Racconti di viaggio: Cuba

l'alma de cuba ti è entrata in corpo!

LA SENTI DENTRO, NEVVERO?

L'ALMA DE CUBA... CHE DANZA A RITMO DE SALSA NELLE TUE VENE...
e ti riporta col pensiero a quelle vie sterrate, al caldo torrido di un paese
a metà fra la miseria e la magia... e sogni ancora quel sapore di zucchero e menta...

Non solo, tu rivedi i lineamenti solari delle ragazze cubane, la loro pelle madida di sudore che brilla sotto la cocente luce del sole... e poi quell'odore di sigari e benzina, che condisce un panorama fatto di erbe, aromi e simboli sacri...

E vorresti tornare a quei momenti, ripercorrere quelle strade, capire cosa si nasconde dietro l'apparente calma di quella vita così diversa dalla folle frenesia che contraddistingue la tua...

La diversità tra quel popolo magico, abituato a vivere semplicemente di aria, acqua e allegria ti sconcerta... e allo stesso tempo ti terrorizza, perché qui, nel caos della città, l'allegria è mescolata a tristezza, ira, depressione e una cavalcante smania di arrivare... correre, verso una fine che in fondo prima o poi attende tutti noi.

Ma forse non loro, i figli de cuba... che non cercano altro che di vivere la loro vita nel migliore dei modi, spillando centesimi per ogni bagno dei loro bar, o vendendo una scatola di sigari ai turisti sempre in vene di provare il brivido del fumo de La Habana, o più semplicemente giocando con un cucciolo di coccodrillo nella fontana di una piazza troppo calda per poter essere attraversata nell'ora del sole più caldo del giorno.

Complimenti... sembrava di essere là.
 
Viaggio a Cuba, giorno 2: quella Chevrolet rossa fiammante..

Racconti di viaggio: Cuba, la prima sera.

--> Viaggio a Cuba, giorno 2: La Habana, un pò di sigari e di mojito. Parti 1 e 2

--> Viaggio a Cuba, giorno 2: La Habana, un pò di sigari e di mojito. Parte 3°


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Prendiamo la strada che, a giudicare dal viavai, deve essere quella principale.
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La strada è un pò strettina, affiancata da edifici a pochi piani, alcuni dei primi decenni del secolo scorso (mi accorgo che faccio fatica a considerare il 1940 come appartenente allo scorso secolo .. ) altri piu recenti.
Ci sono molti piccoli chioschi, alcuni vendono ciambelle altri una sorta di pizza. Solo che con il caldo che fa il solo pensiero di mangiarmi una ciambella fritta mi provoca un brusco aumento del colesterolo.
La via è molto trafficata, piena soprattutto di turisti e le macchine non possono passarci.
Il mio sguardo si posa sulle vetrine di alcuni negozi. Questi dovrebbero essere i negozi di una via importante, ma sono tristemente dimessi e i vestiti posti in esposizione sono simili a quelli delle bancarelle dell'usato di Porta Portese dove la domenica trovi oramai solo stranieri in cerca di cose a buon mercato. Cose che sembrano venir fuori dal guardaroba di un nostalgico degli anni 60.

