PORTOGALLO: promosso dal FMI e può utilizzare l'OMT della BCE

Portogallo: la troika usa l’accetta


(4 Maggio 2013)

I sacrifici finora sostenuti dai lavoratori portoghesi sono stati completamente inutili.

E quindi la troika ne impone di nuovi: aumentano età pensionabile e orario di lavoro, fuori 30 mila dipendenti pubblici.

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Il premier portoghese, Pedro Passos Coelho, ha annunciato ieri una nuova serie di misure di cosiddetta “austerity” per ridurre ulteriormente la spesa pubblica in modo permanente e soddisfare così le richieste dei creditori internazionali, da tempo padroni del paese.

In un discorso rivolto alla nazione, ieri Coelho ha annunciato alcune misure che avranno conseguenze nefaste sul mercato del lavoro in un paese dove la disoccupazione viaggia già oltre il 17%. In particolare il premier di destra ha annunciato l’aumento dell’età pensionabile a 66 anni e il prolungamento dell’orario di lavoro per i dipendenti pubblici dalle attuali 35 fino a 40 ore a settimana. Inoltre Passos Coelho ha annunciato anche la decisione di licenziare o prepensionare almeno 30 mila dipendenti pubblici (su un totale di 500 mila). “Le misure che ho annunciato rappresentano, nel loro insieme, circa 4,8 miliardi di euro entro il 2015'' ha detto il premier che ha parlato della necessità di ‘preservare la credibilità’ conquistata da Lisbona negli ultimi anni a livello internazionale, riferendosi implicitamente al prestito di due miliardi di euro da parte della troika in cambio di nuovi tagli.
Credibilità? Nonostante gli enormi sacrifici imposti negli ultimi anni alla popolazione portoghese, il governo deve ora fare i conti con dei dati macroeconomici devastanti, assai peggiori di quelli sperati. In particolare un deficit pari al 6,6% del Pil e un indebitamente pubblico che ha superato il 120 % del Prodotto Interno Lordo.
I sindacati hanno già annunciato una sfilza di sciopero e manifestazioni. E’ ovvio che le misure annunciate dal governo di destra causeranno una ulteriore impennata della disoccupazione, mentre l’esecutivo ha ridotto gradualmente i sussidi e gli aiuti a chi è senza lavoro. L’aumento dell’orario di lavoro per i funzionari pubblici causerà sì una riduzione dei costi per lo Stato, ma anche l’impossibilità di accedere al settore pubblico per i giovani. Che troveranno ancora più difficoltà a trovare una occupazione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. Chi vorrà andare in pensione a 65 anni, infatti, dovrà accontentarsi di un assegno nettamente inferiore a quello assicurato a chi aspetta ancora un anno.

Marco Santopadre - Contropiano



Portogallo: la troika usa l’accetta :: Il pane e le rose - classe capitale e partito








ma con politici europei così infami
ma siamo sicuri che non sia un affare uscire dall'europa nazista?
 
ecco un altro Stato vittima della Troika
n Portogallo la crisi di governo rientra ma resta l’ipotesi ristrutturazione del debito pubblico

Bond lusitani in crescita sul secondario dopo la garanzia del presidente portoghese di non ritornare alle urne. Sullo sfondo resta però lo "scenario greco"


http://www.investireoggi.it/economi...ipotesi-ristrutturazione-del-debito-pubblico/

Questo giochetto dell'Euro tra un po' sarà noto pure ai bimbi delle elementari.
 
guarda questo video... quello che dice è tutto vero e noi lo stiamo vivendo
Paolo Barnard - Il Piu' Grande Crimine [INTEGRALE] - YouTube

L'ho visto, Barnard le sa le cose.
Sta fallendo tutto, ma avranno presto di che preoccuparsene. Rischiano di diventare i nuovi staliniani. E pensare che ci hanno ammorbato l'aria con il loro anticomunismo di facciata.
Ci sarà una battaglia che neanche s'immaginano, allora avranno perso secoli d'ideologia e dogma.
La gente è veramente stanca di questi vermi.:cool:
 
