SE MI CERCATE SONO IN RIUNIONE CON LE VOCINE...

Ridicoli

Processare il sindaco di Milano ma solo per falso ideologico e materiale.
È la richiesta avanzata dalla procura generale del capoluogo lombardo per Giuseppe Sala, ex amministratore delegato di Expo 2015 spa.
L’attuale primo cittadino milanese è indagato nell’inchiesta sull’appalto della Piastra dei servizi di Expo.

Sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati era finita la fornitura di 6mila alberi, compresa nel principale appalto dell’esposizione,
quello da 272 milioni di prezzo base per la realizzazione della Piastra dei servizi.

Quella fornitura fu affidata nel luglio del 2013 senza gara alla Mantovani, la società di costruzioni che si era aggiudicata il maxi-appalto. Il costo? 4,3 milioni di euro, 716 euro a pianta

Come altre volte i piani alti di Expo avevano giustificato quella scelta tirando in ballo motivi di urgenza.
Quattro mesi dopo, però, Mantovani aveva stipulato un contratto di subfornitura per 1,6 milioni (266 euro a pianta) con un vivaista
alla fine gli alberi erano stati piantani nell’autunno del 2014.

Una storia nota da tempo, ma che in un primo momento la procura di Milano non aveva contestato,
così come non aveva contestato la retrodatazione di un documento che il 30 maggio 2012 consentì di cambiare in corsa
due dei membri della commissione di valutazione delle offerte: in quel modo non si era dovuto azzerare la gara d’appalto.
 
Nove mesi di carcere. È questa la condanna richiesta dal pm Sandra Rossi per un uomo che aveva denunciato due stranieri intenti a fare la pipì nel suo negozio e che ora si ritrova alla sbarra.

Sembra assurdo, ma è così. Proviamo a fare un passo indietro.
Era il 2014 quando Fabio Savi, titolare della Savicolor di via Cavour a Belluno vede due immigrati,
Tejlor Krisafi e Gentian Gashi, fare i loro bisogni nel suo negozio.
Ovviamente Savi denunciò gli avventori, ma il reato - depenalizzato - non portò ad alcuna conseguenza seria.
In Tribunale però denunce e inchieste si sono col tempo incrociate.

I due stranieri, infatti, hanno denunciato l'imprenditore perché li avrebbe minacciato con un taglierino con una lama di 10 centimetri.
L'avvocato di Savi, Monica Barzon, e il collega Mauro Gasperin, hanno provato a far notare al giudice che di quel taglierino la polizia non ha trovato traccia.
Il pm comunque ha chiesto nove mesi di carcere per l'mprenditore, che forse dovrà pure pagare 5mila euro a Tejlor Krisafi (avvocato Alessandro Schillaci),
perché nella concitazione del momento avrebbe dato un calcio all'auto dei due immigrati dalla pipì facile.

Non solo. Come ricostruirsce il Gazzettino, in un incredibile intreccio di accuse e difese,
ieri si è svolto anche il processo in cui Savi chiedeva 5mila euro di risarcimento all'altro straniero, Gentian Gashi (avvocato Mariangela Sommacal),
il quale avrebbe minacciato Savi con la frase: "Do fuoco a te e al tuo negozio" (per lui il pm ha chiesto solo 3 mesi di carcere).
 
.....................................minuto di silenzio.

Papa Bergoglio, com'è naturale che sia, ha i suoi fedelissimi.
I pontificati generano entusiasmi e critiche e così, anche Francesco, deve fare i conti con le anime presenti all'interno del cattolicesimo.

Joseph Ratzinger, dicono i ben informati, aveva abituato le sacre stanze ad una serie di passaggi dialettici con le varie espressioni "correntizie".
Soprattutto con l'area progressista che ne contestava la visione del mondo.

Bergoglio, invece, sembrerebbe molto più diretto e meno propenso al dialogo interno. Specie riguardo alle nomine.
Ed è da questo quadro, insomma, che verrebbe fuori un insieme, quello dei "guardiani della rivoluzione":bergogliani di ferro di Papa Francesco.

Ma chi sono gli uomini del Papa"? Su chi Francesco fa pieno affidamento? I "comunicatori", in primis.
Nello specifico un trio: Stefania Falasca, giornalista romana, Gianni Valente (suo marito) e Andrea Tornielli, il coordinatore di "Vatican Insider",
sul quale girano voci di un'imminente nomina alla direzione di Avvenire.

Cosa accomuna, tra le altre cose, questi tre nominativi? Sono stati collaboratori di 30 Giorni, rivista dell'area di Cl romana.
Un mensile legato a don Giacomo Tantardini. Scriveva il professor Francesco Agnoli in un articolo riguardo questa rivista:

"Ricordo un numero del 1991 intitolato "Chiesa cattolica o occidentale"? Vi si difendeva la posizione del pontefice contro la guerra di Bush in Irak.
Sul fronte interno 30 Giorni era schierato su posizioni fortemente conservatrici: grande spazio era lasciato al tradizionalismo,
e si guardava con simpatia sia a mons. Lefebvre (alla sua morte uscì un articolo intitolato:"Non è morto scomunicato"),
sia alla liturgia antica (un intero inserto, a firma Andrea Tornielli -l’ex direttore della Bussola, oggi a Vatican Insider–
fu dedicato a Annibale Bugnini massone e alle idee liturgiche dell’allora cardinal Ratzinger.

