Cornuto e mazziato.....ed in pratica - finale di sentenza - se ne lavano le mani.
Con
ordinanza n. 30638/2019 (sotto allegata) la
Cassazione ribadisce in sede di legittimità
il diritto della ex moglie all'
assegno divorzile di 300 euro riconosciutole dalla corte d'Appello.
Per gli Ermellini, al fine di escludere il diritto a questa misura
non è decisivo che la donna
sia bilingue e abbia ricevuto offerte di lavoro, così come sulla questione delle pregresse esperienze lavorative
la corte non può pronunciarsi perché già esaminate dai giudici di merito.
L'ex marito lamentando aveva presentato ricorso lamentando - tra i vari motivi del ricorso -
come la Corte d'Appello abbia erroneamente ritenuto la ex moglie in stato di bisogno.
Stando infatti alle dichiarazioni del marito la donna è perfettamente in grado di trovare un'occupazione in quanto
parla il tedesco,
è relativamente giovane e ha già maturato esperienza come impiegata e commessa.
La Corte non avrebbe inoltre richiesto la documentazione relativa alla sua situazione reddituale,
non avrebbe esaminato i documenti prodotti in atti, trascurando altresì di tenere conto dei cespiti mobiliari ed immobiliari di
proprietà della donna
e non prendendo neppure in considerazione gli inadempimenti della stessa agli accordi di separazione.
La Cassazione con ordinanza n. 30638/2019 rigetta il ricorso, ritenendo inammissibile il suddetto motivo di ricorso
in quanto finalizzato a ottenere una ricostruzione fattuale impossibile in sede di legittimità.
Per gli Ermellini "le
argomentazioni della corte di merito mirano a pervenire all'accertamento, fattuale e concreto,
circa la
sussistenza dei presupposti di fatto dell'assegno divorzile, essendo la
sentenza impugnata
fondata su una pluralità di riscontri probatori, onde si tratta di una valutazione delle circostanze diversa ed alternativa
a quella prospettata nel ricorso con conseguente conclusione d'inammissibilità per tali profili".