Perche’ il salvataggio di wall street puzza

tontolina

Forumer storico
http://www.counterpunch.org/roberts10062008.html
traduzione
http://mercatoliberonews.blogspot.com/2008/10/perche-il-salvataggio-di-wall-street.html


Da quasi un anno ci stiamo chiedendo: perché gli investitori e le banche straniere che hanno comprato centinaia di miliardi di dollari di titoli poggiati sui mutui [mortgage-backed securities, MBS] da banche di investimento Usa non hanno intrapreso alcuna azione legale contro queste stesse banche, o iniziato un boicottaggio dei prodotti finanziari Usa per impedire che altre persone venissero derubate?

Ora sappiamo la risposta. È perché, dietro le scene, Henry Paulson & Co. stavano lavorando ad un accordo per gettare tutto questo casino da miliardi di dollari sui contribuenti Usa. Questa è la vera ragione dietro a questo spreco da $ 700 miliardi; cancellare gli enormi debiti generati dal più grande caso di truffa della storia.
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Questo è un decreto terribile, e conferisce autorità assoluta ad uno degli attori centrali dello scandalo, Henry Paulson, che e stato presidente della Goldman Sachs al tempo in cui questi titoli MBS spazzatura venivano rifilati in giro per il pianeta ad investitori creduloni.
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com'è possibile che il popolo americano accetti di pagare per evitare future spese legali a Paulson & Co.? E' questo il modo in cui le tasse dei contribuenti dovrebbero essere spese, anziché in educazione, sanità e infrastrutture?
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La crisi si sta riflettendo su tutta l'economia globale, provocando la caduta del mercato azionario e costringendo i governi europei a salvare quattro banche negli ultimi due giorni appena". (Bloomberg)
 
USA: VOTO SOTTO MINACCIA.




[fonte:http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5082 ]
MEMBRO DEL CONGRESSO: “MINACCIATA LA LEGGE MARZIALE SE IL PIANO PAULSON NON FOSSE PASSATO”Postato il Venerdi 3 Ottobre 2008 (14:49) di marcoc
DI STEVE WATSONInfowars.net
Un membro democratico del Congresso ha avvertito che un’atmosfera di panico è stata intenzionalmente creata perché fosse approvato il decreto sugli aiuti finanziari, affermando inoltre che diversi membri del Congresso sono stati avvertiti, prima del voto di lunedì, che se la legge fosse stata bocciata in America sarebbe stata instaurata la legge marziale.

Il membro del Congresso Brad Sherman, eletto nel ventisettesimo distretto della California, ha detto in un discorso ieri sera alla Camera dei Rappresentanti, che conosce personalmente diversi rappresentanti del Congresso che hanno affermato di essere stati minacciati con la prospettiva della vera e propria legge marziale se avessero votato in opposizione al piano di aiuti da $ 700 miliardi. Sherman ha essenzialmente avvertito che potenti forze che vogliono che il decreto passi hanno tentato di ricattare i rappresentanti eletti.

“L’unico modo in cui possono far passare questo decreto è creando e sostenendo un’atmosfera di panico. Questa atmosfera non è giustificata” ha affermato Sherman. A seguito, Quando 700 miliardi sono bazzeccole (Pino Cabras, Pinocabrasblogspot); Il membro del Congresso ha continuato: “A molti di noi è stato detto in conversazioni private che se lunedì avessimo votato contro il decreto il cielo sarebbe crollato, il mercato sarebbe caduto di 2000 o 3000 punti il primo giorno, altri 2000 il secondo giorno, e ad alcuni membri del Congresso è stato persino detto che ci sarebbe stata la legge marziale in America se avessimo votato no”. “Questo è ciò che chiamo spargere paura. Ingiustificata. Dimostrata falsa. Abbiamo una settimana, abbiamo due settimane per scrivere un buon decreto.

