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barbarie prossime venture.
http://www.valtiberinaonline.it/new/dettaglionews.asp?id=14263
Europa
Notizie tratte da "La Nazione"
- Prof sotto choc: «Un alunno ha tentato di strozzarmi»
PARIGI — A Montreuil, banlieue nord di Parigi, i cancelli della scuola media «Lenain de Tilmont» ieri erano chiusi. «Siamo in sciopero. Dopo quello che è successo l’altra mattina, nessuno di noi se la sente di riprendere le lezioni — dice Sandra Biffon, professoressa d’inglese e delegata sindacale della scuola — Bisogna finirla una buona volta, bisogna che le autorità si pongano il problema della nostra incolumità». Martedì , racconta, una collega di francese, incinta, è stata aggredita da un alunno di 11 anni che, incoraggiato dagli applausi dei compagni, ha cercato addirittura di strangolarla. «Si tratta di un ragazzino disturbato, che ci ha sempre dato filo da torcere. Stava gironzolando nei corridoi quando, all’improvviso, ha fatto irruzione nell’aula in cui si trovava la mia collega. Lei lo ha afferrato per un braccio per portarlo fuori e gli ha intimato di consegnarle il libretto scolastico. Lui per tutta risposta le è saltato alla gola, davanti all’intera classe che lo acclamava e lo incitava a ‘non mollare’. E’ intervenuto un bidello per neutralizzare quella furia umana: una scena selvaggia, disgustosa». L’alunno è stato sospeso, i genitori, convocati dal preside, non hanno nemmeno degnato di farsi vedere. L’insegnante vittima dell’aggressione non ha riportato ferite, ma è ancora sotto choc. Ma l’episodio di Montreuil è solo l’ultimo di una lunga serie. Lunedì scorso nell’Istituto tecnico professionale «Jean Moulin» di Blanc-Mesnil, a una manciata di chilometri dall’aeroporto parigino Charles De Gaulle, un adolescente ha sparato con una pistola ad aria compressa contro l’insegnante di matematica che cercava di sedare una lite. La settimana precedente, a Vitry, una docente del liceo «Camille Claudel» è stata ferita alla testa da un gruppo di teppisti penetrati nel cortile dell’Istituto. A Sarcelles un altro alunno di 11 anni ha preso a calci, minacciandolo di morte, un insegnante di storia che gli aveva sequestrato il telefonino. E’ un’ondata di violenza che non si ricordava da tempo e rappresenta la coda dei gravissimi incidenti che nel novembre scorso avevano sconvolto quelle stesse ‘banlieue’. A Vitry, a Bagnolet, a Meaux, a Clichy, a Aulnay e in cento altre località, giorno dopo giorno la cronaca registra insulti, sputi in faccia, lancio di sedie, pugni, calci, coltellate ai danni degli insegnanti: a Etampes il 16 dicembre una prof di liceo, Karen Montet-Toutain, è stata pugnalata da un alunno che non aveva gradito un brutto voto. I professori sono stressati, spaventati, esausti: «Insegnare è diventato difficile, a volte impossibile. La sicurezza degli allievi, e la nostra, non sono assolutamente garantite — commenta con amarezza Sandra Biffon — Ho chiesto ai miei allievi che cosa si aspettavano dai loro studi. Uno mi ha risposto: ‘Di venire a letto con te’. Un altro: ‘Di diventare un tiratore scelto’».
di Giovanni Serafini
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- Prof sotto choc: «Un alunno ha tentato di strozzarmi»
PARIGI — A Montreuil, banlieue nord di Parigi, i cancelli della scuola media «Lenain de Tilmont» ieri erano chiusi. «Siamo in sciopero. Dopo quello che è successo l’altra mattina, nessuno di noi se la sente di riprendere le lezioni — dice Sandra Biffon, professoressa d’inglese e delegata sindacale della scuola — Bisogna finirla una buona volta, bisogna che le autorità si pongano il problema della nostra incolumità». Martedì , racconta, una collega di francese, incinta, è stata aggredita da un alunno di 11 anni che, incoraggiato dagli applausi dei compagni, ha cercato addirittura di strangolarla. «Si tratta di un ragazzino disturbato, che ci ha sempre dato filo da torcere. Stava gironzolando nei corridoi quando, all’improvviso, ha fatto irruzione nell’aula in cui si trovava la mia collega. Lei lo ha afferrato per un braccio per portarlo fuori e gli ha intimato di consegnarle il libretto scolastico. Lui per tutta risposta le è saltato alla gola, davanti all’intera classe che lo acclamava e lo incitava a ‘non mollare’. E’ intervenuto un bidello per neutralizzare quella furia umana: una scena selvaggia, disgustosa». L’alunno è stato sospeso, i genitori, convocati dal preside, non hanno nemmeno degnato di farsi vedere. L’insegnante vittima dell’aggressione non ha riportato ferite, ma è ancora sotto choc. Ma l’episodio di Montreuil è solo l’ultimo di una lunga serie. Lunedì scorso nell’Istituto tecnico professionale «Jean Moulin» di Blanc-Mesnil, a una manciata di chilometri dall’aeroporto parigino Charles De Gaulle, un adolescente ha sparato con una pistola ad aria compressa contro l’insegnante di matematica che cercava di sedare una lite. La settimana precedente, a Vitry, una docente del liceo «Camille Claudel» è stata ferita alla testa da un gruppo di teppisti penetrati nel cortile dell’Istituto. A Sarcelles un altro alunno di 11 anni ha preso a calci, minacciandolo di morte, un insegnante di storia che gli aveva sequestrato il telefonino. E’ un’ondata di violenza che non si ricordava da tempo e rappresenta la coda dei gravissimi incidenti che nel novembre scorso avevano sconvolto quelle stesse ‘banlieue’. A Vitry, a Bagnolet, a Meaux, a Clichy, a Aulnay e in cento altre località, giorno dopo giorno la cronaca registra insulti, sputi in faccia, lancio di sedie, pugni, calci, coltellate ai danni degli insegnanti: a Etampes il 16 dicembre una prof di liceo, Karen Montet-Toutain, è stata pugnalata da un alunno che non aveva gradito un brutto voto. I professori sono stressati, spaventati, esausti: «Insegnare è diventato difficile, a volte impossibile. La sicurezza degli allievi, e la nostra, non sono assolutamente garantite — commenta con amarezza Sandra Biffon — Ho chiesto ai miei allievi che cosa si aspettavano dai loro studi. Uno mi ha risposto: ‘Di venire a letto con te’. Un altro: ‘Di diventare un tiratore scelto’».
di Giovanni Serafini