La notizia è stata confermata da un funzionario di alto livello, che ha chiesto l’anonimato, alla Bbc.
«Dvornikov ha una enorme esperienza derivante dalle operazioni russe in Siria — quindi ci aspettiamo di veder migliorare il comando e il controllo generale delle truppe russe in Ucraina», ha detto la fonte all’emittente britannica.
Il cambio al vertice arriva dopo che — dopo settimane di battaglie feroci — l’esercito russo non è riuscito a completare la conquista di alcuna grande città ucraina, e dopo aver subito «pesanti perdite» (come riconosciuto dal portavoce del Cremlino).
Finora, le forze russe in campo venivano organizzate e comandate separatamente: e questo causava un mancato coordinamento tra diversi comandi. Dvernikov dovrebbe invece ora essere al comando dell’intera «operazione speciale».
Nei 44 giorni passati dall’inizio dall’invasione — come sottolineato dal Pentagono giorni fa — Mosca non solo non è riuscita a rovesciare il governo ucraino, ma nemmeno a sferrare l’assalto a Kiev, o a conquistare alcuna grande città ucraina.
Giorni fa, la Russia ha comunicato di aver modificato i propri obiettivi di breve termine in Ucraina, e di voler concentrare le proprie operazioni nel Donbass, nell’Est del Paese. Da allora, le forze russe si sono progressivamente ritirate dal Nord dell’Ucraina, anche se i bombardamenti continuano in diverse aree del Paese (a Odessa, nel Sud Ovest dell’Ucraina, è stato imposto un coprifuoco nell’attesa di possibili attacchi missilistici russi). L’Ucraina ritiene che Mosca possa concentrarsi nell’immediato su città dell’Est del Paese (Mariupol, Kharkiv) per poi eventualmente lanciare l’offensiva finale contro Kiev.