RUBLO -USD -EUR

Rublo contro Euro: mai così alto fin dal 2014
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tutti ci guadagnao meno l'Europa...
Vedi l'allegato 662037
pericolo RECESSIONE
GIANCLAUDIO TORLIZZI SU AGI "GLI ERRORI DELLA BCE E L'AUMENTO DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME CONDURRANNO PROBABILMENTE A UNA RECESSIONE"
• Le sanzioni verso la Russia e le politiche green manterranno al rialzo i prezzi delle materie prime con conseguenze sull'inflazione. E quando in Cina termineranno i lockdown, il petrolio potrà avvicinarsi ai 200 dollari al barile.
• La BCE ha completamente sbagliato la comunicazione. Ha parlato di un meccanismo per contenere gli spread, ma non lo ha formalizzato e non ha spiegato come funzionerà. Ora gli operatori finanziari pagano per 'vedere il bluff'.
• "Avremo nei prossimi mesi un ulteriore ribasso della moneta europea con un possibile raggiungimento della parità nei confronti del dollaro e, quindi, anche il mancato effetto calmiere sull'inflazione, perché, con un euro che si deprezzerà ulteriormente, il costo della materia prima che noi importiamo dall'estero aumenterà".
• Il livello delle sanzioni spingerà la Russia a compensare il calo dei volumi con un taglio produttivo. Questo lo abbiamo già visto nel caso del gas: l'export russo verso l'Europa è sceso di circa il 30% da inizio anno, eppure il prezzo del gas al TTF ha una media parziale oggi di 98 euro/Mwh contro la media del 2021 che era di 48 euro. E sul petrolio accadrà la stessa cosa. Il Brent veleggia stabilmente sopra i 120 dollari al barile. Questo perché l'effetto delle sanzioni ha più che compensato il leggero aumento produttivo dell'Opec+ e anche l'immissione delle riserve annunciato dalla amministrazione Usa.
• Gli obiettivi climatici che l’UE si è prefissa aggravano solo la situazione. Oggi il settore energetico si trova sottoposto a una duplice sollecitazione: da un lato deve gestire il prezzo dopo le sanzioni alla Russia che si tradurranno in un calo di produzione per compensare il calo dei volumi, dall’altro i piani climatici di abbandono dei combustibili fossili disincentivano le grandi compagnie di gas e petrolio da nuovi investimenti.
• Non va meglio negli USA. L'amministrazione Biden non vuole ammettere quanto le scelte climatiche stiano incidendo sulla produzione petrolifera e di gas. Dopo 2 anni di mercato in rialzo non c'è un segnale concreto di un aumento della produzione di petrolio, di gas o di metalli. Questo manterrà al rialzo i prezzi delle materie prime. L'unico elemento che sta impedendo che il petrolio superi i 150 dollari sono i lockdown in Cina. Ma quando la Cina si riprenderà economicamente il Brent potrà avvicinarsi a 200 dollari al barile".
• Tutto il dibattito si focalizza sulla domanda, ma non si fa accenno al vero elemento che può raffreddare l'inflazione: l'aumento della capacità produttiva. Questo è il punto chiave e se non lo capiamo si conferirà solo alla distruzione della domanda il ruolo di abbassare i prezzi, pagando lo scotto di una recessione. (Fonte: AGI)
 
si ma qual e' il piano b con la russia?
facile dire di su e di giu' sulle sanzioni

e cmq le sanzioni devono essere valutate sul lungo periodo...viceversa e' propaganda russa e francamente non ne sentiamo il bisogno
 
Ultima modifica:
se le sanzioni fossero un bene per loro non dovremmo sentire le loro litanie...l'occidente ci ha dichiarato guerra economica, toglietecele ed esporteremo il grano e via dicendo
la realta' e' che sono alla canna del gas

tutta la manovra sul rublo e' fatta solamente per non perdere il consenso a causa dell'inflazione ma i costi sono superiori ai benefici
 