L’unico modo per far passare un cattivo decreto è mantenere la pressione del panico” ha insistito Sherman. Guardate il discorso dell’onorevole Sherman ieri alla Camera: Guardate l’intero discorso dell’onorevole Sherman su CSPAN. Sherman è membro della Camera dei Rappresentanti dal 1997 e fa anche parte del Comitato sui Servizi Finanziari insieme al parlamentare eletto in Texas Ron Paul.

Alla vigilia di un secondo voto del Congresso sulla legge, queste rivelazioni mostrano che la libertà in America è sotto attacco. Il Congresso dovrebbe costringere a un’immediata indagine su queste serie accuse per scoprire quali privati individui e funzionari dell’amministrazione, se ce ne sono, sono coinvolti con la diretta minaccia di un rovesciamento militare dei lavori del governo Usa. I commenti di Sherman seguono quelli dell’onorevole Michael Burgess (repubblicano, Texas), che, lunedì, ha avvertito che l’unica informazione che egli aveva ricevuto sul piano di salvataggio era quali argomenti utilizzare di fronte al popolo americano, e che egli era stato cacciato da delle riunioni per non aver ciecamente appoggiato il decreto.

Profeticamente Burgess ha anche commentato: “Signor presidente [della Camera], capisco che siamo sotto legge marziale come dichiarato dal presidente [della Camera] la notte scorsa”. L’onorevole Burgess è apparso alla trasmissione di Alex Jones all’inizio di questa settimana per discutere i suoi commenti. Chi è iscritto al sito [Prison Planet] può ascoltarlo a questo link.

Bisogna comunque sottolineare che la definizione di legge marziale a cui si riferisce il membro del Congresso Sherman è una piena sospensione militare della normale amministrazione della giustizia, mentre l’onorevole Burgess si riferiva alla temporanea sospensione delle regole e procedure del Congresso da parte dei suoi leader in modo che il decreto fosse fatto rapidamente passare.

Le accuse di Sherman di minacce contro i rappresentanti eletti è stata anche ripresa dal sincero attivista politico Lyndon LaRouche che ha detto ad un’assemblea: “c’è gente in posizioni elevate che sa che, se non lasceranno passare questo decreto, ci sono persone dietro l’amministrazione Bush che li costringeranno a farlo passare o li uccideranno...”.

LaRouche ha affermato che fonti bene informate gli hanno riferito che l’uso di forze armate per costringere il passaggio del decreto è “realtà”. [E’ doveroso ricorda a riguardo che diversi osservatori e media alternativi hanno notato la anormalità dell’assegnamento al territorio nazionale americano, a partire dal primo di Ottobre, di una brigata da combattimento dell’esercito, cosa che dovrebbe essere proibita dalla legge Posse Comitatus Act: si veda questo link. ].

Titolo originale: "Democratic Congressman: Representatives Were Threatened With Martial Law In America Over Bailout Bill "Fonte: http://www.prisonplanet.com/Link03.10.2008Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO



http://www.prisonplanet.com/democra...martial-law-in-america-over-bailout-bill.html

Pubblicato da [email protected] a 14.31
 
DIETRO LE QUINTE DELLA MADRE DI TUTTE LE CRISI
Martedì, 14 Ottobre 2008 - 00:05 -
di Mario Braconi
cdo.jpg
Pieni di ansia assistiamo vediamo andare in scena il collasso dei mercati finanziari – perfino i sostenitori più accesi dei guasti della deregolamentazione finanziaria e i critici più irriducibili del sistema capitalistico forse si augurano una ripresa in tempi brevi: nessuno sottovaluta il tremendo lascito che simili eventi finiranno per produrre sull’economia reale. Anche per elaborare il trauma, dunque, cerchiamo di dare una risposta al seguente quesito: come nasce una crisi finanziaria globale? In estrema sintesi, potremmo indicare tre ragioni: la bolla speculativa del mercato immobiliare, il crescente peso degli intermediari non bancari (e dunque non regolamentati) nel sistema finanziario e l’abuso di strumenti finanziari innovativi, tra cui i derivati di credito.

