ConteRosso
mod sanguinario
esportiamo il berlusconismo nel mondo!
un altro successo del nostro Presidente
un altro successo del nostro Presidente
Di Claire ce n'è unaTorno su questo thread, anche se sono un po' stanca dei soliti discorsi e di essere sempre isolata, ma visto che ogni tanto passa di qui anche qualche altra donna, magari trovo qualcuno che la pensa come me.
C'è anche la traduzione in italiano degli atti del convegno?l’incontro poneva un quesito fondamentale: come si declinano le identità di genere rispetto alla domanda di prostituzione?
Magari lo fosse: non ci sarebbe più bisogno di questi convegni.E’ chiaro
Obiettivo: La civiltà?che non possiamo più separare l’analisi del quadro di violenza di genere che fa parte ormai del nostro quotidiano e che comprende una cultura fortemente patriarcale, la mercificazione dei corpi, la sopraffazione nel rapporto tra i generi, il femminicidio e le relazioni di potere sociale ed economico che intercorrono tra uomo e donna dal tema della prostituzione.
La posta in gioco è insomma molto alta: si tratta di combattere un fenomeno di ordinaria normalità nel rapporto tra i generi ponendosi come obiettivo la civiltà.
Il convegno si è aperto con un quadro storico ed evolutivo del fenomeno. In breve dopo la legge Merlin del 1958, la lotta contro lo sfruttamento e l’impegno verso la liberazione della sessualità femminile degli anni ’70, sembrava che la prostituzione potesse considerarsi un fenomeno marginale nell’illusione di una parità di genere quasi raggiunta. Invece da 15 anni a questa parte assistiamo a un fatto che è sotto l’occhio di tutti: ogni notte sulle strade delle nostre città compaiono trans, ragazzini ma soprattutto donne prevalentemente rumene, nigeriane e albenesi che vengono prostituite in un intreccio tra immigrazione, criminalità organizzata e traffico di esseri umani e che testimoniano un fenomeno stabile, se non in crescita.
...
Assoggettamento, minacce, violenze, annullamento dell’identità, sottrazione dei documenti, forte condizionamento psicologico da parte dei trafficanti, alienazione.
...
...
Lea Melandri ha parlato di un problema sociale di fondo legato al corpo, alla sessualità e all’immaginario.“Perché si delega?” si chiede. Si fanno passare in secondo piano le domande che riguardano la cultura, la storia e i rapporti di potere; si fanno passare in ombra i legami tra la prostituzione e la sessualità maschile e femminile, quest’ultima cancellata, tenuta sotto controllo.
Qui c'è troppo etnocentrismo.Spesso infatti ci si chiede solo se la prostituzione possa essere considerata un lavoro o meno (domanda di ripiego che non va al nocciolo della questione) invece di affrontare la problematica della sessualità femminile e il rapporto di dominazione tra i generi. Insomma, si agisce sempre a valle con leggi approssimative a mai a monte. La violenza non è più da considerarsi un fatto privato, una patologia: è un aspetto della sessualità in tutta la sua articolazione.
Invece, rischiare contrarre malattie respiratorie dolorosamente mortali perché si sta nel traffico con un fischietto (vigilessa o vigile) è una scelta senza controindicazioni? Piazzare ai risparmiatori sprovveduti - per chi ha il pelo sullo stomaco per farlo - le obbligazioni greche, parmalat eccetera (bancaria/o) è il paradiso?Anche escludendo la tratta, la prostituzione può essere considerata una scelta? Dov’è il margine di libertà? Vengono considerate le condizioni di questa scelta e la povertà? Insomma, se è una scelta, che scelta è?
Se fosse l'unica possibilità, non esisterebbe la nostra valchiria amazzone vichinga Claire preferita.La prostituzione ultimamente sembra essere stata sdoganata dall’era berlusconiana e dalla sovraesposizione mediatica della figura delle escort a cui assistiamo tutti i giorni. Ma la domanda da porsi è come sia stata sdoganata. Se non è sfruttamento infatti rimane comunque negoziazione con una cultura sessista che ha identificato la donna con il corpo: “la donna non possiede un sesso, è sesso!” (Paola Tabet, antropologa)
Oggi ci sono donne che impugnano attivamente lo sfruttamento e usano il proprio corpo per denaro e successo. Le donne si fanno soggetto di una scelta, soggetti che però si oggettivizzano. Sono corpi liberati o prostituiti? E’ un fenomeno che porta in sé il segno del desiderio maschile e tratti che caratterizzano il contesto in cui viviamo e l’immaginario sessuale più remoto che le donne hanno interiorizzato, in quanto unica possibilità e risultato della cultura dominante.
