SE TI LASCI ANDARE, LE COSE ANDANO...

Eliminare questi incompetenti dallo stipendio certo ......


E’ stata sospesa dalle lezioni Eva, la studentessa 13enne
che da settimane manifesta davanti alla scuola media Nievo di Torino
chiedendo di poter tornare alle lezioni in presenza.


La motivazione è lapidaria: la strada non è «un luogo consono per la didattica a distanza».


Con la stessa motivazione la preside del liceo Gioberti, sempre a Torino, aveva represso il dissenso della studentessa Maya:

«Non ci si può collegare da un bar o da un parco, la Dad va fatta con lo studente nella propria abitazione».


Eva è scesa in strada assieme alla compagna Cecilia per protestare contro la decisione della Regione – ieri confermata dal Tar –
di mantenere la Dad per le seconde e terze medie.

Le due sono il simbolo della protesta che sta imperversando nel capoluogo sabaudo e che si sta allargando a macchia d’olio in tutta la penisola.


Nonostante questo, la studentessa è stata sospesa.

«Non mi vogliono far partecipare alle lezioni dal primo giorno.
Lunedì ho saltato le ore perché i docenti mi hanno respinta, dicendo che non fossi nel luogo adatto – si sfoga sulle pagine de La Stampa –.
Dicono che sia per tutelare la privacy di miei compagni, che in piazza io esponga tutti. E le discussioni stanno peggiorando giorno dopo giorno».


Per ovviare ai problemi di privacy allora Eva si è spostata, ma senza ottenere nulla.

Dagli insegnanti è arrivato l’ultimatum nonostante non ci fosse nessuno vicino.


«È l’ultimo giorno», le hanno detto. «Il giorno dopo, pur di seguire ho messo un telo che coprisse quello che c’era dietro di me:
faccio di tutto per continuare a seguire le lezioni perché è il mio dovere, ma è anche mio diritto manifestare».



E’ disposta a tutto, Eva, pur di convincere i professori:

«Noi stiamo rispettando tutte le regole che ci vogliono far seguire: rispettiamo la privacy di tutti, seguiamo le lezioni e non perdiamo una verifica.
A casa mia non c’è niente di più rispetto ad una piazza, per farlo».

Anche perché a casa «ho quattro fratelli, concentrarsi è difficile.
E salta spesso la connessione: è capitato che mi abbiano messo assente per colpa del Wi-Fi.

Ora questo: non ci sto, mi manca vivere la scuola nel mondo reale».



La preside, ahimè, sembra inamovibile:

«Sono anche d’accordo con la loro protesta – racconta la preside reggente della scuola Nievo Letizia Adduci –
ma continuare con la didattica digitale integrata prevede dei compromessi.
Ci siamo dati un regolamento, con un patto di corresponsabilità, e i docenti vogliono che sia rispettato p
er non snaturare un ambiente aula già snaturato dal mezzo informatico. Vogliamo solo tutelare gli studenti».
 
Burocrati avulsi dalla realtà.

IL PRESIDENTE

DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI



Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;



Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure

urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19», convertito, con modificazioni, dalla

legge 5 marzo 2020, n. 13, successivamente abrogato dal decreto-legge

n. 19 del 2020 ad eccezione dell'art. 3, comma 6-bis, e dell'art. 4;


Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con

modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure

urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19» e in

particolare gli articoli 1 e 2, comma 1;


Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con

modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori

misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da

COVID-19»;


Visto il decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, convertito, con

modificazioni, dalla legge 25 settembre 2020, n. 124, recante «Misure

urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza

epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020»;



Visto il decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante «Misure

urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di

emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuita' operativa

del sistema di allerta COVID-19, nonche' per l'attuazione della

direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020»;


Visto il decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149, recante «Ulteriori

misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai

lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all'emergenza

epidemiologica da COVID-19» e, in particolare, l'art. 30;


Visto il decreto-legge 30 novembre 2020, n. 157, recante «Ulteriori

misure urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19» e,

in particolare, l'art. 24;


Visto il decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante

«Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi

alla diffusione del virus COVID-19»;

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Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3

novembre 2020, recante «Ulteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni,

dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per

fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del

decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni,

dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti

per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicato

nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 275 del 4

novembre 2020;

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Visto il decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, recante

«Adozione dei criteri relativi alle attivita' di monitoraggio del

rischio sanitario di cui all'allegato 10 del decreto del Presidente

del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020», pubblicato nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 2 maggio 2020, n. 112;


Visto il decreto del Ministro della salute 29 maggio 2020 con il

quale e' stata costituita presso il Ministero della salute la Cabina

di regia per il monitoraggio del livello di rischio, di cui al

decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 4 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 5 novembre 2020, n. 276;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 10 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 10 novembre 2020, n.

