Val
Torniamo alla LIRA
Illustrando al Senato l’imminente campagna italiana vaccini,
il ministro della sanità (salute è altra cosa) ha usato toni epici,
parlando di sforzi che porteranno a “chiudere questa pagina tragica per l’intera umanità”.
Tuttavia, ecco alcune domande da quattro soldi:
1) Sono state “opzionate” all’Italia oltre il 13% dei contratti formalizzati da parte dall’Europa,
sulla base di un meccanismo di acquisto promosso in particolare dall’Italia (che è fra i sette negoziatori).
Quanto sono costati questi 220 milioni di dosi? Da quale voce del bilancio saranno presi?
2) I prezzi dei “candidati vaccini” sono diversi per le varie marche?
3) Su che base sono state stabilite le quote per le varie marche?
4) I “candidati vaccini” non sono ancora approvati da Ema e Aifa.
Qualora non superassero l’esame, il pagamento in tutto o in parte è comunque previsto dai contratti?
5) Quanto costerà l’operazione bellica necessaria a somministrare i vaccini ad almeno al 60% degli italiani,
percentuale che è il vostro obiettivo per raggiungere quella “immunità di gregge” della quale adesso tanto parlate dopo averla demonizzata?
Distribuzione, personale, materiale sanitario accessorio?
In quale voce del bilancio saranno inserite le spese?
6) Il ministro ha spiegato che la “catena del freddo estrema” (sic), quella necessaria per il vaccino Pfizer (meno 75°), sarà gestita così:
l’azienda produttrice consegnerà le pozioni a 300 punti vaccinali già condivisi con la regione e le province autonome.
Chi pagherà questo costo superiore, dall’azienda al consumatore finale?
7) L’opzione per 220 milioni di dosi per la sola Italia non rischia di provocare uno spreco (già accaduto in passato)
qualora il quadro epidemiologico italiano e mondiale dovesse cambiare?
E’ previsto comunque di usare tutte le dosi, negli anni?
il ministro della sanità (salute è altra cosa) ha usato toni epici,
parlando di sforzi che porteranno a “chiudere questa pagina tragica per l’intera umanità”.
Tuttavia, ecco alcune domande da quattro soldi:
1) Sono state “opzionate” all’Italia oltre il 13% dei contratti formalizzati da parte dall’Europa,
sulla base di un meccanismo di acquisto promosso in particolare dall’Italia (che è fra i sette negoziatori).
Quanto sono costati questi 220 milioni di dosi? Da quale voce del bilancio saranno presi?
2) I prezzi dei “candidati vaccini” sono diversi per le varie marche?
3) Su che base sono state stabilite le quote per le varie marche?
4) I “candidati vaccini” non sono ancora approvati da Ema e Aifa.
Qualora non superassero l’esame, il pagamento in tutto o in parte è comunque previsto dai contratti?
5) Quanto costerà l’operazione bellica necessaria a somministrare i vaccini ad almeno al 60% degli italiani,
percentuale che è il vostro obiettivo per raggiungere quella “immunità di gregge” della quale adesso tanto parlate dopo averla demonizzata?
Distribuzione, personale, materiale sanitario accessorio?
In quale voce del bilancio saranno inserite le spese?
6) Il ministro ha spiegato che la “catena del freddo estrema” (sic), quella necessaria per il vaccino Pfizer (meno 75°), sarà gestita così:
l’azienda produttrice consegnerà le pozioni a 300 punti vaccinali già condivisi con la regione e le province autonome.
Chi pagherà questo costo superiore, dall’azienda al consumatore finale?
7) L’opzione per 220 milioni di dosi per la sola Italia non rischia di provocare uno spreco (già accaduto in passato)
qualora il quadro epidemiologico italiano e mondiale dovesse cambiare?
E’ previsto comunque di usare tutte le dosi, negli anni?