La dinamica dei prezzi delle case ha spinto l’indebitamento delle famiglie americane oltre ogni livello di ragionevolezza, incentivando nel contempo l’assunzione di rischi non sostenibili tanto per il prestatore che per il prenditore; il caso più eclatante è quello dei mutui subprime, cioè la concessione di credito a soggetti con una “storia creditizia” costellata di ritardati pagamenti, pignoramenti quando non di bancarotta. Il sistema, che si basa su una visione tattica dell’economia, assomiglia ad un motore potentissimo, in grado di erogare il doppio dei chilowattora rispetto ad un normale propulsore, ma destinato a fondere dopo poche ore di vita.

I mutui concessi ai cittadini, anziché restare nei bilanci delle banche, vengono “impacchettati” in prodotti finanziari innovativi, tra cui le cosiddette “Mortgage-Backed Securities” (MBS), cioè titoli il cui pagamento d’interessi e il cui rimborso del capitale deriva dal flusso di cassa di una massa di mutui sottostanti. Ma è difficile porre un argine alla creatività funambolica degli ingegneri finanziari, i quali circa venti anni fa hanno dato vita ai CDO, o “Collateralized Debt Obligation”, che potremmo molto imperfettamente tradurre con “obbligazione finanziaria garantita”: si tratta di società “veicolo”, anche esse non soggette ad alcuna regolamentazione, che impiegano le risorse rivenienti dal collocamento delle proprie azioni o dall’emissione di titoli obbligazionari per acquistare MBS e altri strumenti finanziari strutturati.

I CDO sono prodotti molto complessi e le agenzie di rating hanno ideato una metodologia per la loro valutazione a dir poco miracolosa: tramite l’esoterica procedura del “tranching”, una parte del loro attivo si guadagna magicamente l’ambìto AAA, cosa che non manca di stupire chi ingenuamente continua a pensare che, in fin dei conti, la “materia prima” dei CDO sono crediti rischiosi. Dato che ad un rendimento superiore alle condizioni di mercato associano un eccellente merito di credito ufficiale, questi strumenti sono molto appetibili, al punto che sui mercati c’è chi si indebita per poterne acquistare sempre di più.

Vi sono poi operatori (compagnie assicurative, banche e altri professionisti non regolamentati) che per lavoro si assumono il rischio di fallimento degli emittenti di titoli (tra cui i CDO) “vendendo” CDS (Credit Default Swap, ovvero “contratti di scambio del rischio di fallimento”). In pratica, se Tizio compra un CDS sul rischio Caio, Tizio pagherà a Sempronio un premio (espresso in centesimi) a fronte del quale Sempronio, in caso di fallimento di Caio, pagherà a Tizio il capitale assicurato.

I CDS sono pericolosi per almeno due ragioni: non sono regolamentati e sono negoziabili. Come ricorda un operatore, “un CDS può passare di mano anche quindici o venti volte. Quando si verifica il fallimento del credito sottostante, la parte assicurata non è nemmeno in grado di dire chi si farà carico del default e se tale soggetto sia possa effettivamente farlo”.

In ogni caso, chi ha “scritto” (venduto) CDS su società poi fallite deve pagare alla controparte tutto il credito non recuperabile. Il prossimo 21 ottobre è prevista la scadenza dei CDS sul nome Lehman Brothers: si stima che in quel giorno, i “venditori di protezione” dovranno versare ai compratori una somma compresa tra i 350 e i 400 miliardi di dollari. Se i venditori di CDS sono banche, per affrontare questo impegno potranno approfittare delle numerose misure di sostegno messe in atto dalle banche centrali e dai governi dei vari paesi. Agli intermediari non bancari, al contrario, non resta altra strada che far cassa scaricando sul mercato i loro titoli azionari: ecco spiegata la débacle delle Borse di questi giorni.

