Perchè la detrazione fiscale delle polizze vita è uno specchietto per le allodole? (1 Viewer)

embig

Nuovo forumer
Ci continuo a riflettere.

Il fatto che la polizza sia "sconveniente" (a parte che l'esempio poneva la polizza a rendimento zero) deriva dal fatto che dopo la detrazione fiscale del primo anno l'investimento di per se non è buono perchè (oltre che a rendere 0 nell'esempio) fa spendere 100 ma realmente investe 87,26.

Se ho capito giusto questa è la questione.

Ma io lo trovo cmq un buon investimento perchè la mia polizza mi permette di investire e disinvestire quando voglio.
Allora io mi trovo nella condizione di spendere 100 ogni anno, incassare 19 di beneficio fiscale, prelevare 87,26 da investire come meglio credo.
In pratica ho un rendimento del 6,26% ogni anno e poi mi restano 106,26 da investire come credo l'anno dopo.

COSA SBAGLIO?

ciao, ho lasciato dopo 10 anni Generali che mi ha restituito quello che le ho dato !!!!!!!!!!!!!
sono interessato ad 1 polizza vita, per la detrazione fiscale.
dopo i calcoli letti, nn so se ne vale la pena.

se dovessi farne una diciamo quinquennale, (l'anno prossimo vado in pensione), quale mi consigliate ?, grazie
 

giambel

Forumer storico
Le polizze sono la sintesi dell'ignoranza finanziaria di questo paese. Sia di chi le vende sia di chi le sottoscrive. Nessuno infatti sottolinea che è l'unico servizio che da una rendita certa crescente e vitalizia. Non esiste nessun contratto che può garantire queste condizioni. I costi si giustificano e mediano nel tempo solo con la scelta della rendita.
 

diritto

Forumer attivo
Spesso la gente mantiene in essere vecchie polizze vita, soprattutto quelle sottoscritte prima del 31/12/2000, perchè ritiene vantaggioso il fatto di poter "scaricare" dalle tasse il 19% del premio versato, fino al vecchio tetto di £ 2.500.000 (oggi 1291,14 €).

In realtà pochi sanno che tale beneficio diminuisce mano a mano che passa il tempo, per effetto dell'incidenza delle commissioni di gestione che si applicano alla somma dei premi complessivamente versati, che nel tempo tendono ad annullare e addirittura a superare l'importo del beneficio stesso.

In questo vecchio post spiegavo perchè, allegando anche un piccolo file excel che è possibile personalizzare in base alle proprie condizioni contrattuali. ;)


Perchè il beneficio fiscale si diluisce nel tempo?

Facciamo un esempio terra terra.

Supponiamo che il premio annuo sia 100, la detrazione fiscale 19, l'imposta sulle assicurazioni il 2,5% ed il caricamento il 10,5%. La durata 5 anni, che è il minimo per avere diritto alla detrazione.

Immaginiamo che la rivalutazione sia pari a zero, per concentrarci unicamente sull'effetto finanziario della detrazione fiscale. Facciamo anche l'ipotesi che il risparmio fiscale sia contestuale al versamento: ritardarlo di qualche mese abbasserebbe leggermente il risultato, ma non cambierebbe sostanzialmente il risultato finale.

Ogni versamento origina un guadagno del 6,26%, come risultante della somma di costi, tasse e detrazioni:

100 - 2,5% (imposta) = 97,5 - 10,5% (caricamento) = 87,26 + 19 (beneficio fiscale) = 106,26

A fronte di un esborso effettivo di 81 (per ogni premio di 100 che pago ho uno sgravio fiscale di 19) la compagnia ne investe 87,26 (i 100 di premio che riceve, al netto del 2,5 di imposta e del 10,5 di caricamenti che si applicano sul premio al netto dell'imposta).

Alla fine dei cinque anni mi verrà restituito un capitale (premi versati al netto di imposte e caricamenti) di 436,31, a fronte di 405 versati (premi versati al netto del beneficio fiscale), pari ad un rendimento medio annuo del 2,49% (vedi tabella xls, foglio "senza commissioni di gestione") DOVUTO UNICAMENTE AL BENEFICIO FISCALE (ho ipotizzato il rendimento della polizza = 0).

Se la polizza dura dieci anni, otterrò un capitale di 872,63, a fronte di versamenti per 810, pari ad un rendimento medio annuo dell'1,35%.

Su una durata di venti anni, come si può vedere dalla tabella, il rendimento medio annuo derivante dal vantaggio fiscale si è ridotto allo 0,70%.

Una prima conclusione è che mano a mano che la durata aumenta diminuisce il vantaggio fiscale (si diluisce, come scrivevo nel post). Non a caso chi in passato voleva davvero massimizzare il beneficio fiscale stipulava polizze di durata quinquennale (durata minima consentita per usufruire delle detrazioni), sempre che l'assicuratore (i cui guadagni erano proporzionali alla durata) glielo consentisse.

Il motivo è evidente: il vantaggio fiscale è una tantum, mentre i premi versati restano nella polizza fino alla scadenza.