Ultima modifica:
il piano B e' riallacciare le relazioni diplomatiche
se non eventualmente scusarci con la Russia
prima di perdere completamente il treno del futuro

e contemporaneamente sterilizzare le relazioni con Usa considerandolo solo partner commerciale e nulla piu'
 
c'e' qualcosa che ti blocca su questo argomento da un bel po' di tempo... ( morosa ucraina? )
da fastidio certo l'aggressivita' da ogni parte russi, israeliani, statunitensi, ucraini ma la realpolitik dovrebbe farti ricredere
sei troppo ideologizzato in questa situazione.
fine . ciao.
 
c'e' qualcosa che ti blocca su questo argomento da un bel po' di tempo... ( morosa ucraina? )
da fastidio certo l'aggressivita' da ogni parte russi, israeliani, statunitensi, ucraini ma la realpolitik dovrebbe farti ricredere
sei troppo ideologizzato in questa situazione.
fine . ciao.
ideologizzato de che
ho sempre criticato gli usa sul come ci siamo arrivati alla situazione....ma dopo che hanno varcato il confine ...fine della discussione
 
dati talmente belli che i russi ne classificano altri per non dire che stanno alla frutta
e non sono i primi...tutti i dati sulle importazioni sono gia' secretati



17:01 Il Ministero delle Finanze ha chiuso i dati sulle spese per varie voci del bilancio federale

In precedenza, questi dati venivano pubblicati mensilmente. E nel comunicato odierno del ministero sull'esecuzione del bilancio gennaio-maggio 2022 ci sono solo dati aggregati per spese e entrate.

Nel suo comunicato, il ministero delle Finanze spiega la chiusura di questi dati mediante sanzioni. “In connessione con la pressione esercitata da Stati Uniti, Ue, Gran Bretagna e altri Stati ostili sulla Federazione Russa e sui singoli individui, si è reso necessario limitare parzialmente la diffusione delle informazioni, anche sulla formazione della rendicontazione di bilancio. Ciò contribuirà a ridurre al minimo il rischio di imporre ulteriori sanzioni", ha affermato l'agenzia in una nota.
 
se le sanzioni fossero un bene per loro non dovremmo sentire le loro litanie...l'occidente ci ha dichiarato guerra economica, toglietecele ed esporteremo il grano e via dicendo
la realta' e' che sono alla canna del gas

tutta la manovra sul rublo e' fatta solamente per non perdere il consenso a causa dell'inflazione ma i costi sono superiori ai benefici
SANZIONI A MOSCA? AL PORTO DI TRIESTE È BOOM DI PETROLIO RUSSO, DIREZIONE GERMANIA
L’importazione di petrolio russo da parte dell’Italia tra aprile e maggio è addirittura quadruplicata rispetto a quanto accadeva a febbraio, quando la guerra in Ucraina era ancora una minaccia fatta di truppe ammassate ma senza proiettili in volo. Solo a maggio, ad esempio, il Paese ha accolto 450mila barili russi. E anche Trieste ha fatto registrare un picco in tal senso. E la spiegazione è in questo momento plausibile, se si seguono le regole dell’economia e meno quelle della geopolitica. Il greggio che arriva con le petroliere al molo di Trieste, infatti, viene “pompato” all’interno dell’oleodotto della Siot. Dal Golfo prende la strada della Germania, per arrivare a due raffinerie (la MiRo di Karlsruhe e la Bayernoil di Neustadt, tra Baden Wuttemberg e Baviera) controllate dal colosso russo Rosneft, gestito direttamente dal Cremlino. Cosa sta succedendo, quindi? Il meccanismo è abbastanza semplice. A causa delle prime sanzioni (quelle legate al sistema dei pagamenti bancari) è sempre più difficile per gli esportatori russi trovare sbocchi di mercato in Unione europea. È così che le spedizioni di petrolio si sono concentrate innanzitutto verso le raffinerie che possono vantare un controllo diretto da parte di Mosca. E non si tratta di realtà sotto embargo. Ecco perché a Trieste è boom del petrolio russo. (Fonte: Il gazzettino)
 

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