A.I.G. (American International Group), la più grande compagnia assicurativa al mondo, recentemente salvata dal fallimento con un “prestito” di 85 miliardi erogato dalla Fed, ha venduto CDS su portafogli di mutui “non performanti” ed altre attività rischiose per un importo di 441 miliardi di dollari. Secondo il New York Times, tre quarti di quei CDS sono finiti nei portafogli di banche europee, che li acquistavano per eludere gli obblighi di riserva previsti dalle norme europee. “Pensate che assurdità: miliardi di dollari di derivati non regolamentati, che stavano per far saltare la più grande compagnia assicurativa del mondo, sono stati comprati da banche per aggirare i loro requisiti patrimoniali predisposti proprio per tenere sotto controllo il rischio”. Se le banche hanno venduto il loro rischio a soggetti che a loro volta sono in fallimento (come A.I.G.) le loro possibilità di recuperare quel credito sono molto scarse: il che, forse, può spiegare l’accanirsi della vendite sul comparto bancario.

Alla base di tutto queste complesse sovrastrutture, comunque, resta il mutuatario: quando questi smette di pagare le rate, il giocattolo si sfascia e sono guai per tutti: per chi ha confezionato pacchetti di mutui (Fannie Mae e Freddy Mac), per chi ha usato massicciamente la leva finanziaria investendo in prodotti strutturati (Bear Sterns e Lehman) e per chi ha venduto CDS come se fossero caramelle (A.I.G.).
Le banche sono diffidenti a prestarsi il denaro reciprocamente, i tassi a breve schizzano verso l’alto, arriva la stretta creditizia: aziende e privati non accedono più al credito bancario o, nei casi più fortunati, vi accedono a costi talmente elevati da ipotecare il proprio futuro. La speculazione finanziaria è pronta ad infettare anche l’economia reale.


http://altrenotizie.org/alt/modules...article&sid=61276&mode=thread&order=0&thold=0
 
Gli hedge fund in ritirata: 400 miliardi in meno investiti nelle Borse - 15/10/2008

Anche per gli hedge fund è arrivato il momento della ritirata. Proprio i protagonisti più discussi delle speculazioni degli anni scorsi sono in fuga dalla Borsa.

Anche per gli hedge fund è arrivato il momento della ritirata. Proprio i protagonisti più discussi delle speculazioni degli anni scorsi sono in fuga dalla Borsa. Secondo il Wall Street Journal - riporta l'agenzia Ansa - ben 400 miliardi di dollari si sono volatilizzati in poche settimane dai listini di tutto il mondo. I gestori di hedge fund, infatti, si sono precipitati sugli investimenti a breve termine (equivalenti a liquidità): un "abbandono" che, probabilmente, ha contribuito al crollo delle Borse della scorsa settimana. La principale ragione della battuta in ritirata è attribuibile, secondo il quotidiano, alle innumerevoli richieste di riscatto da parte della facoltosa clientela degli hedge fund. Ma anche ai limiti imposti dalla Sec e alla pratica (diffusa) dello short selling. Una delle nuove norme ai danni degli hedge fund (e a tutela degli investitori) vuole che i fondi speculativi comunichino regolarmente alla Sec le loro posizioni allo scoperto, così da capire su quali ribassi stiano di volta in volta scommettendo.

Steven Cohen, un hedge fund manager che gestisce i 14 miliardi di dollari del fondo SAC Capital Advisors, ha spostato ad esempio circa sette miliardi verso il mercato monetario e altri strumenti finanziari liquidi. Similmente, Israel Englander, che gestisce i 14 miliardi di dollari del fondo Millennium Partners, ha spostato sei miliardi dalla Borsa alla liquidità. Scelte che indicano quanto il settore della finanza speculativa possa cambiare volto nei prossimi anni: gli hedge funds - attualmente circa 8 mila - secondo il Wsj probabilmente «diminuiranno e quelli che resteranno probabilmente si ridimensioneranno».
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=483
 
Allarme “emergenti”. Arrivano i figli dei tango-bond? - 15/10/2008

Sarebbero almeno sei, ad oggi, i Paesi per i quali il rischio default è divenuto più concreto: Islanda, Pakistan, Argentina, Ucraina, Kazakhstan e Turchia

