tutti ci guadagnao meno l'Europa...
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pericolo RECESSIONE
GIANCLAUDIO TORLIZZI SU AGI "GLI ERRORI DELLA BCE E L'AUMENTO DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME CONDURRANNO PROBABILMENTE A UNA RECESSIONE"
• Le sanzioni verso la Russia e le politiche green manterranno al rialzo i prezzi delle materie prime con conseguenze sull'inflazione. E quando in Cina termineranno i lockdown, il petrolio potrà avvicinarsi ai 200 dollari al barile.
• La BCE ha completamente sbagliato la comunicazione. Ha parlato di un meccanismo per contenere gli spread, ma non lo ha formalizzato e non ha spiegato come funzionerà. Ora gli operatori finanziari pagano per 'vedere il bluff'.
• "Avremo nei prossimi mesi un ulteriore ribasso della moneta europea con un possibile raggiungimento della parità nei confronti del dollaro e, quindi, anche il mancato effetto calmiere sull'inflazione, perché, con un euro che si deprezzerà ulteriormente, il costo della materia prima che noi importiamo dall'estero aumenterà".
• Il livello delle sanzioni spingerà la Russia a compensare il calo dei volumi con un taglio produttivo. Questo lo abbiamo già visto nel caso del gas: l'export russo verso l'Europa è sceso di circa il 30% da inizio anno, eppure il prezzo del gas al TTF ha una media parziale oggi di 98 euro/Mwh contro la media del 2021 che era di 48 euro. E sul petrolio accadrà la stessa cosa. Il Brent veleggia stabilmente sopra i 120 dollari al barile. Questo perché l'effetto delle sanzioni ha più che compensato il leggero aumento produttivo dell'Opec+ e anche l'immissione delle riserve annunciato dalla amministrazione Usa.
• Gli obiettivi climatici che l’UE si è prefissa aggravano solo la situazione. Oggi il settore energetico si trova sottoposto a una duplice sollecitazione: da un lato deve gestire il prezzo dopo le sanzioni alla Russia che si tradurranno in un calo di produzione per compensare il calo dei volumi, dall’altro i piani climatici di abbandono dei combustibili fossili disincentivano le grandi compagnie di gas e petrolio da nuovi investimenti.
• Non va meglio negli USA. L'amministrazione Biden non vuole ammettere quanto le scelte climatiche stiano incidendo sulla produzione petrolifera e di gas. Dopo 2 anni di mercato in rialzo non c'è un segnale concreto di un aumento della produzione di petrolio, di gas o di metalli. Questo manterrà al rialzo i prezzi delle materie prime. L'unico elemento che sta impedendo che il petrolio superi i 150 dollari sono i lockdown in Cina. Ma quando la Cina si riprenderà economicamente il Brent potrà avvicinarsi a 200 dollari al barile".
• Tutto il dibattito si focalizza sulla domanda, ma non si fa accenno al vero elemento che può raffreddare l'inflazione: l'aumento della capacità produttiva. Questo è il punto chiave e se non lo capiamo si conferirà solo alla distruzione della domanda il ruolo di abbassare i prezzi, pagando lo scotto di una recessione. (Fonte: AGI)