Dopo un pò incrociamo una via trasversale ma su questa le macchine possono viaggiare.
Ne vien fuori una Chevrolet rossa fiammante. Anche gli interni sono rossi e, a giudicare da qualche sbavatura di vernice rossa sui fari, sembrerebbe appena uscita dal carrozziere che l'ha riverniciata. A bordo ci sono due che sembrano la trasposizione cubana del nostrano "boro scatenato" :D o di Fonzie se volete.
Capelli corti, abbronzati :cool: (ma questo è di serie) e con la musica a tutto volume. Ma stavolta al posto della techno c'è la salsa.
Dal loro sguardo comprendo che devono essere molto fieri del loro gioiellino.
"In fondo lo sarei anche io" dico a Manuela sorridendo.
"In fondo in te c'è sempre stato un Fonzarelli" ribattè lei ridendo ed esibendo entrambe le mani a pugno col pollice alzato.
"Ti ci troveresti bene qui".
"Hmm, spiritosa". Gli deve essere rimasto il ricordo delle mie riprese naturalistiche di prima.
Riprendiamo a camminare e senza volerlo la mente cede al pensiero di me in quella macchina, abbronzatura caraibica e mano sinistra fuori dal finestrino. :sse: "Heey, pupa ..vuoi un passaggio?" Come si dirà in spagnolo? "Hola pupas, vuoles un passaggios?" He he he :D, mi sento proprio ganzo.
"Sveglia Fonzie"
"Eh? Che c'è?" .. proprio ora che la pupa stava salendo in macchina.
"Ah nulla, mi era sembrato stessi sorridendo da solo come uno scemo"
"Pensavo a quei due nella macchina di prima sai". Meno male che non mi chiamo Pinocchio.
"Sembravano due scemi"
"Hmm, .. però dovevano essere simpatici, anzi .. ne sono sicuro" dico io con una gamba ancora nella Chevrolet.
"Simpatici maa .."
" .. ma scemi, ho capito". :hmm
Io ci ho provato, ma dopo tre anni di convivenza non deve essergli difficile leggermi come un libro aperto.

C'è musica dappertutto. Una quindicina di metri piu avanti c'è una piccola folla davanti ad un locale da cui proviene della musica dal vivo. E' una sorta di bar e vicino all'ingresso, in uno spazio di pochi metri quadrati ci sono una mezza dozzina di musicisti.
Uno di loro è un nero coi capelli biondi raccolti in treccine che suona qualcosa che somiglia alle maracas. Cantano tutti, è bello sentirli, mette allegria.
Ed infatti la gente si ferma, ascolta, sorride rapita. Qualcuno balla persino. Una signora sulla quarantina, ancheggia elegantemente nonostante un fisico tondeggiante, che non deve aver mai conosciuto la dieta.
"Vedi i cubani come ballano bene?" dice Manu impegnata con la telecamera a riprendere il tutto.
"Già, è vero, guarda la signora come fa la mossa"
Dentro ci sono un paio di bionde, tedesche forse, e qualche altra persona. Sono tutti bianchi però. Sembrano tutti .. turisti ..

Con la coda dell'occhio noto una persona al pimo piano del edificio che sorge di lato al locale. Si tratta di un vecchio edificio color salmone, una tinta davvero insolita persino in un paese come questo.
Al primo piano c'è un uomo, direi sulla trentina anche se la vita non deve essere stata generosa con lui. Sorride ed è un soriso sdentato, capelli arruffati ed occhi da bambino. Sorride ascoltando la musica e guardando la piccola folla assiepata di fronte al locale.
Non fa null'altro .. guarda e basta.
Ma c'è qualcosa di diverso in quel guardare e basta, qualcosa che non mi spiego, che non appartiene al mio mondo.
Riprendiamo a camminare ma non riesco a togliermi dalla mente quegli occhi da bambino e quel viso sorridente. Un sorriso sdentato.
Amaro. Sento un sapore amaro in bocca.
Un sapore che non mi spiego.

............ continua http://www.investireoggi.it/forum/showpost.php?p=55206&postcount=39
 
caro bogdan

ho una richiesta da farti.


appena hai finito i capitoli sarebbe simpatico che raggruppassi il tutto nello stesso post.

mi agevoleresti il lavoro per "il plagio" che mi arricchirà

ciao
 
auto.jpg



;)
 
Viaggio a Cuba, giorno 2: tutte le canzoni del mondo

Racconti di viaggio: Cuba, la prima sera.

--> Viaggio a Cuba, giorno 2: La Habana, un pò di sigari e di mojito. Parti 1 e 2

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--> Viaggio a Cuba, giorno 2: quella Chevrolet rossa fiammante..