Quello che i conservatori mettono in evidenza, in sintesi, è un presunto cambio di linea derivante dall'elezione dello stesso Bergoglio al soglio pontificio.
Valente, del resto, è stato il primo cui Bergoglio ha telefonato quando è diventato Papa.
 
“La verità – dice il pilota, che ha chiesto di mantenere l’anonimato – è che il caos in cui si trova ora Ryanair
è dovuto all’alto numero di licenziamenti dei piloti.
Da inizio 2017 se ne sono andati in centinaia.
Sono più di mille nell’ultimo anno e mezzo. Sono scappati per le pessime condizioni di lavoro”.


“Oltre alla fuga per cercare contratti migliori c’è chi è rimasto e ha fatto un ricatto all’azienda,
chiedendo le ferie desiderate e minacciando altrimenti di andarsene.
Molti sono andati in Norwegian, gli inglesi hanno scelto invece Jet2.
I comandanti con più esperienza sono stati presi dalle compagnie aeree cinesi.
Alcune sono basate in Europa e fanno contratti prestigiosi, anche da 30 mila euro al mese”.

“Chi lavora da autonomo – spiega – non ha ferie né la malattia e le tasse vengono pagate in Irlanda, non nel luogo in cui risiede il lavoratore.
Questi dipendenti, come accadeva a me, vengono pagati in base a quanto volano e spesso vanno vicino al limite di 900 ore di volo all’anno.
A queste cifre vanno però tolte le spese che gravano su ciascun pilota”.

“vengono scalati 5 euro per ora di volo per pagare i simulatori che servono per l’addestramento.
E per andare a fare i corsi in programma due volte all’anno a Londra è necessario pagarsi l’albergo.
In più ogni pilota è costretto a pagare il parcheggio dell’auto in aeroporto, la divisa, cibo e bevande a bordo.
O ti porti l’acqua e un panino da casa oppure li compri sul volo come fanno i passeggeri.
Se poi il catering è finito, allora stai senza. Stesso discorso per gli assistenti di volo, che guadagnano molto meno”.
 
Come siamo ridotti male ......

ROMA – Momenti di paura in un condominio di Roma dove un immigrato nigeriano armato di piccone
ha cominciato a girare per il giardino spaccando vasi e pietre.
Una scena accaduta in una zona periferica di Roma, a Torre Angela, e che sta facendo il giro dei social.
A riprendere l’uomo un inquilino del palazzo dal suo balcone.

Non sono chiare le cause che hanno portato l’uomo a tale gesto.

L’uomo era stato arrestato due volte in tre giorni.
 
eccheccazzo eheheheh

TRENTO – “Avvocato, lei taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo”.
A pronunciare questa frase, secondo l’avvocato Stefano Giordano, che si dice “preoccupato per l’accaduto”,
è stato il Presidente del Tribunale del Riesame di Trento, Carlo Ancona
, nel corso di una udienza che si è celebrata a Trento.

“Il presidente del Tribunale del Riesame, il dottor Carlo Ancona – spiega Stefano Giordano, nel frattempo tornato a Palermo –
nel condurre l’udienza con un indagato palermitano e con il sottoscritto come difensore, mi ha impedito di svolgere la mia arringa, profferendo la seguente frase:

‘Avvocato, lei taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo’.

A questo punto, ho chiesto, e solo dopo numerosi sforzi, ho ottenuto la verbalizzazione di quanto accaduto”.

“Purtroppo – aggiunge Stefano Giordano – nonostante numerose richieste, non sono riuscito a ottenere dalla cancelleria del Tribunale del Riesame di Trento copia del suddetto verbale”.
“Manifesto la mia preoccupazione per quanto accaduto, in quanto avvocato, in quanto cittadino italiano e, soprattutto, in quanto palermitano – dice ancora Stefano Giordano –
Ho già concordato con il presidente del’Ordine di Palermo, l’avvocato Francesco Greco, di redigere insieme un esposto che sarà prontamente comunicato al Csm e alle altre autorità istituzionali competenti”.
 
?!?!?!?!?!
Si legge nel Di Maio chi? (redatto da Picone Paolo da Pomigliano d’Arco)
che l’ancor bimbo Luigi Di Maio era “fin dalle elementari un alunno modello”
e si portano testimonianze dei docenti che corredano e integrano l’affermazione.
Alunno modello tanto che già alle medie gli viene affidata niente meno che la “cassa della classe”.

Come si fa a non fidarsi, suggerisce l’autore, di uno cui già a dieci anni o poco più veniva affidata la cassa comune?
E si quanto l’elettorato tutto, grillino in particolare, sia sensibile alle questioni di soldi.

