Beh, oggi ero vergine di impressioni e ho dato un'occhiata al 3d di Cris su Art Fair. E ho percepito qualcosa che qui descrivo come prima impressione (ci tornerò su).
Mi sono disposto a guardare "arte" con "il cervello rilassato". Ero pronto a farmi trasportare in un mondo di armonie, anche nuove, ma con certi requisiti. Ogni problema NON relativo all'arte avrebbe dovuto restarne fuori, o essere marginale.Ho iniziato da pag 14 (quelle che non potevo vedere a Cuba per lentezza della connessione). E subito ho visto che gli autori non si proponevano altro che crearmi problemi. Per lo più, spesso fittizi. Qualcuno in realtà propone anche soluzioni
che però soluzioni non sono, la prima per povertà, la seconda per eccesso di intellettualismo.
Poi salta fuori "dai gradi di libertà, recupero e invenzione", che non riporto, e il cervello, diciamo così, prova un grande dolore, viene distolto dal suo atteggiamento contemplativo ed invitato a soffrire.
Che cosa mi danno queste fotografie+scritte arbitrarie e gratuite? Solo dolore.
Nella lettura dell'arte viene principalmente messa in moto una certa parte del cervello. Le altre, quelle più recenti, devono tenere un piano secondario.
Altrimenti sarebbe come pretendere che il corpo viva non perché respira, non perché digerisce (attività automatiche, poco conscie, legate a parti limbiche del cervello) ma perché gli si danno solo parole, e parole che creano problemi, mettendo cioè in moto in maniera eccessiva le parti di noi che "consumano" la vita. Tra anabolismo e catabolismo deve esistere un equilibrio, sennò si muore.
Inserire immagini simboliche che verranno facilmente decifrate (Re e regine, draghi, mostri, corone, croci ecc) non comporta un eccesso di catabolismo. Lo comporta invece inserire domande, richiami teorici, schemi e quant'altro opera su altri livelli della mente, che sono estremamente in grado di "consumarci". Il dolore provato di cui sopra non è altro che l'avvertimento da parte del corpo che si sta andando verso la morte, come ogni dolore (il dolore segnala che stiamo oltrepassando un limite, è utile, ma ha un costo: guai ignorarlo, questo costo, e guai ignorare il dolore. Ma se questo viene provocato gratuitamente si tratta di arbitrarietà, di violenza, nel "migliore" dei casi di tortura.