280;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 13 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 14 novembre 2020, n.

284;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 19 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 20 novembre 2020, n.

289, che ha reiterato le misure di cui alla richiamata ordinanza 4

novembre 2020;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 20 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 21 novembre 2020, n.

290;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 24 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 24 novembre 2020, n.

292, che ha reiterato le misure di cui alla richiamata ordinanza 10

novembre 2020;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 27 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 28 novembre 2020, n.

296, che ha reiterato le misure di cui alla richiamata ordinanza 13

novembre;


Vista l'ordinanza del Ministro della salute 27 novembre 2020,

recante «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Modifica della

classificazione del rischio epidemiologico», pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 28 novembre 2020, n.

296;

------------------------------------------------


Visto il decreto 19 ottobre 2020 del Ministro per la pubblica

amministrazione, recante «Misure per il lavoro agile nella pubblica

amministrazione nel periodo emergenziale», pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale n. 268 del 28

ottobre 2020;

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Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020,

del 29 luglio 2020 e del 7 ottobre 2020 con le quali e' stato

dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale

relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie

derivanti da agenti virali trasmissibili;

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Vista la dichiarazione di emergenza di sanita' pubblica

internazionale dell'Organizzazione mondiale della sanita' del 30

gennaio 2020 con cui venivano attivate le previsioni dei regolamenti

sanitari internazionali e della successiva dichiarazione dell'11

marzo 2020 con la quale l'epidemia da COVID-19 e' stata valutata come

«pandemia» in considerazione dei livelli di diffusivita' e gravita'

raggiunti a livello globale;

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Considerati l'evolversi della situazione epidemiologica, il

carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia e l'incremento dei

casi sul territorio nazionale;


Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno

epidemico e l'interessamento di piu' ambiti sul territorio nazionale

rendono necessarie misure volte a garantire uniformita'

nell'attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede

internazionale ed europea;

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Viste le risoluzioni approvate dalla Camera dei deputati e dal

Senato della Repubblica in data 2 dicembre 2020;

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Visto il verbale n. 133 della seduta del 3 dicembre 2020 del

Comitato tecnico-scientifico di cui all'ordinanza del Capo del

Dipartimento della protezione civile 3 febbraio 2020, n. 630, e

successive modificazioni e integrazioni;

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Tenuto conto delle osservazioni tecniche inviate dalla Conferenza

delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano in

data 3 dicembre 2020, con nota prot. n. 9376;

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Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze,

nonche' i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dell'istruzione, della giustizia,

delle infrastrutture e dei trasporti, dell'universita' e della ricerca, delle politiche agricole alimentari e forestali,

dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione,

per le politiche giovanili e lo sport, per gli affari regionali e le autonomie, per le pari opportunita' e la famiglia,

nonche' sentito il Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome;



Decreta:
 
Vaccino Covid: oltre Manica spunta l'immunità
La scelta di bruciare praticamente tutti gli altri paesi da parte del Regno Unito fa il paio con una segnalazione che arriva dal quotidiano The Independent.

Il giornale segnala che il governo britannico avrebbe garantito al colosso farmaceutico Pfizer una sorta di scudo penale.

Tradotto in parole povere: ove sorgessero complicazioni legate alla somministrazione del vaccino non si potrà citare in giudizio l'azienda. Sempre secondo quanto riporta il The Independent sarebbe arrivata la conferma da parte del Department of Health and Social Care.

Vaccino Covid: Pfizer protetta da possibili citazioni in giudizio in UK (blastingnews.com)
 
Non esiste giornalista al mondo - giornalista vero,
non quei tartufi conformisti che vanno in televisione a ogni ora del giorno e della notte a dire le cose che piacciono alla gente che piace -
che non avrebbe dato il sangue pur di intervistare Hitler.