Il testo Picone davvero precorre e al tempo stesso illustra. Il pragmatismo della politica del giovane Di Maio.
Moderato e radicale al tempo stesso. Capace di individuare un interesse e sostenerlo.
Quello di scuola mia e per estensione e modello casa mia, strada mia…
Eccolo l’annuncio del finalmente Avvento prossimo venturo, l’annunciazione alle genti:
uno a capo del governo che si occupa di casa mia, proprio la mia, scuola mia, proprio la mia.
Il sogno di ogni cittadino il cui perimetro di cittadinanza siano appunto i cavoli suoi.

Segue nella biografia la perla già nota dell’universitario Di Maio che va fuori corso
e non si laurea sacrificando così una parte del suo futuro in nome del benessere collettivo, anzi niente meno che dell’onestà.
Di Maio non fa esami e non si laurea perché, attesta, che se fosse andato a sostenere gli esami,
lo avrebbero promosso perché vice presidente della Camera.
Solo un animo vile e meschino può attardarsi sulla circostanza che a 31 anni forse qualche esame
l’incorrotto e incorruttibile poteva darlo prima, magari dando una studiata prima di diventare vice presidente di Montecitorio.

Carica che gli viene riconosciuta come naturalmente dovuta quando pronuncia la frase che lascerà attoniti e ammirati i deputati,
Di Maio annuncia: “Non chiamerò più onorevoli i parlamentari” e i parlamentari affascinati e atterriti gli tributano l’onore della carica.
Così almeno narra il Di Maio mi scrive Picone.
 
Qui si narra (ma non è favola) di Gianmarco Novi. Che così si presenta in brevi parole:

“Chi mangia carne è complice di una strage”.
Quindi non uno che forse reca qualche danno alla sua salute, non uno che forse ha abitudini alimentari da moderare…
No, chi mangia carne è per Gianmarco Novi un assassino, un nemico dell’umanità.

Ancora Novi candidato a premier: “I vaccini sono dannosi e collegati all’autismo”.
E quindi medici e scienziati tutti bugiardi e corrotti.

E ancora il Novi: “Le Torri Gemelle, l’11 settembre un complotto”.
Lui lo sa, chi non lo sa o è sciocco o è pagato.

Candidati premier M5S, non son certo tutti come il Novi Gianmarco.
Ma, riprendendo e parafrasando antico sillogismo, non tutti gli uomini e donne che votano, tifano e stanno in M5S sono come Novi Gianmarco,
ma tutti i Novi Gianmarco stanno comodi dentro M5S.
Di Maio non è certo un Novi e viceversa, però sono lo stesso partito e se uno di loro diventa premier al governo
va anche un po’ della cultura carnivori assassini, vaccini killer, 11 settembre inventato…
 
ROMA – Il ministero della Salute annuncia il richiamo di otto lotti di acqua minerale prodotta da Fonte Cutolo Rionero in Vulture (Potenza),
per la possibile presenza del batterio Pseudomas aeruginosa.

Due le tipologie di bottiglie ritirate: Cutolo Rionero effervescente naturale e Eurospin Blues effervescente naturale.
I consumatori sono invitati a non utilizzare i prodotti richiamati e riconsegnarli al punto vendita dove sono stati acquistati.

I lotti interessati dal richiamo:


LR7248C con scadenza 05-09-2018; LR7249C con scadenza 06-09-2018; LR7250C con scadenza 07-09-2018; LR7251C con scadenza 08-09-2018;
LR7252C con scadenza 09-09-2018; LR7253C con scadenza 10-09-2018; LR7254C con scadenza 11-09-2018; LR7255C con scadenza 12-09-2018.

Il batterio Pseudomonas aeruginosa può provocare infezioni polmonari, cutanee, delle vie urinarie, dell’occhio e dell’orecchio.
 
ROMA – I lupi nel deserto del Negev, in Israele, mangiano i bambini.
L’ultimo episodio in un piccolo accampamento di famiglie in gita vicino a Masada.


“C’erano almeno dieci tende – ha raccontato Ramat Hasharon al quotidiano Haaretz -.
All’improvviso, nella notte, un animale che sembrava un cane è entrato nell’accampamento. Ho urlato ma non se ne andava”.
Il lupo, inizialmente cacciato, è tornato dopo due ore e ha attaccato la figlia di Ramat:
“L’ho visto sopra di lei, con lei a terra, muoveva il suo naso sopra di lei”.
Racconta Ramat ancora spaventato: “Non sembrava che volesse ucciderla ma piuttosto che volesse trascinarla via, portarsela via”.


Sono almeno nove gli attacchi negli ultimi mesi, almeno sono quelli di cui si ha notizia. Quasi tutte le vittime erano bambini.

Secondo lo zoologo Haim Berger i lupi stanno attaccando gli umani non per spaventarli, ma proprio per nutrirsi:
“I bambini grandi non voleva dormire nelle tende ma fuori. A un certo punto mia figlia mi ha detto di aver visto un lupo.
La cosa anomala è che non sembrava aver paura degli uomini. Non è normale che un predatore stia vicino a te e non abbia paura.
Vuol dire che sei tu a dover avere paura. Un lupo che non è spaventato dall’uomo è un lupo che attacca”.
 

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