SE MI CERCATE SONO IN RIUNIONE CON LE VOCINE...

Comunque non Vi preoccupate. Tutto va bene. Siamo usciti dal tunnel. Si vede la luce .......

ROMA – Scuola: architetti, commercialisti e avvocati in crisi a caccia di supplenze e cattedre.
Fra Milano e Monza, da giugno oggi, sono giunte più di 40mila candidature per un posto da supplente nelle scuole medie e superiori,
un posto cosiddetto di terza fascia perché consente l’inserimento senza l’abilitazione all’insegnamento.

Come si spiega il boom di richieste?
Con la crisi economica, soprattutto, perché a ingolfare liste e graduatorie sono laureati abilitati alle professioni più varie
– architetti, commercialisti, avvocati… – che, magari per arrotondare o non rimanere fermi al palo per penuria di clienti,
hanno opzionato un piano B a portata di mano.
Possono e vogliono insegnare diritto o disegno, arte o ragioneria, storia o matematica…

Si è presentato chi è già occupato ma ha un lavoro precario o comunque vuole avere una seconda opportunità, e chi ha perso il posto.
L’età media è intorno ai cinquant’anni», dicono i sindacalisti della Cgil Scuola.
 
ROMA – Le emorroidi colpiscono una persona su due dopo i 50 anni, tre milioni solo in Italia.
Si tratta infatti della più frequente patologia benigna del canale anale.
E anche se raramente comportano rischi seri per la salute, provocano fastidi notevoli.

Nella gran parte dei casi questi cuscinetti di tessuto stanno al loro posto, ma in alcuni casi si gonfiano e provocano dolore.
Ci sono alcune condizioni che possono favorire questa situazione: obesità, gravidanza, stipsi o diarrea croniche,
fare sforzi quando si è in bagno, stare seduti per un tempo prolungato (anche sul wc).
Ci sono anche alcuni alimenti che possono infiammare, peggiorando le emorroidi: alcolici, caffè e tè,
cioccolato, bibite gassate, cibi troppo salati, spezie, cibi piccanti, cibi grassi.
 
E giusto per terminare, prima del pranzo ......

ROMA – Simona Izzo fa una rivelazione destinata a far discutere di fronte ai suoi compagni al Grande Fratello Vip.
La regista parla di Amanda Lear, artista, cantante e musa ispiratrice di Salvator Dalì, riaprendo una questione che ha generato negli anni una curiosità notevole.

La Izzo, durante una discussione con Luca Onestini e Carmen Di Pietro, si è lasciata sfuggire un gossip clamoroso, nonostante la perplessità dei suoi interlocutori:

“Amanda Lear era bellissima, di una bellezza mozzafiato. Ovviamente era un uomo prima, era una transgender, ha fatto un intervento. Certo, era trans”.

Un pettegolezzo soprattutto legato al tono di voce della Lear, che negli anni è diventato sempre più pressante. Amanda Lear smentì più di una volta il pettegolezzo:

“Qualsiasi cosa io dica, è una voce che continua a girare da anni.
Credo che mi abbia fatto un’enorme pubblicità, ho venduto tanti dischi.
Dopo essermi fatta fotografare n**a, molti miei fan sono rimasti delusi vedendo che ero una donna come le altre”.
 
Anche a Milano. Zona Romolo è un po' fuori, ma sempre all'interno del primo anello.

L'autore della violenza sessuale, un romeno di 31 anni, Marius Alin Kibedi, è stato arrestato dalla polizia.
Ha trascinato la donna contro un muro e l'ha toccata nelle parti intime.

I due si sono incrociati in viale Liguria: la 28enne stava camminando per raggiungere la metropolitana e Kibedi le si è presentanto davanti,
sbalzandola contro un muro e palpeggiandola mentre cercava di spogliarla.
La ragazza ha iniziato a gridare e due uomini sono intervenuti in suo soccorso mettendo in fuga il 31enne.

A quel punto la vittima ha iniziato a inseguirlo fino a quando un terzo passante è riuscito a fermarlo all'angolo con l'Alzaia del Naviglio Pavese.
Le forze dell'ordine sono state chiamate da un tassista.

Il 31enne nel 2013 era stato condannato a due anni per violenza sessuale, patteggiando, e nel 2015 per furto.
Interrogato, ha detto di non saper giustificare il suo comportamento.
 
