banda", capacità di risolvere problemi, di pensare fuori da schemi tradizionali e di essere leader, invece che seguaci.
Intanto molti parlano dei particolari quiz avanzati e complessi utilizzati. Quindi è sempre più probabile che i candidati li abbiano già sentiti e di certo se ne staranno inventando di nuovi...

di Roberto Vacca, Gennaio 2015, L’Orologio
 

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& I will remove the world
Se considero valore atteso e downside risk le gambe sono già due, poi se vuoi aggiungerne una terza chiamata opportunità o upside risk: nulla in contrario. ;)
L'importante è tener separati downside & upside perché altrimenti potremmo non essere in grado di riconoscere il rischio maggiore di un asset con elevato downside & elevate opportunità rispetto ad un asset con ridotto downside & ridotte opportunità.
E' significativo che il risk premium il mercato lo assegni in base al downside risk, non in base alle opportunità o upside risk.
 

GiuliaP

The Dark Side
Se considero valore atteso e downside risk le gambe sono già due, poi se vuoi aggiungerne una terza chiamata opportunità o upside risk: nulla in contrario. ;)

Non capisco perché associ in simmetria "valore atteso" e "downside risk", ma per me quel "nulla in contrario" già è qualcosa! :D

L'importante è tener separati downside & upside perché altrimenti potremmo non essere in grado di riconoscere il rischio maggiore di un asset con elevato downside & elevate opportunità rispetto ad un asset con ridotto downside & ridotte opportunità.

:lol:

E' significativo che il risk premium il mercato lo assegni in base al downside risk, non in base alle opportunità o upside risk.

:no:

Non è affatto significativo: il mercato non può fare altro, non può certo calcolarti il tuo rischio personale: può sapere che a 0 hai comunque il tuo stop loss, ma i tuoi take profit non li può certo conoscere :)

Insisto:

...errore comunissimo è illudersi di gestire il rischio solo con gli stop loss. E' come correre con una gamba sola. Il rischio deve essere gestito ANCHE lasciando correre i profitti. Ovvero aumentando le opportunità, se preferisci. Tradotto: errore comunissimo (e gravissimo) è considerare solo il "downside risk", e trascurare i suoi valori negativi...

P.S. L'obiezione che mi aspetto è un po' più intelligente. Vediamo se qualcuno ci arriva, che ho una bellissima risposta pronta!!! :V
 
...

Il rischio deve essere gestito ANCHE lasciando correre i profitti. Ovvero aumentando le opportunità, se preferisci...

Ciao PGiulia.

Complimenti per il bellissimo 3d.

I target più "vicini" sono più frequenti, e quindi più provabili, di quelli più lontani (lasciar correre).
Inoltre accorciando la finestra temporale delle nostre previsioni, è più facile stimarne l'attendibilità, quindi, secondo me, la distanza dei target è anche direttamente proporzionale all'overfitting. (Ovviamente con dei limiti minimi).

Potrebbe anche darsi che tu intenda, per "aumentare le opportunità", quello che intenderei io: l'esporsi a eventi imprevedibili, di cui è difficile stimare la frequenza e probabilità, che però potrebbero anche pagare bene, a patto che questa esposizione ci costi poco.

:up:
 
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GiuliaP

The Dark Side
...I target più "vicini" sono più frequenti, e quindi più provabili, di quelli più lontani (lasciar correre)...

... e come tu ben sai questo non significa niente, finché non confronti quella frequenza (probabilità) al profitto. Guadagnare 10 volte 1 non è di per se certo meglio che guadagnare 1 volta 100.

...Inoltre accorciando la finestra temporale delle nostre previsioni, è più facile stimarne l'attendibilità,...

Se ti riferisci al feedback più veloce siamo d'accordo, ma è un'arma a doppio taglio: perché se da un lato fai prima a capire che stai sbagliando, dall'altro fai previsioni su un segnale molto più affetto da rumore. Magari le serie finanziarie godessero di invarianza di scala! (questa era un'altra delle brillanti teorie del super genio malnati, degna di quella della ricostruzione del vix dal 1929 :D)

...quindi, secondo me, la distanza dei target è anche direttamente proporzionale all'overfitting. (Ovviamente con dei limiti minimi).