Un unico sesso? E se fosse il Dio Danaro?Risulta difficile stabilire perciò i confini netti tra libertà e costrizione, studiare il potere e le complicità profonde che si sono create, visto che un unico sesso ha costruito nel tempo la cultura e le regole della convivenza.
I beg your pardon?E’ un arco che passa dai rapporti matrimoniali al sex work implicito e esplicito, secondo un’ideologia sessista per la quale la prostituzione e la maternità sono entrambe connaturate alla donna, legittimando così la cultura del coito.
...
L’intervento di Stefano Ciccone si è invece aperto con la constatazione dell’empasse vigente per quanto riguarda la discussione sulla prostituzione, anche a livello europeo: il dibattito è tra chi vuole eliminare lo stigma sociale di chi si prostituisce e chi invece ne tratta solo come sfruttamento: una polarizzazione che a suo parere ne impoverisce la discussione.
L’elemento che può accomunare queste due posizioni è quello di interrogarsi sugli uomini che consumano prostituzione.
Stefano, dal suo punto di vista maschile ci prova, riconoscendo da uomo la soggettività delle donne che si prostituiscono. Sostiene inoltre che spesso si cade nella rassegnazione di fronte a questo fenomeno che viene dato per scontato, naturale. Spesso si scade anche nella semplificazione e nella politica dell’agire esterno attraverso la delega. Per esempio viene richiesto che le forze dell’ordine agiscano per nascondere il fenomeno, che mettano la spazzatura sotto al tappeto senza un vero interesse, quando invece si dovrebbero rimettere in discussione le disparità economiche e di potere tra uomo e donna, agendo a monte del problema e non sull’ultimo anello della catena, ovvero le prostitute.
Come intervenire rispetto agli uomini?
...
Secondo Ciccone c’è bisogno prima di tutto di costruire campagne di comunicazione per fare in modo che ci si interroghi anche come maschi e propone sei punti su cui riflettere, elementi che ritroviamo nella nostra società:
- l’ asimmetria del desiderio, quello maschile bulimico e quello femminile rimosso, e la frustrazione maschile nell’essere soggetto di un piacere a senso unico che non gli permette di essere desiderato da parte dell’universo femminile;
- la tacitazione del desiderio femminile, che rimanda ad un’aspettativa maschile, ovvero la disponibilità femminile senza limiti, non solo sessuale: le donne devono rispondere al bisogno di sesso e di cura maschile. Ci sono le donne “per bene” e quelle “per male” (polarizzazione nella rappresentazione comune: le donne devono dimostrare il loro amore a partire dalla dedizione e dal sacrificio per l’uomo, attraverso la prostituzione o la relazione di cura);
– descrizione comune del desiderio maschile come basso e degradato. Lo stigma della prostituta rimanda alla dimensione del degrado nel rapporto sessuale e a una scissione maschile: una dimensione sessuale maschile che va messa in gioco solo con la prostituta attraverso un rapporto spesso accompagnato da disprezzo razzista, portando a galla il gradino più basso di essa che non può essere invece attuato con la donna che si “ama”, ovvero attraverso l’immagine del corpo maschile che sporca l’altra, che annichilisce.
Secondo alcune testomianze di prostitute nigeriane infatti ogni rapporto risulta essere uno stupro a pagamento;
- fuga dalla relazione: desiderio maschile di avere un rapporto sessuale al di fuori di una relazione, relazione che per gli uomini in questa società è una minaccia perché bisogna fare i conti col fatto che esiste uno sguardo esterno e giudicante su di sè, come quando ragazzini con ansia da prestazione che non vogliono relazionarsi anelano alla risposta muta di una prostituta;
- fuga dalla prestazione, non solo sessuale. L’esercizio del potere, o l’illusione del suo esercizio, è l’elemento riparatore della frustrazione maschile attraverso la gratificazione ottenuta dalla percezione del dominio;
- il bisogno: dov’è il potere? Chi delle due controparti ce l’ha? Il denaro viene visto come antidoto che trasforma il bisogno maschile nell’illusione della libera azione, nell’illusione di consumare liberamente.
...
Concludendo si potrebbe sottolineare che parlare di prostituzione non significa parlare di prostitute ma trattare tematiche di ampio respiro che riguardano la società e la cultura, la storia del rapporto tra i due generi sessuali, il potere economico, la violenza e la sopraffazione.
Significa interrogarsi sulla domanda di prostituzione oltre che sull’offerta, andando ad indagare i retroscena del fenomeno e cercando un dialogo tra uomo e donna.
Aprire una disquisizione tra chi si occupa di problematiche di genere e gli “addetti ai lavori” che studiano il fenomeno più da vicino.