Quali saranno le prossime vittime eccellenti della crisi? Per qualche osservatore la risposta sembra già scritta: i mercati emergenti. A far temere il peggio, tuttavia, non è solo il probabile rallentamento del tasso di crescita quanto il sempre meno improbabile rischio default come estrema conseguenza della sfrenata attività di leva finanziaria condotta dalle banche nel momento di espansione della bolla. Lo evidenzia oggi il Financial Times portando all'attenzione generali i dati di un indicatore che non mente mai: quello rappresentato dai credit default swaps (CDS).
Secondo il quotidiano britannico, osservando l'impennata dei tassi d'interesse sui derivati di “assicurazione” contro il fallimento, sarebbero almeno sei, ad oggi, i Paesi per i quali il rischio default è divenuto più concreto: Islanda, Pakistan, Argentina, Ucraina, Kazakhstan e Turchia.

A vivere la situazione peggiore, Islanda a parte forse, è il Pakistan. Nello spazio di pochi giorni l'interesse sui CDS di Islamabad è passato dal 25 al 30% evidenziando un rischio triplo rispetto a quello calcolato a settembre prima del crollo definitivo di Lehman Brothers. Tale situazione, secondo il FT, identifica probabilità di fallimento altissime per tutti questi Paesi:

60% per il Kazakhstan,

80% per Ucraina e Islanda,

85% per l'Argentina

e 90% per il Pakistan.

Fa parziale eccezione la Turchia il cui rischio default è calcolato oggi al 35%. I


costi dei CDS sui bond di Ankara sono calati da 540 a 480 punti base tra venerdì scorso e martedì.
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=484
 
Una critica statunitense al piano Paulson - Bernanke

Henry Paulson - autore con il governatore Bernanke del piano d’intervento pubblico per il salvataggio delle banche statunitensi in via di approvazione - prima di essere nominato ministro del Tesoro due anni fa, era il banchiere più importante di Wall Street, essendo stato a capo sin dal 1998 di quella che ancora oggi è la banca di investimento che è uscita meglio (o meno peggio, almeno sino a questo momento) dalla crisi, la Goldman Sachs.
Nell’ultimo anno della sua gestione come manager egli ha ricevuto una remunerazione di 38,3 milioni di dollari tra stipendio base e incentivi, la paga più alta registrabile tra i vari responsabili delle banche americane. Inoltre, al momento di lasciare la società, ha ottenuto uno sgravio fiscale molto importante. Anche per evitare un possibile conflitto di interesse, egli ha dovuto vendere le azioni della Goldman che aveva in portafoglio e dalle quali ha ricavato circa 500 milioni di dollari; ebbene, su questa cifra ha ottenuto, secondo alcune stime, uno sgravio fiscale di circa 200 milioni di dollari.
Evidentemente, durante la sua permanenza a Wall Street, Paulson è stato uno dei maggiori artefici della costruzione di quel castello di carta che è poi crollato miseramente nell’ultimo anno.
Da questo punto di vista, appare singolare che sia proprio lui adesso a prendersela in via ufficiale con lo stesso sistema di derivati, “asset backed securities”, sistemi di incentivazione al management, tecniche di securitization, che aveva autorevolmente contribuito a mettere a suo tempo a punto.




Un senatore democratico - Bernie Sanders, membro del Budget Committee - ha di recente sottolineato questa incongruenza predisponendo un contropiano a quella bozza: tale schema, ripreso dal Guardian del 26 Settembre, ci sembra particolarmente apprezzabile nella sua ispirazione e in almeno alcuni dei suoi contenuti.
La proposta di Paulson, per il senatore, almeno nella sua prima stesura, rappresenta un tentativo inaccettabile per obbligare la classe media del paese a sopportare tutto il costo necessario a riparare all’orribile caos economico che è il prodotto della febbre deregolatoria dell’amministrazione Bush (la giudica come la più disonesta e incompetente presidenza di tutta la storia moderna degli Stati Uniti) e dell’insaziabile avidità di Wall Street. Salvare l’economia americana per il parlamentare non significa che si deve distribuire il denaro dei contribuenti alle banche e ai suoi dirigenti ed azionisti.