Al contrario: fai molto più overfitting con finestre temporali brevi, visto che non solo hai più rumore, ma il feedback veloce ti porta ad adattarti molto più facilmente, ed aggiungerei inconsapevolmente, al caso.

...Potrebbe anche darsi che tu intenda, per "aumentare le opportunità", quello che intenderei io: l'esporsi a eventi imprevedibili, di cui è difficile stimare la frequenza e probabilità, che però potrebbero anche pagare bene, a patto che questa esposizione ci costi poco.

Aspetta: anche quando parlo di opportunità (ovvero di valori negativi di rischio) non mi riferisco affatto alla convenienza.

Io in quella frase quotata non sto affermando che lasciar correre i profitti sia più conveniente: un TS potrebbe persino funzionare senza stop loss (oltre il nostro capitale) e con take profit stretti, come piace alla stragrande maggioranza delle persone.
Chi ha un capitale decente, un minimo di prudenza, e si accontenta, con questa filosofia può durare abbastanza operando solo sull'obbligazionario.

Io, in quella frase quotata, sto solo affermando che tagliare i profitti è più rischioso!!! :eek: :)
 
Io, in quella frase quotata, sto solo affermando che tagliare i profitti è più rischioso!!!

Guarda, mi trovi d'accordo su tantissime cose, ma su questa no.

Incassare un profitto non penso possa essere più rischioso (sempre parlando in termini generici, ovvero applicabili alla maggior parte dei casi) di rimanere in balia del caso. A meno che, non ci sia una robusta motivazione predittiva, specifica per quella singola operazione, per cui la si lascia correre. Ma in questo caso sarebbe come tradare contro il proprio ts, un nonsense.

... e come tu ben sai questo non significa niente, finché non confronti quella frequenza (probabilità) al profitto. Guadagnare 10 volte 1 non è di per se certo meglio che guadagnare 1 volta 100.

E invece predire un evento 10 volte, ti potrebbe dare una maggior fiducia di poter ripetere tale predizione in futuro, anzichè l'aver predetto un unico evento più raro?
(sempre nei limiti a cui avevo accento tra parentesi, che sotto intendevano proprio la contaminazione da rumore o bias di dati o problematiche di esecuzione ordini ecc.).

Comunque voglio specificare che parlo solo per esperienza personale, questo sono le mie considerazioni, dettate dalla mia esperienza. Non voglio per forza trasformarle in regole generiche o linee guida.
 
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GiuliaP

The Dark Side
...Incassare un profitto non penso possa essere più rischioso (sempre parlando in termini generici, ovvero applicabili alla maggior parte dei casi) di rimanere in balia del caso...

Eppure sei "in balia del caso" molto più con TP stretti, visto che "raccogli" molto più rumore.

Ma ammesso e non concesso che potessi pesare quanto sei "in balia del caso" in funzione del tempo a mercato, anche qui non potrai stabilirlo solo con la distanza del take profit: potresti tranquillamente stare più tempo a mercato con un sistema con take stretti che con un sistema con take larghi, in funzione delle diverse regole di ingresso (tipicamente usando take stretti dovresti/potresti operare molto più frequentemente).

Va comunque detto che quando usi un TS sei "in balia del caso" anche quando non sei a mercato, ma questa è un'altra storia :)

...A meno che, non ci sia una robusta motivazione predittiva, specifica per quella singola operazione, per cui la si lascia correre. Ma in questo caso sarebbe come tradare contro il proprio ts, un nonsense...

E' il sistema stesso che ti dice quando/dove piazzare il take profit. E se ti dice di piazzarlo lontano vuol dire che è esattamente quello che ha previsto: nessun nonsense!

Del resto non puoi fare previsioni di mercato senza stabilire oltre alle regole di ingresso anche quelle di uscita: quello si che sarebbe un nonsense! :)

E invece predire un evento 10 volte, ti potrebbe dare una maggior fiducia di poter ripetere tale predizione in futuro, anzichè l'aver predetto un unico evento più raro?

