rob.luc ha scritto:
Run the Park ha scritto:
Mettendo un attimo da parte la valenza propagandistica di certe affermazioni, non sarebbe più giusto se la tassazione delle rendite finanziarie adottasse il principio di progressività?
torno a ripetere di non confondere la tassazione con l'esproprio.
a oggi il prelievo sui capitali assomiglia molto a un espropio.
se tu mi tassi,almeno un ritorno previdenziale o di qualsiasi natura me lo dovesti dare.il questo caso non si ha neanche la possibilità di compensare tra due rendite da capitale.ipotizza di chiedere ai sindacati di regalare il 27%dei contributi versati dai lavoratori dipendenti.senti cosa ti rispondono.
ciao
Questo non è vero.
Non è per definizione automatico che ad un prelievo fiscale deve per forza corrispondere un diretto beneficio per il contribuente.
Sono d'accordo con te in linea generale, intendiamoci.
Ed il tuo discorso assume ancora una maggiore valenza nel ns paese i cui enti pubblici (beneficiari del gettito fiscale) sono tutt'altro che virtuosi in termini di efficienza ed efficacia nell'erogazione di beni e servizi pubblici.
Io vorrei sottolineare l'importanza che, a mio modo di vedere, assumono 2 questioni in particolare:
1- sarebbe auspicabile che il legislatore fiscale si concentrasse sull'analisi dell'attuale (secondo me bassa, anzi inspiegabilmente nulla....) tassazione applicata sulle rendite da capitale generate nell'esercizio di attività commerciale.
Se il dibattito su tale presupposto di tassazione è, in un certo modo, saltato agli occhi dell'opinione pubblica grazie alle vicende di estiva memoria legate a personaggi come il buon Ricucci, non dobbiamo dimenticare che quest'ultimo agiva per lo più come imprenditore (quindi le sue speculazioni avvenivano in un contesto di esercizio di attività commerciale) e non come persona fisica!!
La tassazione in questo caso era pressochè nulla.
Ecco, io credo che questo sia un punto dove effettuare delle modifiche.
Sull'aumento della tassazione delle rendite finanziarie in capo alle persone fisiche resto dell'idea che sia auspicabile più che altro una decisione che vada nella direzione di riavvicinamento tra il 12,5% del capital gain ed il 27% degli interessi sui depositi.
Un aumento drastico anche solo della tassazione sul capital gain non garantirebbe, secondo me, un buon gettito e probabilmente le varie analisi costi-benefici (effettuate prendendo in considerazione i più disparati parametri) arriverebbero tutte ad una bocciatura.
2- il PRINCIPIO DI PROGRESSIVITA' non può essere esclusivamente definito come "una buona idea".....è una chiarissima disposizione della ns costituzione..... l'art. 53 della Costituzione dispone in tal senso: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Detto questo si può sicuramente criticare l'articolo, intendiamoci.
Anche se ho davvero delle difficoltà ad individuare delle valide argomentazioni a sostegno di un'eventuale critica della ratio espressa dal testo dell'articolo in questione....
Non riesco quindi a capire il perchè possa essere considerato inaccettabile un discorso che dicesse: se tu fai trading con un capitale di 500.000 euro devi pagare + tasse di un altro che lo fa con 5.000....
Credo che il punto sia invece un altro: la difficoltà ad applicare operativamente un efficace sistema di prelievo che si basi su tali presupposti.
Se si tendesse ad esempio a ridurre o,peggio eliminare del tutto, il sistema di sostituzione d'imposta riavvicinandosi ad un sistema dichiarativo sappiamo bene tutti quale sarebbe il risultato......o no???
