Una sintesi di quanto sopra lo trovo nel lavoro dei russi AES+F
Uno dei tanti lavori
Visto or ora, dopo blocchi internet, salti di luce e altro.
Bene, ringrazio Cris per l'opportunita' e l'informazione fornite, visto con interesse.
Pero' (e non e' un pregiudizio) ...
pero' ho avuto l'accortezza di pormi come spettatore futuro, proprio immaginando di guardare dal 2120, per internderci.
Un modo per superare gli aspetti piu' superficiali, le impressioni piu' caduche.
A parte il profluvio di femmine che cadono all'indietro, a parte la stanchezza (noia, infine) che da' a un certo punto il movimento sempre rallentato
lo spettatore del 2120 ha provato una sensazione simile a quella di chi oggi guardi le illustrazioni dei romanzi di Verne, oppure i manifesti di circo fine 800/primi 900.
Un grande impegno per prefigurare qualcosa di nuovo basato sul, tuttavia, anzi, ancora immerso nel vecchio.
Anche nel cinema di Melies appaiono astronavi con forme ricercate tutte ispirate alla loro epoca: non certo con visione da precursore, se non nell'ipotesi/idea del mezzo, certo, ma profondamente rivelatrici del loro tempo dal punto di vista delle forme, della visione. Tempo che rimane loro incollato come il cartellino del prezzo.
Se si ha presente il senso di bonaria nostalgia, piuttosto che di profonda emozione estetica, che si puo' provare di fronte al vecchio manifesto dell'uomo proiettile, si avra' un'idea dell'esperienza provata oggi dall'uomo del 2120 guardandosi questo reperto di cent'anni prima