Certo! E' esattamente il motivo per cui ci si sente tanto sicuri a mangiare da formiche: salvo poi, all'improvviso ... :D

...Comunque voglio specificare che parlo solo per esperienza personale, questo sono le mie considerazioni, dettate dalla mia esperienza. Non voglio per forza trasformarle in regole generiche o linee guida.

Inutile specificarlo!

Qui stiamo tutti a scambiarci opinioni, anche quando crediamo queste siano "regole generiche" :)
 

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& I will remove the world
Devo ammettere che più leggo del rischioPGP e meno capisco come utilizzarlo...
Penso che i protagonisti di Odissea 2001 condividessero i miei sentimenti.

African_monolith_2001.jpg


Però sono ottimista, in fondo anche gli scimmioni col tempo capirono cosa fosse il monolite.
Grazie alla mia intelligenza superiore e al tuo gentile aiuto confido di metterci un po' di meno di loro (qlc milione di anni).
A proposito di aiuto, sarebbe bello vedere un'applicazione semi-pratica di questo rischioPGP, applicato p.e. a tre asset diversi:
1. covered bond
2. equity
3. opzione

1.
quotazione intorno alla pari, scadenza 1 anno, emittente IG, valuta euro o $, cedola 1%

2.
qlc di solido e conosciuto, niente special situations, che ne dici di AAPL visto che l'avevamo già nominata?

3.
un bel long su una OTM con probabilità ridotta di finire ITM ma corrispondente payoff molto elevato, p.e. put EURCHF prima della rimozione del floor

Se servissero altri dati per una valutazione (qualitativa) del rischioPGP chiedi pure oppure inventali liberamente. :)
Sarà poi interessante confrontare le conclusioni e le scelte fatte a partire dal rischioPGP con quelle fatte a partire dal downside risk, visto che "essendo cosa evidente, e da verun negata non essere i nomi se non puri purissimi accidenti" penso sia l'unica strada per verificare se la differenza di nomenclatura porta anche a una differenza di comportamento.
 

GiuliaP

The Dark Side
Devo ammettere che più leggo del rischioPGP e meno capisco come utilizzarlo...

Ma qual è il problema dell'utilizzo? :mumble: Lo utilizzi esattamente come fai con il tuo! :)

...sarebbe bello vedere un'applicazione semi-pratica di questo rischioPGP...

Non bastano i miei trade "a posteriori"? :lol:

Ok, ok, è facilissimo: i take profit stretti sono più rischiosi di quelli larghi! :)

...Sarà poi interessante confrontare le conclusioni e le scelte fatte a partire dal rischioPGP con quelle fatte a partire dal downside risk, visto che "essendo cosa evidente, e da verun negata non essere i nomi se non puri purissimi accidenti" penso sia l'unica strada per verificare se la differenza di nomenclatura porta anche a una differenza di comportamento.

Ma certo che il comportamento è differente! :)

Ripeto: la valutazione finale del rischio sarà completamente diversa. Dove io valuterò take profit stretti più rischiosi, tu farai precisamente il contrario, esattamente come il buon SerSer e la maggior parte delle persone (più o meno inconsapevolmente)! :)

Sicuramente chi ha ragione ha un notevole "vantaggio competitivo"! :up:
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Non bastano i miei trade "a posteriori"? :lol:

Ok, ok, è facilissimo: i take profit stretti sono più rischiosi di quelli larghi! :)



Ma certo che il comportamento è differente! :)

Ripeto: la valutazione finale del rischio sarà completamente diversa. Dove io valuterò take profit stretti più rischiosi, tu farai precisamente il contrario, esattamente come il buon SerSer e la maggior parte delle persone (più o meno inconsapevolmente)! :)

Sicuramente chi ha ragione ha un notevole "vantaggio competitivo"! :up:

Veramente ero ancora molto lontano dal valutare i take profit (stretti o larghi che siano).
Ti avevo chiesto una valutazione del rischio di tre strumenti finanziari, in modo da concretizzare sulla base di esempi realistici i rispettivi punti di vista.
Partirei dalla situazione più semplice (long dello strumento, senza stop loss, take profit, altri ordini condizionati o coperture di vario genere), una volta sviscerata quella possiamo complicare a piacere.
 

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