E anche Stalin, naturalmente, che è stato un tipetto addirittura più demoniaco di Hitler.

Chi lo nega è un cretino.

O un dilettante.

O un fariseo.


Nei giorni scorsi, mentre eravamo tutti quanti impegnati a contabilizzare le ennesime vittime del Covid,

gli scienziati che governano la Rai, accompagnati da torme di statisti degni di De Gaulle e De Gasperi

e di intellettuali degni di Montesquieu e Stuart Mill hanno sfornato una polpettina avvelenata

a base di censura e moralismo da veri fuoriclasse del genere.
 
Se non fossimo mani e piedi dentro una tragedia planetaria, ci sarebbe da ridere.


La notizia - da una parte liberatoria e salvifica, dall’altra potenzialmente grottesca -

dell’imminente arrivo del vaccino anti Covid fa immaginare, conoscendo i polli,

una gestione all’italiana che sarà certamente contraddistinta, come tradizione, da competenza, misura e buonsenso.
 
Ahahahahah si smascherano i buffoni


Il presidente della Pfizer Albert Bourla, rispondendo a Lester Holt nel programma Dateline,

ha affermato che la società farmaceutica “non è certa” che il vaccino impedisca la diffusione del covid-19,

ed ha proseguito dicendo: “Questo è qualcosa che deve essere esaminato”.


In uno speciale in prima serata intitolato “Race for a Vaccine” che andrà in onda giovedì,
Holt ha interrogato Bourla e altri individui coinvolti nello sviluppo e nella distribuzione del medicinale.


A novembre, Pfizer ha annunciato che il suo candidato vaccino aveva dimostrato di essere più del 90% efficace nel prevenire COVID-19
e ha richiesto l’autorizzazione per l’uso di emergenza dalla Food and Drug Administration (FDA) ed all’EMA in Europ.


Nel frattempo il vaccino ha ottenuto l’autorizzazione per l’uso in Gran Bretagna, dove inizierà ad essere distribuito la prossima settimana.


In a season of despair, there's reason to hope: Vaccines are coming. @LesterHoltNBC looks at what some are calling the pharmaceutical industry's finest hour, tonight at 10/9c on a special edition of #Dateline. pic.twitter.com/1ANcL5wfXq

— Dateline NBC (@DatelineNBC) December 3, 2020




Il vaccino Pfizer BioNTech è stato presentato come una sorta di soluzione finale per il Covid-19 ,

ma se non venisse accertato che è in grado di arrestare la trasmissibilità del virus

diventerebbe molto meno utile nel raggiungimento della cosiddetta “Immunità di massa”

cioè della massa totale di vaccinati e naturalmente immuni che impedisce l’ulteriore diffondersi del virus.




A questo punto sarebbe necessario immediatamente testare questa caratteristica sul vaccino

e sul concorrente Moderna , del quale è stata chiesta la registrazione.
 
“Se noi oggi siamo in questa situazione, è inutile girarci intorno, è perché sui trasporti non si è fatto nulla,
sulla terapie intensive non si è fatto nulla, le nuove assunzioni di medici e infermieri sono state fatte partite dalla seconda settimana di ottobre.

E’ incredibile.

Adesso colpevolizzano gli italiani.

Questo è veramente un grande inganno, da Grande Fratello.

Io non faccio complottismo sul numero dei morti.

Segnalo però che anche nei dati di oggi, se uno guarda la tabella, le terapie intensive sono scese anche oggi.

Gli unici che non hanno titolo a fare i commentatori sono quelli del Governo. Io insisto su alcuni dati oggettivi.

Ci hanno fatto una testa così da maggio in poi sulla seconda ondata,

hanno criminalizzato i ragazzi che andavano in discoteca

e le famiglie innocenti che si facevano 15 giorni di vacanza.

Quegli stessi signori non hanno fatto partire in tempo gare, assunzioni.

E adesso ci stanno richiudendo.

Ci hanno fatto una testa così sul modello italiano.

Ma quale modello italiano?

Qui da noi per arrivare ad una metà di italiani vaccinati, se gli italiani lo vorranno, si arriverà ad agosto-settembre.

Allora, torno all’economia, questi sono così pazzi da voler tenere chiuso il Paese per altri 10 mesi con zone rosse, gialle e arancioni?