Se sull'ultimo premio il risparmio medio annuo (al netto di imposte e caricamenti) è pari al 6,26% (6,26% / 1, che è l'anno che manca alla scadenza), nella polizza quinquennale il risparmio medio annuo sul primo premio è pari all'1,25% (6,26% / 5). La media dei diversi risparmi sui vari premi (tenuto conto della capitalizzazione composta) alla fine dei cinque anni diventa quel 2,49% che dicevo sopra.

Ma non è finita qui. La polizza prevede un costo di gestione (quella parte del rendimento che non viene "retrocessa") pari ad almeno lo 0,75% (spesso è dell'1% e anche oltre). Questa percentuale viene applicata costantemente ogni anno al cumulo dei premi (al netto di imposte e caricamenti) via via versati.

Il primo anno sarà pari al premio netto versato 87,26 x 0,75% = 0,65
il secondo sarà pari ai due premi netti versati 174,53 x 0,75% = 1,31
il terzo sarà pari ai tre premi netti versati 261,79 x 0,75% = 1,96
e così via.

In pratica occorre sottrarre al rendimento medio annuo uno 0,65%, dato che la commissione si applica ogni anno all'intero cumulo dei premi netti versati, e quindi va a ridurre il rendimento medio finale di un uguale importo.

Il rendimento medio finale (derivante unicamente dal vantaggio fiscale) della polizza viene così a ridursi, fino ad azzerarsi completamente nel caso della polizza ventennale ed anzi ad essere superato dai costi complessivi della polizza (vedi tabella xls, foglio "con commissioni di gestione").

Basti pensare che il ventesimo anno, a fronte di un versamento di 100 che mi origina un beneficio di 6,26 (19 di detrazione -2,5 di imposte e 10,5 di caricamenti) avrò un'ulteriore commissione di gestione pari allo 0,75% applicato alla somma dei premi netti effettuati (87,26 x 20 = 1745,25), cioè un esborso di 13,09. In pratica sull'ultimo premio, se tengo conto di tutti i costi (caricamenti, commissione di gestione e imposta) al netto del beneficio fiscale, avrò una rimessa (e non un vantaggio) del -7,09%.

Un'ultima curiosità: cumulando i caricamenti una tantum sul premio con la commissione di gestione annuale applicata al cumulo dei premi già versati, alla scadenza della polizza avrò "trasferito" alla compagnia:

il 12,20% del capitale su una polizza di 5 anni;

il 13,84% del capitale su una polizza di 10 anni e

il 17,11% del capitale su una polizza di 20 anni
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Concludendo: il beneficio fiscale non è altro che uno specchietto per le allodole, soprattutto per le polizze di lunga durata. Molto spesso i caricamenti, le commissioni di gestione e l'imposta sulle assicurazioni sono così alte da superare i benefici fiscali, in particolare dopo 10-15 anni.

Per questo sostengo spesso che, piuttosto che trasferire quote crescenti del proprio capitale ad un'assicurazione, vale la pena di gestire direttamente i propri risparmi e piuttosto adottare un bambino a distanza, o fare un viaggio, o comprarsi libri, dischi, etc.

P.S. Nella tabella excel è possibile personalizzare a proprio piacimento le caselle azzurre.

Ottimo lavoro NEGUSNEG.

Santa verità quello che hai detto. Continua così.
 

Prospero

Io speriamo...
Ho 3 assicurazioni con l'Ina, 2 sono rca per 2 auto e la terza è una polizza famiglia.
E' la terza volta che mi telefonano dicendomi che in base a una legge (del 2007?) c'è la possibilità di pagare di meno facendo immagino alcuni investimenti creati all'uopo che sicuramente renderanno lo 0,xxx ma che appunto permetterebbero di risparmiare sulle polizze.
Finora li ho mandati regolarmente a quel paese ma siccome martedì mattina vado comunque a pagare l'assicurazione in scadenza di una delle 2 auto ho fissato con loro un appuntamento per parlare anche di questa faccenda.
Chi mi ha telefonato mi ha raccomandato di passare a parlare con lui prima di pagare per l'auto.
Ne sapete qualche cosa così vado la preparato?
 

canarino

Forumer attivo
Le polizze sono la sintesi dell'ignoranza finanziaria di questo paese. Sia di chi le vende sia di chi le sottoscrive. Nessuno infatti sottolinea che è l'unico servizio che da una rendita certa crescente e vitalizia. Non esiste nessun contratto che può garantire queste condizioni. I costi si giustificano e mediano nel tempo solo con la scelta della rendita.

dipende da cosa intendi per servizio

Se tu hai un "servizio" on line in cui investi e rinnovi automaticamente una certa quantità di denaro in bot allora anche in questo caso avrersti una rendita certa crescente e vitalizia.
Nel caso in cui fallisse il bot molto probabilmente fallirebbe la tua assicurazione (dato che tendenzialmente per 80% investe in titoli di stato) quindi non essendoci discorsi di merito creditizio le due soluzioni sono equiparabili
A questo punto vediamo quanto ti costa una rendita ed un servizio di internet banking. A sentimento secondo me costa meno l'internet banking
 

