SI PUO EVITARE LA GUERRA ???

Mercoledì 5 Febbraio 2003, 17:41


Borse Usa passano in positivo mentre Powell parla all'Onu

NEW YORK (Reuters) - Wall Street è passata in positivo mentre è in corso il discorso del segretario di Stato Usa Colin Powell, che sta illustrando all'Onu le prove che l'Iraq starebbe nascondendo armi di distruzioni di massa.


"Powell non sta solo sostenendo il punto di vista degli Stati Uniti, ma sta ricordando anche all'Onu qual è la loro missione e cosa erano tutti d'accordo di fare in una prima istanza", dice un analista.


Dopo una iniziale fiammata, alle 17,15 il Dow Jones segna un rialzo dello 0,46% a 8.048, il Nasdaq (NASDAQ: notizie) guadagna lo 0,82%, lo Standard & Poor's lo 0,37%.
 
Mercoledì 5 Febbraio 2003, 17:29


Powell: "nuove violazioni palesi" della risoluzione 1441
NEW YORK (Nazioni Unite), 5 feb (AFP-Internazionale) - Il segretario di Stato americano Colin Powell ha accusato oggi l’Iraq di aver compiuto "nuove violazioni palesi" della risoluzione 1441 adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l’8 novembre scorso.

AFPI
 
High Tech ha scritto:
genesta ha scritto:
High Tech ha scritto:
Purtroppo se cio' che hanno fatto vedere e sentire è tutto vero la guerra sembra inevitabile con tutte le conseguenze che comporta... come al solito a rimetterci sarà chi non ha colpa di nulla....

VALIDE alternative però sembrano non esistere.... :( :(

tristezza! :( :(


Già. :rolleyes:

Stai, stai e la tristezza ritorna, vero high?

Dai Gen che noi siamo ancora fortunati rispetto a tanti altri... :) :)

La tristezza non produce null'altro che sofferenza e non serve a nulla..l'importante e non farsi sopraffare.


Infatti, c'è sempre di peggio.
 
Mercoledì 5 Febbraio 2003, 17:59




Powell: l’Iraq ha mantenuto un programma di produzione di missili a lunga gittata
NEW YORK (Nazioni Unite), 5 feb (AFP-Internazionale) - Il segretario di Stato americano Colin Powell ha affermato oggi davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che l’Iraq ha mantenuto un programma di produzione di missili a lunga gittata.

Secondo i servizi segreti americani, uno di questi programmi è finalizzato alla fabbricazione di missili di una gittata di circa 1.200 chilometri, ha detto Powell.
 
Mercoledì 5 Febbraio 2003, 18:04




Powell a Onu: prove mostrano che Iraq nasconde armi

Clicca per ingrandire
WASHINGTON (Reuters) - Il segretario di Stato Usa, Colin Powell, ha portato oggi al Consiglio di sicurezza dell'Onu un'audiocassetta nella quale un funzionario iracheno dice ad un altro di assicurarsi che non ci siano veicoli modificati in caso di una visita degli ispettori Onu.


"Abbiamo evacuato ogni cosa. Non è rimasto niente", gli risponde il secondo funzionario.


I veicoli a cui si riferisce sono della società Al-Kindi, che Powell dice essere coinvolta in una "attività di armi proibite".


"Quello che abbiamo imparato negli anni è molto preoccupante. Saddam Hussein e il suo regime non hanno fatto sforzi per un disarmo, come richiesto", ha detto il segretario di Stato statunitense al Consiglio di Sicurezza, nel tentativo di convincere il mondo che l'Iraq sta nascondendo armamenti di distruzione di massa e che la guerra potrebbe essere necessaria per essere sicuri del disarmo.


Powell ha anche portato al Consiglio alcune foto satellitari come prova del fatto che l'Iraq ha mentito circa le armi proibite. Le foto mostrano quelli che il segretario di Stato Usa ha definito depositi per munizioni e un veicolo di decontaminazione, che viene usato nel caso qualcosa vada storto nell'edificio.


Nelle immagini si vede che prima dell'arrivo degli ispettori Onu l'auto viene portata via e l'edificio ripulito, in modo che non venga trovato nulla.


"La sequenza di questi fatti rafforza il preoccupante sospetto che l'Iraq fosse stato avvisato", ha affermato Powell.


Quanto all'Onu, il segretario di Stato americano ha detto che le Nazioni Unite rischiano di dimostrarsi irrilevanti qualora non rispondano alla presunta violazione della risoluzione commessa dall'Iraq.


"Questo organismo [l'Onu] si mette nella pericolosa condizione di dimostrarsi irrilevante se permette all'Iraq di continuare a sfidare la sua volontà senza rispondere effettivamente e immediatamente", ha dichiarato, mostrando documentazione dell'intelligence Usa secondo cui l'Iraq ha cercato di nascondere materiali proibiti agli ispettori Onu.


Powell ha detto inoltre dinanzi al Consiglio di sicurezza che gli Usa hanno testimonianze secondo cui vi sono in Iraq laboratori mobili per armi biologiche, aggiungendo che Saddam Hussein ha recentemente autorizzato suoi funzionari all'uso di agenti chimici se necessario.


Secondo le stime Usa -- ha detto il segretario di Stato statunitense -- l'Iraq ha agenti per armamenti chimici in un quantitativo compreso fra 100 e 500 tonnellate, sufficienti per riempire circa 16.000 razzi.