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"Ho fame". Nel linguggio maschile questa esclamazione ha un significato ben preciso: ho fame. :sse: Mi accorgo che desidero un posto tranquillo, non m'importa che sia caratteristico ma solo che sia pulito, fresco e che nessuno cerchi di fregarmi. Sono nervoso e stanco, ed in momenti come questi tendo a diventare un pò conservatore, cercando posti che mi siano in qualche modo familiari.
Hotel Floridita.
Il grande portone d'ingresso è aperto. Da fuori sembra un posto di lusso, con un bel patio interno. Alcuni grossi ficus ed altre piante ornamentali lo rendono molto gradevole. Nel centro c'è una piccola fontana e tutto intorno ci sono tavoli e persino dei divani.
C'è poca gente, forse per il prezzo mi dico. Ho l'impressione che le cose turistiche qui non siano molto economiche, persino raffrontate con i nostri standard occidentali. Mi ricorda la situazione nella Romania degli anni 80 quando c'erano due prezzi, quello per turisti e quello per i romeni. Una notte in uno squallido albergo per uno straniero poteva costare anche 40-50 dollari, un costo assurdo soprattutto alla luce del pessimo servizio fornito e della scarsa qualità delle stanze.
Decido però di entrarci preso da una sorta di disperazione .. della serie voglio il grand hotel excelsior, a costo di mangiare un tramezzino.
Sui tavoli c'è il menù: non mi viene da credere, i prezzi sono buoni ed i piatti mi sembrano invitanti.
Ci sediamo un pò in disparte, dietro ad un colonnato ed aspettiamo il cameriere. Ci si presenta dopo poco, gentile e cortese in maniera assolutamente naturale. Mi stupisce perchè sino ad ora tutti quelli che sono stati gentili con noi lo facevano per un interesse non dichiarato, il che rende ancor piu amaro scoprirlo in seguito. Lui no, sembra proprio un bravo cameriere di un ristorante italiano di buon livello.
Prendiamo entrambi del pollo, io sotto forma di una sorta di insalata e Manuela un bel coscio arrosto. Da bere spremuta d'arancia ed un pò d'acqua minerale che Manuela, come tutte le donne d'altronde, chiede rigorosamente senza bollicine e magari pure a temperatura ambiente. Argh, ci porteranno dell'acqua di rubinetto come al solito :D
Come contorno chiedo "arroz nigro" .. che non vuol dire "negro arrosto" bensì riso nero. Mi ricordo infatti che qui non si usa tanto il pane bensì il riso, cucinato in 2 modi: bianco o nero, manco fossero juventini.

C'è un bellissimo silenzio, rotto solo dal debole gorgoglìo dell'acqua nella fontana e dai sussurri delle pochissime persone nella sala, perlopiù turisti a prima vista tedeschi od inglesi, seduti sui divani ed intenti a leggere qualche libro o giornale. Pensare che solo a 10 metri c'è di nuovo il caldo umido, la folla ed il rumore di una grande città.
Si sta benissimo ed io mi sento come rinascere, felice ed incredulo di trovarmi in un posto così. Sorrido a tutti, cosa importa se mi prendono per scemo. Devo essere contagioso nel mio sorridere perchè comincia anche Manuela. E' felice anche lei, glielo si vede dipinto in volto.
"Questo posto sembra uscito fuori da un film" le dico.
Parliamo piano, sussurrandoci come se fossimo in una chiesa, come se l'eco delle nostre parole nella grande sala fosse troppo indiscreto, invadente .. pettegolo.
Il patio sale sino al soffitto, alto una quindicina di metri e fatto di vetri lievemente azzurrati. Al primo ed al secondo piano ampie balconate in legno corrono tutto intorno al perimetro; ci sono delle porte, forse sono gli appartamenti. E' tutto talmente bello qui che non posso fare a meno di fantasticare su come siano le stanze.

