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Rette dei nidi e mense meno care
anche per i figli dei precari
Mancano ancora i dettagli e le stime dei costi che graveranno sul Comune
di Luciano Nigro
Subito i nidi e le mense. Poi seguiranno anche le tariffe scontate per gli anziani, i disabili e i trasporti. L´assessore alla scuola Milli Virgilio conferma che il Comune presenterà entro il 9 gennaio un piano straordinario per offrire l´asilo gratis o fortissime esenzioni per i figli dei cassintegrati, dei disoccupati e dei precari che perdono il posto di lavoro. Aggiunge, però, che Palazzo d´Accursio intende estendere il prima possibile i benefici a tutti i servizi comunali e che auspica che l´esempio di Bologna venga «seguito anche da altre amministrazioni della provincia».
Il piano di emergenza per far fronte al crescente numero di cassintegrati che si ritrovano da un giorno all´altro a casa e con appena 760 euro in busta paga (almeno 12-13 mila lavoratori si trovano in questa condizione secondo le stime sindacali nella provincia di Bologna) verrà messo a punto in una serie di incontri con i tecnici del Comune e con i sindacati nei prossimi giorni. Non ci sono al momento dettagli né una stima dei costi che graveranno sulle casse comunali in termini di mancate entrate, ma il Comune è più che mai determinato ad offrire una risposta concreta e immediata. Si partirà dai servizi scolastici, quelli sui quali è più semplice intervenire, ha detto Virgilio, rivelando che del piano aveva già discusso la giunta comunale il 23 dicembre e che la proposta era stata presentata proprio dall´assessore alla scuola.
«Esistono già delle forti esenzioni sulla base delle fasce di reddito - ha spiegato l´assessore - ma in questa situazione è necessario dotarsi di uno strumento veloce, flessibile e non burocratico per rispondere in maniera immediata alle mutate condizioni di lavoro, e di conseguenza economiche, delle persone. Ho proposto alla giunta di cominciare dalla scuola dove ci sono già regolamenti che ci consento di iniziare».
Difficile valutare quale incidenza il provvedimento potrà avere sui bilanci familiari dei cassintegrati con figli. Ma il Comune punta ad esentare completamente i figli dei cassintegrati dal pagamento della retta, o comunque ad applicare significativi sconti. Che cosa significa? Poiché le tariffe dei nidi per chi presenta il redditometro (la dichiarazione Isee) arrivano ad un massimo di 361 euro al mese con una media di 220 euro, l´intervento dovrebbe alleggerire di decine di euro, in qualche caso centinaia di euro al mese, il costo sostenuto dai cassintegrati con figli da zero a tre anni. Meno pesante, ma per un numero più ampio di persone, l´esenzione della mensa alla scuola materna o elementare che arriva ad un massimo di 96 euro al mese.
«Ci auguriamo - ha detto la Virgilio - che questo provvedimento possa essere un esempio su scala provinciale e regionale. Anche perché, confrontandoci con i sindacati, ci ritroveremo inevitabilmente a riflettere su un contesto più ampio di quello del nostro territorio comunale». L´idea della giunta è estendere questo meccanismo anche ad altri servizi e di coinvolgere anche le aziende partecipate del Comune, come l´Atc per i trasporti e Hera per la fornitura di acqua e gas. Anche se nel caso di Hera è difficile ipotizzare che l´azienda, quotata in borsa e assoggettata alle tariffe dell´Authority dell´energia, possa stabilire bollette differenziate.
(04 gennaio 2009)
anche per i figli dei precari
Mancano ancora i dettagli e le stime dei costi che graveranno sul Comune
di Luciano Nigro
Subito i nidi e le mense. Poi seguiranno anche le tariffe scontate per gli anziani, i disabili e i trasporti. L´assessore alla scuola Milli Virgilio conferma che il Comune presenterà entro il 9 gennaio un piano straordinario per offrire l´asilo gratis o fortissime esenzioni per i figli dei cassintegrati, dei disoccupati e dei precari che perdono il posto di lavoro. Aggiunge, però, che Palazzo d´Accursio intende estendere il prima possibile i benefici a tutti i servizi comunali e che auspica che l´esempio di Bologna venga «seguito anche da altre amministrazioni della provincia».
Il piano di emergenza per far fronte al crescente numero di cassintegrati che si ritrovano da un giorno all´altro a casa e con appena 760 euro in busta paga (almeno 12-13 mila lavoratori si trovano in questa condizione secondo le stime sindacali nella provincia di Bologna) verrà messo a punto in una serie di incontri con i tecnici del Comune e con i sindacati nei prossimi giorni. Non ci sono al momento dettagli né una stima dei costi che graveranno sulle casse comunali in termini di mancate entrate, ma il Comune è più che mai determinato ad offrire una risposta concreta e immediata. Si partirà dai servizi scolastici, quelli sui quali è più semplice intervenire, ha detto Virgilio, rivelando che del piano aveva già discusso la giunta comunale il 23 dicembre e che la proposta era stata presentata proprio dall´assessore alla scuola.
«Esistono già delle forti esenzioni sulla base delle fasce di reddito - ha spiegato l´assessore - ma in questa situazione è necessario dotarsi di uno strumento veloce, flessibile e non burocratico per rispondere in maniera immediata alle mutate condizioni di lavoro, e di conseguenza economiche, delle persone. Ho proposto alla giunta di cominciare dalla scuola dove ci sono già regolamenti che ci consento di iniziare».
Difficile valutare quale incidenza il provvedimento potrà avere sui bilanci familiari dei cassintegrati con figli. Ma il Comune punta ad esentare completamente i figli dei cassintegrati dal pagamento della retta, o comunque ad applicare significativi sconti. Che cosa significa? Poiché le tariffe dei nidi per chi presenta il redditometro (la dichiarazione Isee) arrivano ad un massimo di 361 euro al mese con una media di 220 euro, l´intervento dovrebbe alleggerire di decine di euro, in qualche caso centinaia di euro al mese, il costo sostenuto dai cassintegrati con figli da zero a tre anni. Meno pesante, ma per un numero più ampio di persone, l´esenzione della mensa alla scuola materna o elementare che arriva ad un massimo di 96 euro al mese.
«Ci auguriamo - ha detto la Virgilio - che questo provvedimento possa essere un esempio su scala provinciale e regionale. Anche perché, confrontandoci con i sindacati, ci ritroveremo inevitabilmente a riflettere su un contesto più ampio di quello del nostro territorio comunale». L´idea della giunta è estendere questo meccanismo anche ad altri servizi e di coinvolgere anche le aziende partecipate del Comune, come l´Atc per i trasporti e Hera per la fornitura di acqua e gas. Anche se nel caso di Hera è difficile ipotizzare che l´azienda, quotata in borsa e assoggettata alle tariffe dell´Authority dell´energia, possa stabilire bollette differenziate.
(04 gennaio 2009)
