Parmalat (PLT) Parmalat (a) III cosa sarà da grande ? (12 lettori)

salcatal

Come i Panda
Non sono d'accordo con Air.

Non e' una valutazione delle ipotesi fatta in maniera serena.

Perché al momento non c'e nessuno che possa mettere sul piatto il miliardo e passa per rilevare la quota di Lactalis.

La Cassa Depositi e Prestiti per ora e' una boutade.
 

Air_action

Forumer attivo
Non sono d'accordo con Air.

Non e' una valutazione delle ipotesi fatta in maniera serena.

Perché al momento non c'e nessuno che possa mettere sul piatto il miliardo e passa per rilevare la quota di Lactalis.

La Cassa Depositi e Prestiti per ora e' una boutade.

su cosa salcatal? sul fatto che lactalis lasci o sul fatto che lanci l'opa?
io ho solo riportato quanto detto dai media. di mio ho solo aggiunto che l'opa la vedo alquanto difficile dato che ci siamo inventati una legge ad hoc solo per difendere l'italianità...
 

salcatal

Come i Panda
Non sono d'accordo sul fatto che i media e gli analisti diano l'informazione corretta.

Fanno disinformazione.

Fa parte del gioco, ed e' un problema piu' ampio che riguarda anche l'ambito politico e sociale, ma e' giusto dirlo.

Se non fosse così non si spiegherebbe il fatto che chi cerca di toccare i fili del Corsera o muore o diventa il padrone.
 
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salcatal

Come i Panda
Prendiamo oggi.

Il ricorso contro la delibera tutto può far intendere eccetto che Lactalis in questo momento voglia abbandonare il campo di battaglia.

Eppure passa la notizia opposta.

Prendiamo l'articolo sul Sole.

Chi ha scritto il titolo meriterebbe la forca giornalistica.

'L'Eliseo scarica i Besnier'

Leggete l'articolo e fatemi sapere se sono io a sbagliare.
 
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nerocicuta

Nuovo forumer
Prendiamo oggi.

Il ricorso contro la delibera tutto può far intendere eccetto che Lactalis in questo momento voglia abbandonare il campo di battaglia.

Eppure passa la notizia opposta.

Prendiamo l'articolo sul Sole.

Chi ha scritto il titolo meriterebbe la forca giornalistica.

'L'Eliseo scarica i Besnier'

Leggete l'articolo e fatemi sapere se sono io a sbagliare.

tu non sbagli SAL anzi... ma in italia l'informazione è qualcosa che si avvicina molto alla cartaeigenica lo sai :down:
 

salcatal

Come i Panda
D'accordo.

E più lo diciamo meglio e'.

Come sarebbe bello che l'editore del Sole spiegasse meglio ai suoi lettori, me per primo, i motivi del cambio del direttore.
 

salcatal

Come i Panda
Ma diciamocela tutta.

Io la penso esattamente come Pier Luigi Celli nella lettera al figlio.

Anzi se qualcuno la può pubblicare in questo thread ora io non posso.

E se quelle cose le scrive Celli, che tutto si può dire ma non che sia un frustrato e che e' stato ed e' dentro al sistema di potere, c'è da crederci e piangere.
 
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nerocicuta

Nuovo forumer
LA LETTERA. Il direttore generale della Luiss
avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito
"Figlio mio, lascia questo Paese"

di PIER LUIGI CELLI



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Un'aula dell'Università di Bologna

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.

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Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.



Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

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L'università La Sapienza di Roma


Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre
 

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