Dopo un pò ci portano le pietanze, ed hanno davvero un bell'aspetto. La mia insalata non è male ma il coscio di Manuela è molto piu gustoso. Gliene rubo un pò e mi prendo la forchettata di rigore sulle dita. Mai rubare qualcosa dal piatto di una ragazza che avete portato al ristorante. ;)
Dopo un pò arrivano dei cubani e si siedono al tavolo accanto al nostro. C'è una signora di colore, un tipo alla big mama, con degli occhialetti da vista che ne ingentiliscono il viso paffuto, ed un paio di uomini. Hanno tutti un bell'aspetto, curato e cordiale. Uno di loro estrae un flauto traverso da una lunga scatola di legno e lo posa sul tavolo.
"Sono musicisti" dico a Manuela.
"Non ti si puo nascondere nulla, eh?" risponde lei ghignando. :D
In risposta le rubo un'altro pezzo di coscio, ricavandone l'ennesimo acuto fastidio alle falangi.
Dopo un pò si alzano e, dopo averci sorriso vedendo che li guardavamo, si dirigono al centro del salone, a fianco della fontana dove ci sono dei leggii con degli spartiti che all'inizio non avevo notato.
Chiacchierano un pò tra loro, immagino per sincronizzarsi, e poi cominciano a suonare. Ci sono il flauto, le percussioni, la chitarra e lei alle maracas.
Musica cubana. Dio, è una meraviglia .. sembra proprio quella che avevamo sentito nel film Buena Vista Social Club e che ci aveva fatto sognare Cuba, quella di Compay Segundo, un tipo incredibile di oltre 80 anni che, con voce roca per i tanti anni ed i troppi sigari, parlava d'amore come se avesse ancora vent'anni e che fumava il sigaro assaporando un bicchiere di rhum appoggiato ad una vecchia sedia d'un locale dell'Havana.
La batteria della telecamera è andata, dura troppo poco, un'ora o poco più di ripresa. Quando torno devo ricordarmi di comprarne una di riserva. E' sempre così ultimamente con le cose elettroniche .. le compri e scopri che hanno un punto debole che dovrai ovviamente rinforzare in seguito sborsando altri soldi.
Peccato non poter riprendere, ma tornerò domani penso.
Quando lei comincia a cantare mi viene la pelle d'oca ed un brivido mi corre impazzito lungo la schiena. Mi sento emozionato, è una sensazione forte che mi arriva da dentro, prepotente.

Non so di cosa parlino quelle canzoni, ma in fondo tutte le canzoni del mondo sono poi le stesse.
Parlano d'amore, amori a volte impossibili, a volte pieni di felicità.
Parlano di amicizia, dei ricordi che non si lasciano sbiadire, piccoli preziosi scrigni della propria memoria. E parlano di uomini, di quelli che hanno fatto la storia, .. e di quelli che nessuno ricorda mai, se non coloro che li hanno troppo amati.


.... continua
 
"Manuela, come tutte le donne d'altronde, chiede rigorosamente senza bollicine e magari pure a temperatura ambiente. Argh, ci porteranno dell'acqua di rubinetto come al solito "

consumista poco informato.......l'acqua di rubinetto è migliore del 99% delle acque minerali in commercio, non lo sapevi?


"Sono musicisti" dico a Manuela.
"Non ti si puo nascondere nulla, eh?" risponde lei ghignando.



......sento già di amare questa ragazza... :love: :-D :love: :-D


Non so di cosa parlino quelle canzoni, ma in fondo tutte le canzoni del mondo sono poi le stesse.
Parlano d'amore, amori a volte impossibili, a volte pieni di felicità.
Parlano di amicizia, dei ricordi che non si lasciano sbiadire, piccoli preziosi scrigni della propria memoria. E parlano di uomini, di quelli che hanno fatto la storia, .. e di quelli che nessuno ricorda mai, se non coloro che li hanno troppo amati.


.....come si può rimanere insensibili a questo disperato grido d'amore?

eccomi.......sarò il tuo scendiletto se mi vuoi! :ops: :D :)

p.s.

spero non usi scarpe chiodate però! :-D
 

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