Però state tranquilli, loro non pagheranno mai…."
 
Alla fine su NEJM è uscito un articolo con i dati di SOLIDARITY
(https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2023184).


Si tratta del trial usato da OMS per la sua raccomandazione: remdesivir sconsigliato per qualsiasi paziente COVID.


Non è un articolo banale: a un certo punto, per giustificare i propri risultati,
gli autori si sentono in dovere di spiegare perché i risultati di SOLIDARITY su remdesivir sono diversi da quelli di ACTT-1.


E tra le varie argomentazioni arrivano, in soldoni, a questa:

vero che, a differenza del nostro, il trial di NIAID è controllato da placebo e in doppio cieco,
ma il loro gruppo di controllo conteneva più pazienti gravi del gruppo dei trattati
(tradotto, NIAID o ha lavorato male o ha "barato" a favore del farmaco).


La risposta arriva a strettissimo giro, ed è a tono:

"Trial randomizzati grandi e semplici come SOLIDARITY si focalizzano su risultati facilmente misurabili

che possano essere raccolti velocemente e accuratamente in 7 mesi dall'inizio dell'arruolamento alla pubblicazione.

SOLIDARITY ha risposto alla domanda critica e importante sui possibili benefici quanto a mortalità di quattro regimi terapeutici fortemente consigliati.

Ha dato forma all'agenda della ricerca sui trattamenti per COVID-19.

Per tre dei quattro farmaci studiati (idrossiclorochina, lopinavir e interferon beta-1a) non c'è evidenza di beneficio.

Il beneficio del quarto (remdesivir) può essere la capacità di cambiare il corso dell'ospedalizzazione in alcuni pazienti,

ma i risultati di SOLIDARITY ci dicono di non attenderci sostanziali riduzioni di mortalità.

Le ulteriori domande riguardo a remdesivir possono trovare risposta solo in trial con controllo trattato con placebo e dati complessi.

Remdesivir dovrebbe essere riservato al trattamento di pazienti con determinati fattori di rischio?

Qual'è il timing più efficace per l'uso di remdesivir, e dovrebbe essere usato in combinazione con altri agenti?

Come il corso dell'ospedalizzazione è influenzato dal tipo e dal livello di cura offerto in particolari ambienti?

Un esame dettagliato di queste domande da parte di SOLIDARITY avrebbe compromesso l'estrema semplicità che lo ha reso possibile"


Tradotto: col vostro elefante non si può fare un percorso ad ostacoli,
e davvero ci state dicendo che la mortalità da COVID non è influenzata dalla differenza di qualità della struttura sanitaria
tra Italia, Perù, Pakistan, Svezia, Sudafrica e India?
 
“Non ci basteranno le promesse di ristori ipotetici mentre l’economia muore.

Non ci interessano i processi e gli scaricabarile tra Stato e Regioni,

ma è ormai scaduto il tempo per continuare a improvvisare”.




Questa la petizione su Change.org con la richiesta di trasparenza sul piano vaccini e sugli atti e i dati relativi al Covid-19,
firmata tra gli altri da Giuliano Cazzola, Ferruccio de Bortoli, Alessandro Barbano, Franco Debenedetti, Giovanni Orsina e Sofia Ventura
.


“CI ERAVAMO FIDATI DI VOI
quando ci spiegavate che le mascherine servivano a poco,
quando ci raccontavate che era inutile fare i tamponi ai non sintomatici.
Quando avete deciso, unici al mondo, di tenere le scuole chiuse per sei mesi.
Quando avete cominciato a governare per DPCM salvo anticiparli alla stampa.
E abbiamo cantato dai balconi, ed esposto bandiere.
Mentre la prima ondata produceva in Italia più morti, diretti e indiretti, che altrove.
Ci eravamo fidati perché riconoscevamo le difficoltà di una situazione inaudita e imprevedibile.

ABBIAMO COMINCIATO A DUBITARE
quando abbiamo visto che dopo la prima ondata, a cavallo tra la fine della primavera e l’estate,
giocavate agli Stati Generali,
discutevate di come comprarvi la rete telefonica e le autostrade,
assegnavate forniture senza controllo,
vi occupavate dei banchi a rotelle.
Poi avete chiuso le discoteche estive il 16 agosto; abbiamo capito che correvate dietro alle cose.