Chi avrà ragione ? Ma cosa li fanno a fare questi "vertici" ? Boh.

Il G7 si ritira da Torino e fra i notabili della città sabauda scoppia la protesta:
era il 6 ottobre 2016 quando l'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi annunciò in pompa magna
che il G7 sull'innovazione in programma dal 25 al 30 settembre si sarebbe tenuto al Lingotto.

Una location simbolica, plastico esempio di una città in grado di trasformarsi,
di superare il proprio passato industriale senza dimenticarlo ma rielaborandolo e trovando nuove vocazioni.
L'ex quartier generale della Fiat sembrava il luogo perfetto, iconico e al tempo stesso ultramoderno.

Peccato che i sogni del premier Pd siano stati stroncati dal sindaco Chiara Appendino, dal prefetto e dal questore di Torino.
Che a luglio, dopo i 1500 feriti della finale di Champions League in piazza San Carlo, hanno spostato la sede del vertice nella più tranquilla Reggia di Venaria Reale.
 
Si... lo penso anche io.:)
Non è una foto improvvisata.
E' stata studiata non solo nello scatto... ma anche nella "costruzione"
.
La Via Lattea in quella posizione, sopra il ghiacciaio, si può vedere solo nel periodo estivo. Però non ci deve essere la luna e naturalmente il meteo deve essere favorevole.
Dovevo esserci anche il ma ero al mare :cry::cry: (il weekend precedente il tempo era brutto :()


Altro che :)

Di foto improvvisate te ne posso postare io quante ne vuoi :d::d:
 
Tat, ma che succede ?

Torino. Al grido «Ghigliottina a chi affama il popolo», due pupazzi con le maschere dell'ex premier Matteo Renzi
e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti sono stati decapitati.

Un'esecuzione pubblica di protesta estremamente scioccante per i molti turisti che affollavano la Reggia di Venaria a Torino,
dove nei prossimi giorni si svolgerà il meeting del G7.

Un'azione rivendicata da «Reset G7», sigla che raccoglie la galassia dei contestatori.
La rete antagonista si incontrerà a Torino per protestare contro il summit dei ministri di Italia, Francia, Germania, Usa, Canada, Giappone e Regno Unito,
durante il quale si parlerà di industria, lavoro, scienza e ricerca.

Per il 29 settembre sono previsti oltre 1500 contestatori che dovrebbero incontrarsi per un contro-vertice, ed è già scattata l'allerta sicurezza.
Il momento di maggior tensione è atteso proprio per i cortei del 29 settembre, quando sfileranno studenti e Cobas e il 30 settembre quando ai cortei parteciperanno tutti i contestatori.

Dai No Tav, alle minacce ai giudici, fino ad arrivare alle proteste appena iniziate contro il summit dei potenti della terra,
la città operaia capoluogo del Piemonte conferma di essere un centro strategico per gli anarchici,
sostenuto anche da un feeling nemmeno tanto nascosto con il Movimento 5 Stelle, che nella città sabauda ha conquistato la poltrona da sindaco.

E che Chiara Appendino strizzi l'occhio ai contestatori lo conferma anche Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd in Comune a Torino, che sul suo profilo Facebook, commenta:

«Ma che belle personcine. Domani chiederemo alla sindaca di dare comunicazioni in Consiglio comunale su cosa sta succedendo
e di dissociarsi pubblicamente e con forza da questi teppisti con cui il suo vice Guido Montanari dice addirittura di voler sfilare alle manifestazioni contro il G7».

L'allarme che arriva dal Piemonte, con gli anarchici si preparano a mettere a ferro e fuoco la Venaria Reale di Torino, non sembra interessare né il governo né tantomeno la maggioranza
 
Cioè. Fatemi capire. Tutti a dire che siamo in corsa. Il tunnel è finito. La luce ci abbaglia
e poi le previsioni a 3 anni parlano di una diminuzione del PIL europeo ?

Ma a casa mia se il PIL diminuisce è perchè arriva la crisi. O mi sbaglio ?