EUGE

Senior Utente
dipende da cosa intendi per servizio

Se tu hai un "servizio" on line in cui investi e rinnovi automaticamente una certa quantità di denaro in bot allora anche in questo caso avrersti una rendita certa crescente e vitalizia.
Nel caso in cui fallisse il bot molto probabilmente fallirebbe la tua assicurazione (dato che tendenzialmente per 80% investe in titoli di stato) quindi non essendoci discorsi di merito creditizio le due soluzioni sono equiparabili
A questo punto vediamo quanto ti costa una rendita ed un servizio di internet banking. A sentimento secondo me costa meno l'internet banking
un servizio che dà una rendita certa crescente e vitalizia, ok

ma anche un servizio che fa fatica a restituirti, se hai la fortuna di arrivare ai 90 anni, quello che hai versato (non parlo del montante, parlo del capitale, cioè della somma dei semplici versamenti)

peggio dell'INPS :down:
 

dome

Nuovo forumer
Ho 3 assicurazioni con l'Ina, 2 sono rca per 2 auto e la terza è una polizza famiglia.
E' la terza volta che mi telefonano dicendomi che in base a una legge (del 2007?) c'è la possibilità di pagare di meno facendo immagino alcuni investimenti creati all'uopo che sicuramente renderanno lo 0,xxx ma che appunto permetterebbero di risparmiare sulle polizze.
Finora li ho mandati regolarmente a quel paese ma siccome martedì mattina vado comunque a pagare l'assicurazione in scadenza di una delle 2 auto ho fissato con loro un appuntamento per parlare anche di questa faccenda.
Chi mi ha telefonato mi ha raccomandato di passare a parlare con lui prima di pagare per l'auto.
Ne sapete qualche cosa così vado la preparato?

Nel 2007 è entrato in vigore il Decreto Legge Maroni, un decreto che permette di sfruttare, sul versamento effettuato, un vantaggio fiscale molto consistente. Si tratta di un servizio di previdenza complementare e il meccanismo per il quale si pagano meno tasse è quello della deduzione (diverso dalla detrazione).

Praticamente, sul versamento che vado ad effettuare ho un risparmio netto e garantito dallo Stato di una percentuale pari alla mia aliquota fiscale di appartenenza.

Es. Reddito di 35.000 € - Aliquota del 38% - Versamento di 2.400 €

Pago le tasse su un reddito di 32.600 € e il mio beneficio fiscale è di circa 912 €.

Quindi il mio esborso effettivo sarà di 1.488 €, mentre nella polizza andrà a capitalizzare l'intero versamento (2.400 €, al netto dei costi di caricamento).

A scadenza, quando andrò in pensione, riprenderò sottoforma di rendita la somma dei versamenti effettuati ... che si saranno rivalutati nel tempo ... il vero aspetto conveniente è facilmente ravvisabile se si moltiplica il beneficio fiscale ottenuto ogni anno per tutti gli anni di durata contrattuale.

Es. 912 € x 20 anni = 18.240 €

Questi sono soldi che come cittadino avrei dovuto pagare come tasse e che invece ho potuto mettere da parte, ottenendone tra l'altro una buona rivalutazione (di solito c'è un 2% netto minimo garantito e consolidato).

E' vero che sull'intero capitale versato dovrò pagarci le tasse che non ho pagato nella fase di accumulo (perchè ho usufruito della deduzione), ma la tassazione finale è pari al 15% (in realtà in questo caso è anche inferiore perchè la durata contrattuale è superiore ai 15 anni ...) ... sicuramente agevolata rispetto alla mia aliquota di appartenenza del 38% ...

Spero di esser stato chiaro ...
 

HereIam

IamForce - HIearme
Il 31 dicembre scadrà la mia polizza decennale vita e qualche settimana fa la compagnia assicuratrice mi ha scritto che ho tre possibilità:
- incassare tutto,
- rendita annuale o semestrale o trimestrale, ecc.,
- proseguire.

Tra un po' dovrei ricevere le loro concrete proposte.

Sono indeciso se proseguire (credo sia alle stesse condizioni anche per il rimborso fiscale) e incassare tutto. La rendita periodica non la considero dato che ritengo sia poco più che irrisoria.
 

dome

Nuovo forumer
Dipende dall'importo del montante finale. Di solito, per durate di "soli" dieci anni non si ha a che fare con grosse cifre, quindi la rendita è, come dici tu stesso, poco più che irrisoria.

Probabilmente la soluzione migliore è riscattare tutto e decidere un nuovo investimento, magari a premio unico questa volta. Questi sono i servizi migliori dal punto di vista del rendimento e della flessibilità nel poterli un giorno riscattare. Infatti già dopo pochissimi anni possono essere effettuati riscatti parziali o addirittura totali ... ovviamente tutto dipende dalla compagnia e dal servizio scelto, ma grossomodo funzionano così.

Verifica bene che proseguendo il piano, tu possa continuare a beneficiare dei vantaggi fiscali delle vecchie polizze. Se fosse così, ti potrebbe anche convenire restare qualche anno in più nel piano.
 

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