Lisbona: la Corte Costituzionale boccia la troika. E tre

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Il tribunale Costituzionale portoghese è tornato, per la terza volta in pochi mesi ieri, a bocciare alcune misure introdotte dal governo di Pedro Passos Coelho su imposizione della troika (Fmi, Bce e Ue). Questa volta ad essere rimandato indietro è il testo governativo in materia di riforma del lavoro la cui approvazione era stata descritta dal premier come una delle sue maggiori vittorie in campo politico. In particolare il massimo organo giudiziario del paese ha invalidato due norme che rendevano più facili i licenziamenti, insieme ad altri articoli che riducevano i diritti dei lavoratori nel campo della contrattazione collettiva. La nuova norma, secondo il tribunale supremo, violava le leggi portoghesi in materia di ‘giusta causa’ ed apriva la strada a licenziamenti indiscriminati e di massa.
Come accennato, è la terza volta che il Tribunale Costituzionale di Lisbona stoppa le misure di austerità implementate dal governo di destra sotto dettatura di Bruxelles in cambio dei cosiddetti prestiti.
Ad aprile i magistrati annullarono la soppressione della tredicesima per dipendenti pubblici e pensionati, oltre che i tagli governativi ai sussidi di disoccupazione e per malattia inseriti nella legge di bilancio del 2013, il che ha obbligato il governo a riscrivere completamente la legge finanziaria approvata a fatica qualche mese prima e a trovare altrove il miliardo e trecento milioni che mancavano all’appello. Ad agosto poi la Corte ha bocciato la misura governativa che creava un nuovo regime di “mobilità speciale” per i lavoratori del settore pubblico, che rendeva più facile il trasferimento dei dipendenti in vista del loro licenziamento.

La nuova tegola sull’esecutivo prevedibilmente inasprirà ulteriormente le relazioni tra Coelho e i giudici della Suprema Corte, accusati dalla destra di remare contro il ‘salvataggio’ del paese e di rappresentare una fonte di instabilità politica. La notizia è caduta come una mazzata sul premier mentre naturalmente l’ha accolta con entusiasmo, così come i sindacati che negli ultimi mesi hanno chiamato i lavoratori a partecipare a numerosi scioperi e mobilitazioni contro la cosiddette austerity. Secondo i comunisti e la coalizione della sinistra, la terza bocciatura consecutiva delle politiche economiche del governo di destra dovrebbero essere considerate come uno stop definitivo al massacro sociale imposto dalla troika e alla stessa legittimità dell’esecutivo. Il principale sindacato portoghese, il comunista CGTP, ha subito preteso la riassunzione dei lavoratori pubblici e privati già licenziati sulla base della norma bocciata dal Tribunale Costituzionale.
 
fa piacere sapere che lameno in Portogallo la Corte Costituzionale è indipendente dalla politica

non come in Italia dove quei vecchi ladroni fanno solo il volere della classe abbiente e contro la popolazione
 
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IN PORTOGALLO IL GOVERNO TAGLIA LE PENSIONI DA MILLE EURO! (ANNUNCIATI SCIOPERI GENERALI A CATENA)

venerdì 7 febbraio 2014
Il Parlamento portoghese ha adottato definitivamente un emendamento della legge di stabilita' 2014 che prevede nuovi tagli alle pensione a partire da 1.000 euro lordi al mese e un aumento dei contributi per malattia dei dipendenti statali. Si tratta di misure molto contestate introdotte per compensare il mancato apporto ai conti causato dalla bocciatura da parte della Corte Costituzionale del taglio del 10% delle pensioni dei dipendenti pubblici superiori a 600 euro.
Tutta l'opposizione ha votato contro le nuove misure. I tagli dovrebbero permettere al Portogallo di riportare il deficit al 4% del Pil e rispettare l'obiettivo di bilancio concordato nel'ambito del piano di aiuto finanziario concesso a Lisbona nel 2011. La Troika (Ue, Bce e Fmi) aveva chiesto a Lisbona di trovare una nuova soluzione per ridurre il disavanzo in cambio dello sblocco di 2,7 miliardi di prestiti La misura bocciata il 19 dicembre prevedeva risparmi per 388 milioni.

La nuova regola va a colpire altre 80mila persone oltre alle 270mila che gia' risentono di un taglio della pensione tra il 3,5% e il 10%, in quanto destinatarie di una pensione di 1.350 euro lordi.
Tutti i partiti di opposizione hanno già annunciato scioperi a catena in tutti i settori.
La Troika tornera' a Lisbona il 20 febbraio per il penultimo esame dei conti del Portogallo, prima dell'uscita del Paese dal piano di aiuti prevista per il 17 maggio.
Tuttavia, non è detto che questi ulteriori tagli alle già povere pensioni dei portoghesi riescano ad essere attuati. Infatti, anche su questa legge pende il giudizio della Corte Costituzionale che potrebbe, come in precedenza, bocciare e quindi cancellare questo sciagurato provvedimento che aggredisce le fasce più povere della popolazione per provare a ripianare i buchi nei conti pubblici provocati da dissesti bancari e pessima gestione della finanza pubblica.
 

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