Perche' nessun strumento prezza l'invasione dell'Ucraina?

:d:

Biden: “Putin minaccia decenni di guerra, non può restare al potere”. Poi la Casa Bianca lo corregge: “Non parlava di cambio di regime”

E’ a questo punto che è arrivata la precisazione della Casa Bianca: “Biden – dicono da Washington – non stava parlando di un cambio di regime in Russia. Il punto del presidente era che a Putin non può essere concesso di esercitare potere sui vicini e sulla regione. Non stava parlando di Putin al potere in Russia, o di un cambio di regime”.



sempre la badante dietro, dicevo anch'io che lasciarlo andare a braccio si correvano rischi
 
i mercati non capiscono mai un cazzo, ha fatto bene draghi a dirglielo


È dunque all’ennesimo richiamo olandese a «non interferire con i meccanismi di mercato», che Mario Draghi ha tirato fuori un po’ di storia: «Il mercato del gas oggi funziona come il mercato dei tulipani nel diciassettesimo secolo», ha detto il premier al collega dell’Aia Mark Rutte. Il sottinteso: insensato nascondersi dietro il fondamentalismo liberista, mentre una guerra in Europa genera uno choc energetico che rischia di far chiudere interi settori industriali. L’Italia, con la Spagna, la Grecia, il Portogallo – e l’apertura della Francia e della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen – continuava a proporre dei tetti ai prezzi del metano acquistabile in Europa via gasdotto. L’Olanda, che ospita la borsa dei contratti del gas (la Title Transfer Facility), continuava a invocare «il mercato». Con il sostegno di Svezia e Germania. Rutte ha provato a replicare all’accusa di Draghi, implicita, che l’Aia mette davanti a tutto l’interesse della propria piazza finanziaria anche nel pieno una crisi drammatica. «Non sto difendendo i trader – ha detto il premier olandese –. Difendo il mercato», quello oggi determinato dai missili Iskander che piovono sull’Ucraina.
 
sono curioso di vedere quando andranno in produzione quelle tedesche


Con la Snam l’Italia sta cercando di affittare due navi di rigassificazione che costano circa 35 milioni l’anno, con contratti almeno decennali. Se tutto andrà secondo i piani, la prima nave dovrebbe diventare operativa l’inverno prossimo e la seconda solo a 2023 inoltrato, con un’offerta di dieci miliardi di metri cubi in più. Quasi altri dieci dovrebbero arrivare dall’Algeria, due o tre dalla produzione nazionale, mentre anche la progressione delle fonti rinnovabili aiuterà. Già in due anni l’Italia potrebbe aver sostituito quasi tutto l’apporto del gas russo, se va tutto liscio. Ma neanche in quel caso potrà evitare una riduzione sui consumi l’inverno prossimo: un po’ di austerità è dietro l’angolo.
 
e' un po' che leggo sto blogger russo

li sta dipingendo con le pezze al culo

L'industria militare russa dipende completamente dalle apparecchiature e dai componenti occidentali. Considera Motovilihinskie Zavody, il principale produttore di MLRS e sistemi di artiglieria in Russia. Come vedete, stanno utilizzando una macchina industriale tornitrice di un'azienda italiana Tacchi Giacomo e Figli SpA


 

Il migliore ha la peste..

Naturalmente sarà difficile che qualcuno non faccia le pulci su questi aspetti
 
Mi fa pena anche Draghetto che vara una norma per ridurre accise di 30 cents per un mese senza fare deficit perchè non si può e il giorno dopo annuncia che alzeranno la spesa militare dall'1,4 al 2% ( qui i 12 miliardi da dove li estrae?? ) e con 70% della popolazione contraria

Parli dello stesso soggetto che contestava lo sforamento dello 0,1% del rapporto deficit/pil nemmeno 1 lustro fa?
È un "banchiere" ...abituato alle giravolte ed a raccontare bugie.
 
per putin e' un bene che se ne vadano i cervelli...meno critiche


Per quanto ferocemente Putin possa attaccare chi lascia la Federazione, il trend demografico del Paese gioca contro di lui: tra il 2020 e il 2021, a causa soprattutto del Covid, la Russia ha subito il più grande declino di popolazione non legato a una situazione di conflitto della sua storia, perdendo complessivamente quasi 1 milione di abitanti. Una situazione a cui l’inquilino del Cremlino avrebbe potuto cercare di ovviare provando a rendere il proprio Paese più attrattivo sia per le maestranze del Caucaso e dell’Asia Centrale che per i talenti internazionali. Non certo costringendo alla fuga decine di migliaia di giovani professionisti desiderosi di un futuro più promettente.


 

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