"Questa scoperta potrebbe [...] essere la punta di un iceberg sommerso", ha sottolineato.
 
e chissa quali altre diavolerie tiene nascoste quel gran figlio di.....

poi non venite a dirmi che contro certa gente non ci vogliono le "botte"...

saddam puo prendersi gioco del piccolo popolino ignaro di come stanno le cose ma non puo contro chi come me ha dei grandi sospetti delle sue malefatte...
 
lo dico e lo ripeto dall' invasione del queit....se non si toglie di mezzo con le buone o con le cattive certa gente, tornerà a dare problemi all' intera umanità ancora piu pericoloso di prima...

e speriamo che stavolta sia la volta buona...
 
SADDAM HA LEGAMI CON AL QAEDA


Di fronte ai membri del Consigli di Sicurezza, Powell ha sottolineato anche che membri di un gruppo legato ad Al Qaeda operano liberamente a Baghdad da circa 8 mesi.


"L'Iraq dà asilo ad un'organizzazione terrorista guidata da Abu Musab Zarqawi, collaboratore di Osama bin Laden e suo luogotenente in Al Qaeda", ha affermato Powell, specificando che Zarqawi ha passato due mesi a Baghdad nel maggio e giugno 2002 per ricevere cure mediche e che membri del suo gruppo si trovano ora nella capitale irachena.


"Operano liberamente nella capitale da oltre 8 mesi. Le autorità irachene negano legami con Al Qaeda, ma le loro affermazioni semplicemente non sono credibili", ha aggiunto.


ONU NON DEVE RITRARSI DINNANZI A CIO' CHE CI ASPETTA


Il segretario di Stato Usa ha concluso la sua orazione contro l'Iraq dinnanzi al Consiglio, sostenendo che l'Onu non deve ritrarsi "qualunque cosa ci aspetti".


"Abbiamo scritto [la risoluzione] 1441 per dare all'Iraq un'ultima chance. Ma l'Iraq non l'ha voluta cogliere sinora. Non dobbiamo ritrarci qualunque cosa ci sia davanti a noi, non dobbiamo fallire nel nostro dovere, nella nostra responsabilità nei confronti dei cittadini dei Paesi che sono rappresentati in questa istituzione [l'Onu]".
 
Giovedì 6 Febbraio 2003, 9:07


Francia: non è momento giusto per seconda risoluzione su Iraq
PARIGI (Reuters) - Il ministro degli Esteri francese Dominique de Villepin ha detto oggi che non è il momento giusto per discutere una nuova risoluzione Onu che apra la strada ad una guerra contro l'Iraq, insistendo che gli ispettori agli armamenti devono continuare il loro lavoro.


"Una seconda risoluzione? Ora non è il momento giusto", ha detto alla radio francese Europe 1.


"Finché gli ispettori agli armamenti fanno dei progressi, dobbiamo lasciarli continuare", ha aggiunto. Villepin ha detto che c'è nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu una "ampia maggioranza" che sostiene che le ispezioni debbano continuare, ma non ha detto per quanto tempo ancora dovrebbero andare avanti.


Il ministro ha ribadito la visione della Francia secondo cui la "forza è l'ultima risorsa, ma non escludiamo nessuna possibilità".
 
Venerdì 7 Febbraio 2003, 10:20


Iraq, Rumsfeld in Europa: situazione precipita verso la guerra
Di Carol Giacomo



ROMA (Reuters) - Il segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfeld ha detto che la situazione sta precipitando verso una possibile guerra in Iraq.


Al suo arrivo in Europa per un viaggio di tre giorni dominato dai temi della crisi irachena e nordcoreana, Rumsfeld ha avvisato la comunità internazionale che metterà a rischio la sua credibilità se darà a Baghdad altro tempo per collaborare con gli ispettori Onu.


"E' un momento critico", ha detto Rumsfeld ai giornalisti in volo da Washington, prima di arrivare a Roma, dove è stato accolto dal ministro della Difesa Antonio Martino e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.


Il segretario alla Difesa Usa ha ribadito che la situazione sta precipitando verso un'azione militare contro l'Iraq e che "il centro di gravità si sta spostando verso l'alleanza (Nato)" e verso i nuovi membri dell'Europa dell'Est, che appoggiano Washington.


Mercoledì scorso il segretario di Stato Usa Colin Powell ha presentato al Consiglio di sicurezza Onu foto satellitari e intercettazioni telefoniche che, secondo gli Usa, provano le violazioni di Baghdad e aprono la strada a un possibile attacco militare contro l'Iraq.


Dopo la permanenza in Italia, dove visiterà la base militare Usa di Aviano (Pordenone), Rumsfeld volerà a Monaco per partecipare a una conferenza europea sulla sicurezza e tenere colloqui con i ministri della Difesa di Germania, Russia e altri paesi.


Nonostante la presentazione di Powell, la Germania, che detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza Onu, e Francia, Russia e Cina, che hanno potere di veto nel Consiglio, si oppongono a un intervento militare e chiedono che gli ispettori abbiano altro tempo per verificare se l'Iraq possiede armi di distruzione di massa.


Rumsfeld si è di recente attirato le critiche di Francia e Germania per averle definite "vecchia Europa" ma in volo verso l'Europa ha voluto ridimensionare i toni, notando che la Nato ha spesso avuto dispute in 50 anni di storia.


"Stanno facendo le loro valutazioni e prendendo posizione. La Germania sicuramente ne ha una. Ritengo che si atterranno a queste. Non lo so. Non so cosa farà la Francia", ha detto.


Il presidente Usa George W. Bush ha detto ieri che sosterrà una nuova risoluzione Onu che autorizzi la guerra contro l'Iraq, dicendo che "il gioco è finito" per il presidente iracheno Saddam Hussein e ha esortato il Consiglio di sicurezza a tener fede alle sue posizioni contro l'Iraq.
 

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