Sanders propone quindi un piano alternativo in quattro punto di cui vengono quì presentati soltanto alcuni aspetti:
-prima di tutto, egli pensa che bisogna fare in modo che i soldi spesi oggi tornino indietro nel tempo. A questo proposito, egli afferma che a) bisogna introdurre per un periodo di cinque anni una sovratassa del 10% sul reddito delle persone che guadagnano più di 500.000 dollari all’anno; b) che il prezzo che verrà pagato per l’acquisto dei titoli delle banche sia tenuto abbastanza basso in modo che il governo possa successivamente riprendersi i soldi pagati quando li rivenderà; c) bisogna approvare un programma per ottenere delle quote di capitale dalle società a favore delle quali verrà fatto l’intervento, così che di nuovo i contribuenti statunitensi possano guadagnare qualcosa al momento della ripresa economica (almeno questa ultima proposta sembra che verrà inserita nel progetto di legge finale).
-qualsiasi proposta seria deve poi includere, per Sanders, delle riforme che pongano fine a quel tipo di comportamenti che ha portato alla crisi. In particolare, il caos è stato scatenato da una legislazione che ha demolito la precedente regolamentazione del sistema finanziario, permettendo così alle varie istituzioni di attuare i nuovi tipi di transazione che sono al cuore della crisi. L’era della deregolamentazione deve essere chiusa. Appare necessario rimettere in piedi un sistema di controlli forti che mirino a proteggere la nostra economia.
- per il senatore bisogna inoltre far fronte, come già fanno altri paesi, alle necessità delle classi lavoratrici che stanno attraversando un periodo di grandi difficoltà e non a quelle dei banchieri e dei loro complici nella speculazione fiscale e finanziaria. Se possiamo aiutare Wall Street, afferma Sanders, possiamo anche aiutare con eguale forza i lavoratori americani e le loro famiglie. Questo significa, ad esempio, la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro per ricostruire le infrastrutture del paese che sono allo sfascio, la messa a punto di nuovi sistemi energetici rinnovabili per affrontare il riscaldamento globale, il miglioramento infine del sistema sanitario per i più deboli.
In conclusione, ci sembra che le proposte delineate da Sanders siano in larga parte condivisibili, anche se soltanto qualcuna di esse troverà forse qualche ascolto nei progetti di legge in discussione, come del resto si aspetta lo stesso senatore, che non nutre grandi illusioni in proposito.
 
23/10/2008 13:30 - Usa: +71% a/a per i pignoramenti nel terzo trimestre
Realty Trac ha reso noto che nel terzo trimestre i pignoramenti di abitazioni negli Stati Uniti sono cresciuti del 71% rispetto al corrispondente periodo del 2007, per un totale di 765.558. Su base congiunturale la crescita è stata pari al 3%.


la situazione non si calmerà fino a chè
questa amministrazione delinquenziale
non si convincerà che i mutui strozzini devono essere RINEGOZIATI e RISCADENZIATI
a favore del PEOPLE
Solo in questo modo
si salveranno le banche e l'economia americana


ma è possibile che siano tanto stupidi?
 
segnalo
http://epistemes.org/2008/11/11/paulson-e-la-casta/
da cui emerge il grave imbroglio ai danni del cittadino americano rimabmbito dall'elezione di obama bin hussein

e in cui si legge
" la Fed di New York ha nominato a capo del proprio Bank Supervision Group l’ex responsabile del risk management di Bear Stearns, Michael Alix[FONT=&quot]. Cioè l’uomo che avrebbe dovuto segnalare l’incipiente catastrofe della propria azienda, ma non lo fece. Si potrebbe pensare alla cooptazione, da parte della Fed, di uno specialista in manipolazioni contabili, in modo da ricorrere alle sue competenze per individuare precocemente comportamenti a rischio da parte delle banche vigilate. Nulla di ciò[/FONT]
 

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