"Le proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate dagli esperti della Bce nel settembre 2017
prevedono una crescita del Pil in termini reali del 2,2% per cento nel 2017, dell'1,8% nel 2018 e dell'1,7% nel 2019
 
:mumble::mumble::mumble: :mumble::mumble::mumble:
LONDRA – L’ultimo l’hanno preso a mezzanotte di giovedì a Thornton Heath, un sobborgo nel sud della capitale.
La polizia ha reso noto soltanto che ha 17 anni, è accusato di coinvolgimento nella bomba esplosa
(soltanto parzialmente, per fortuna, risultando nel ferimento di 31 persone) la settimana scorsa nel metrò di Londra e la sua residenza è stata perquisita.
Sale così a sei il numero delle persone arrestate per l’attentato, tutte incarcerate in base alle leggi contro il terrorismo.
Soltanto di uno è stata resa nota l’identità: Tahya Farrouk, 21enne di origine irachena, fermato a Hounslow, un quartiere londinese.
Altri tre, di 25, 30 e 48 anni, sono stati catturati nel Galles.
E uno, di 18 anni, considerato l’autore materiale dell’attacco (un’immagine scattata da telecamere a circuito chiuso
lo ritrae fuori dalla sua abitazione con in mano lo stesso sacchetto di plastica, contenente il secchio con l’esplosivo, rinvenuto sulla metropolitana),
è stato arrestato a Dover, mentre cercava di imbarcarsi su un traghetto per la Francia.

La tempestività degli arresti può fare pensare a una brillante operazione da parte delle forze di sicurezza britanniche:
l’intera banda sembrerebbe sgominata nel giro di pochi giorni.


Nei tre maggiori attentati che si sono verificati in Inghilterra quest’anno, sul Westminster Bridge, a Manchester e sul London Bridge,
la polizia ha effettuato complessivamente 49 arresti nei primi giorni dopo ciascuna azione.

Ma successivamente tutti e 49, senza esclusioni, sono stati rilasciati senza alcuna imputazione.
 
Poverina. Certo è che nessuno la rimpiangerà.

Quando si dice la Nemesi: alla Camera dei deputati sta scoppiando la rivolta, con tanto di ricorsi di massa, delle dipendenti donne contro Laura Boldrini.

Ossia contro la presidente più fieramente, testardamente e minuziosamente femminista che le italiche istituzioni ricordino.
Così femminista da aver ingaggiato una indomita battaglia contro il linguaggio corrente,
così rozzo e arrogantemente maschista da ingabbiare anche le donne in definizioni virilizzanti come «sindaco» o «ministro».
O anche «bibliotecario» o «funzionario»: da quando ha messo piede a Montecitorio, la presidente Boldrini
si è sentita ogni giorno fastidiosamente turbata da quei cartellini plastificati, con tanto di foto, che i dipendenti della Camera dei deputati
si devono appuntare sul bavero per poter circolare liberamente nel Palazzo.
E in particolare da quelli delle dipendenti femmine, con la qualifica declinata dal maschile.

Così, ha deciso di far entrare a viva forza il «linguisticamente corretto» anche lì dentro, e con un ordine di servizio la presidenza della Camera ha deliberato

«l'adozione di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere in tutti gli atti e i documenti».

La direttiva è stata elaborata con la collaborazione del Comitato pari opportunità, sulla base di oscuri testi densi di richiami alla necessità
di introdurre a Montecitorio il «diversity management» nonché il «gender mainstreaming».
Nessuno sa cosa siano, ma il risultato è chiaro: entro il 25 settembre, le dipendenti della Camera dovranno ritirare i nuovi badge
con la declinazione della loro mansione al femminile.

Ma il casus belli, che ha smosso le acque sindacali di Montecitorio e alimentato quella che, progressivamente,
è diventata una ribellione di massa al codice linguistico boldriniano, è scoppiato sui «segretari parlamentari»:
le donne che ricoprono quella mansione si sono rifiutate di essere bollate come «segretaria»,
spiegando di vederlo come un grave passo indietro verso definizioni giudicate discriminatorie:

«Non appare superfluo ricordare - si legge in una lettera inviata alla presidente della Camera quando la delibera era ancora in fieri -
che la denominazione al maschile del termine segretario scaturisce da rivendicazioni sindacali volte a superare
una concezione riduttiva di una professionalità che, fino ad allora, veniva associata alla funzione di persona tuttofare».
 

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