È arrivata la seconda ondata.
Non era certo difficile prevederla.
Ciascuno di noi, ovunque in Italia, è stato colpito o ha notizie dirette di chi lo è stato.
Adesso i comunicati e i proclami ufficiali sono meno credibili.

Tutti conosciamo la realtà: l’inefficienza, la disorganizzazione, i malati respinti dagli ospedali, la carenza di informazioni e assistenza.

ABBIAMO SCOPERTO
Che non avete mantenuto le promesse del vaccino antinfluenzale, neanche per le persone più a rischio;

che avevate vietato di svolgere le autopsie sui defunti, contro ogni logica scientifica;

che le terapie intensive non erano affatto raddoppiate come invece il Presidente del Consiglio annunciava in TV;

che i tamponi erano pochi e le persone costrette a fare ore di coda e ai privati,

intanto, in molte Regioni si proibiva di eseguirli;

che Immuni era inutile, anche perché nessuno caricava i dati dei positivi da segnalare con la App;

che spesso non si trovava nessuno a cui rivolgersi,

che i numeri verdi erano muti,

i medici di famiglia o subissati o assenti;

che il tracciamento è stato abbandonato,

che l’Italia ha riconosciuto alla OMS di non aver seguito il Piano pandemico nazionale perché vecchio di 15 anni.

Non è una responsabilità solo vostra, viene da lontano, e nessuno può sapere cosa sarebbe successo in un altro quadro politico.
Ma a quel posto ora ci siete voi, e noi abbiamo visto quello che voi, non altri,
avete saputo fare e soprattutto non fare di fronte a questa tragedia.

ORA NON CI FIDIAMO PIÙ
Questa volta non canteremo dai balconi, né esporremo bandiere.

Siamo diventati esigenti e diffidenti.

Non ci lasceremo distrarre da promesse di riforma fiscale,
rinnovamento della pubblica amministrazione,
trasformazione digitale e libri dei sogni da “Stati generali”.

Non ci basteranno le promesse di ristori ipotetici mentre l’economia muore.

Non ci interessano i processi e gli scaricabarile tra Stato e Regioni, ma è ormai scaduto il tempo per continuare a improvvisare.

PRETENDIAMO CHE VI CONCENTRIATE SULLA PANDEMIA
Per questo chiediamo:

– TOTALE TRASPARENZA su tutte le attività, i verbali, gli atti, di comitati, task force, centrali di appalto, e ogni altro organo che ha operato nel quadro dell’emergenza;

– DISPONIBILITÀ DI UNA BASE DATI veramente pubblica, aperta, su cui chiunque possa compiere elaborazioni e valutazioni
e nella quale confluiscano tutte le informazioni disponibili sull’epidemia, fino a un livello di dettaglio che trovi unico limite nel rispetto della privacy delle singole persone;

– DI DIRCI COME INTENDETE FRONTEGGIARE UNA POSSIBILE TERZA ONDATA:
quanti test, quale tracciamento, quanti posti in terapia intensiva, quanti respiratori, quanti posti Covid e non Covid negli ospedali,
quanti ricoveri disponibili per persone in quarantena, quale assistenza domiciliare, anche tele-assistenza, per coloro che hanno sintomi lievi;


Dopo la tragica farsa del vaccino anti-influenzale,


VOGLIAMO CONOSCERE IN ANTICIPO E IN DETTAGLIO IL “PIANO” SUL VACCINO ANTI-COVID.

Approvvigionamento, distribuzione e somministrazione;
come gestire la logistica e le difficoltà tecniche della distribuzione;
i nomi dei responsabili,
le scelte sulle priorità nella somministrazione, consentendo a ciascuno cittadino di conoscere e monitorare tutto in tempo reale”.

Primi firmatari:

Massimo Adinolfi,
Vitalba Azzollini,
Alessandro Barbano,
Marco Bentivogli,
Alessandro Campi,
Gilberto Corbellini,
Natale D’Amico,
Ferruccio de Bortoli,
Franco Debenedetti,
Anna Maria Gregori,
Giovanni Guzzetta,
Isabella Loiodice,
Alberto Mingardi,
Giovanni Orsina,
Francesca Rescigno,
Serena Sileoni,
Carlo Stagnaro,
Marco Taradash,
Giuseppe Valditara
Sofia Ventura
 

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