Significa infine non mistificare il reale con false domande e interventi approssimativi ma chiedersi quali siano le vere cause a monte che portano questo fenomeno ad essere ancora così diffuso in un contesto sociale che ci fa credere che la liberazione sessuale si sia già verificata da tempo quando così non è.
1)Di Claire ce n'è una
2)C'è anche la traduzione in italiano degli atti del convegno?
(Sottotitolo: non è obbligatorio scrivere criptato)
3) Magari lo fosse: non ci sarebbe più bisogno di questi convegni.
4)Obiettivo: La civiltà?![]()
Il fine è - probabilmente, per me, non necessariamente per tutta l'umanità - giusto, ma espresso così, almeno a me, fa pensare alle crociate, all'inquisizione, alla colonizzazione dell'Africa e del SudAmerica. E magari alle guerre di liberazione da sanguinari oppressori islamici (purché dotati di petrolio), metodo G.Bush Junior.
5)La domanda è sbagliata, e denota una scarsa conoscenza dell'opera Pirsighiana.
In un sistema sociale, se lo sfruttamento della prostituzione è reato (come mi pare che sia), la prima domanda (e forse la sola da farsi) è "perché i/le papponi/e non vengono messi in prigione?".
6)Qui c'è troppo etnocentrismo.
Se, in un mondo astratto e perfetto, una ragazza potesse scegliere se fare la vigilessa, la maestra d'asilo, la stenografa, la manicure, la primaria d'ospedale, l'astronauta, la bancaria, l'agente immobiliare o la prostituta, e non volesse stare nel traffico, sopportare bambini iperattivi, studiare il Gabelsberger, curarsi degli arti altrui, studiare medicina, volare lontano da casa, inc... i clienti finanziari o immobiliaristi, potrebbe scegliere di fare, in quel mondo astratto e perfetto, la prostituta.
E la stessa cosa potrebbe valere per un uomo, ovvio.
7)Invece, rischiare contrarre malattie respiratorie dolorosamente mortali perché si sta nel traffico con un fischietto (vigilessa o vigile) è una scelta senza controindicazioni? Piazzare ai risparmiatori sprovveduti - per chi ha il pelo sullo stomaco per farlo - le obbligazioni greche, parmalat eccetera (bancaria/o) è il paradiso?
Ovvero: è perfetto tutto, tranne la prostituzione? Come si dice "paraocchi" in linguaggio convegnese?
8)Se fosse l'unica possibilità, non esisterebbe la nostra valchiria amazzone vichinga Claire preferita.
9) Un unico sesso? E se fosse il Dio Danaro?
10)I beg your pardon?
11)Ecco, una campagna stampa che ridicolizzi i clienti (perché prendere i papponi e cacciarli in galera pare non sia all'ordine del giorno) potrebbe avere un effetto positivo, nel medio-lungo termine.
Però suggerisco di provare a farla in lingua italiana.
12)Meno male che le "vere" domande ce le hanno i convegni e i depositarj della Verità.
13)Wiwa Karl Popper, Wiwa CUG, wiwa la Libertà di Pensiero e di Espressione!
P.S. Prenoto lo svizzero Rousseau per il mio prossimo post IQT
Jean-Jacques Rousseau - Wikipedia
E del punto di vista di Asia Roma che ne pensa la nostra Claire ?
Decine di donne scrivono a Asia Roma, la top escort scoperta da Affaritaliani che ha lasciato la toga per le lenzuola. Disoccupate indebitate, con genitori malati terminali, chiedono alla professionista come vendere il proprio corpo per salvare la famiglia. Ecco le storie choccanti dei nuovi poveri che acquistano al supermarket i prodotti in scadenza e che il sorriso dei figli ha fatto desistere dal suicidio. Ma c'è anche chi affetta da sessuomania ha deciso di trasformare la dipendenza in un lavoro con la speranza di guadagnare
E del punto di vista di Asia Roma che ne pensa la nostra Claire ?
Chi è Asia Roma?
Sono in crisi...
Ho forse perso un'autorità in campo?
Chi è? Una sociologa, una femminista, una storica, una psicologa sociale?
Chi è???

Scrivi, Vecchioni, scrivi canzoni
che più ne scrivi più sei bravo e fai danè
tanto che importa a chi le ascolta
se lei c'è stata o non c'è stata e lei chi è?
Fatti pagare, fatti valere
più abbassi il capo più ti dicono di si
e se hai le mani sporche che importa
tienile chiuse e nessuno lo saprà
Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio prenditi pure
quel po' di soldi quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento,
i miei vent'anni e una ragazza che tu sai
luci a San Siro non ne accenderanno più.