No, direi solamente che è un problema loro. La partecipazione ai problemi altrui è un bel gesto, ma si sommerebbe ai miei. Che già mi avanzano.
Dal mio punto di vista esisterebbero due approcci su come "prevedere" uno stop: nel primo approccio, esclusivamente tecnico, sulla base del proprio modello (dico modello, non metodo che per me è altra cosa). Così come si dovrebbe entrare sulla base della conferma delle indicazioni provenienti dal proprio modello, si dovrebbe uscire alla conferma della violazione del presupposto che ha indotto l'ingresso. Ma questo è un approccio solo tecnico che non serve ad un cazzo, diciamocelo francamente. L'altro approccio è invece un mix economico-psicologico (quale dei due sia preponderante in quel binomio lo lascio alla propensione altrui), ed è rappresentato dalla sostenibilità della perdita preventivata. Come quantificare questa sostenibilità sul lungo termine ? Boh, direi che in base al frame utilizzato esiste un certo livello di volatilità. Questa volatilità è di fatto la misura dello stop in termini di punti sopportabili nel frame impiegato. La singola perdita economica causata dallo stop deve essere psicologicamente sopportabile ma soprattutto conforme al proprio MM (è meno importante il numero delle perdite rispetto al loro valore assoluto, purchè non venga obiettivamente intaccato in modo irreversibile il capitale disponibile a produrre gain futuri): mi sembra anche ovvio che se uno dispone di 10.000 euro e si ponesse uno stop loss di 1.000 euro, alla quarta operazione sbagliata può già chiudere baracca. L'aspetto psicologico è un approccio, volendo anche elementare, di questo tipo: ho dieci palline, 5 rosse e 5 verdi. Le rosse sono i loss, le verdi i gain. Mi pongo un'operatività di 10 estrazioni al giorno. Se faccio 6 operazioni ed estraggo 5 palline rosse, la probabilità che le successive siano verdi la sanno capire tutti. Vale ovviamente anche il suo opposto.

E per questo motivo dico anche che resto, statisticamente, stupefatto dalla sua performance di 600 operazioni consecutive in gain.
Altra osservazione: misura dello sl e tp vanno a braccetto. C'è chi sostiene 1/3 del tp, chi 1/2, io non sostengo niente. Dico solo che, sul lungo termine, la matematica dimostra che l'unico modello sostenibile è che lo SL sia sempre una proporzione inferiore del TP. L'arduo combattimento si svolge non sullo stop, ma sulla capacità mentale e psichica di tenere la barra dritta per conseguire il TP. Basta che si ceda alla tentazione di incassare meno pur di incassare, che sul lungo termine, visto che le perdite vengono incassate (invece) piene (SL) e certe, il capitale va in fumo più rapidamente di ogni aspettativa.
Ultima osservazione: mettere o non mettere lo stop. Ossia metterlo nel book o applicarlo al "volo", senza anticiparlo ai sistemi informatici delle piatte ed al mercato. Sono dell'idea di applicarlo al volo, ossia di tenerselo mentalmente fisso ma di passarlo solo alla battitura del prezzo. Diversamente, lo leggono quasi sempre, e tanto è più stretto rispetto al prezzo corrente, e tanto è più facile il gioco delle macchinette che lavorano sui book a 50 livelli. Controindicazioni: dover restare davanti ad un monitor tutto il tempo: il vero castigo del trader.
E non è contento ?

Se ha guadagnato così tanto, perchè non molla tutto e si dedica a godersi la vita ?
Diversamente, potrei provocare affermando che anche lei è sulla strada ideale, ma sbagliata, per diventare dipendente di quell'altro tipo di alcolismo, che è la borsa.