Val
Torniamo alla LIRA
Osanna e basta.
Arriva la satira dei frustrati
quelli che gioiscono della sua morte
perché finalmente hanno l’ispirazione per una vignetta insulsa
arrivata in un momento vuoto e senza idee.
Vauro, un uomo che non ha più idee, ogni occasione è buona per ferire,
offendere e volgarizzare un fantomatico nemico.
È vero che la satira è “protetta” dalla libertà di espressione,
ma con le cattiverie questa libertà viene meno e andrebbe denunciata.
Ma dove vogliamo arrivare?
Ma davvero pensiamo che il nostro paese abbia un futuro?
Un paese in cui si gode per la morte di un leader
e si lotta per la liberazione di un delinquente rinchiuso al 41 bis reo di aver commesso delle atrocità;
un paese in cui la famiglia tradizionale è condannata
perché colpevole di pretendere che la normalità sia padre, madre e figli;
un paese dove la normalità sono i genitori gay e l’utero in affitto;
un paese dove il delinquente è tutelato e chi è stato aggredito condannato;
un paese dove chi uccide viene trattato come una star del cinema, condannato e rilasciato dopo qualche anno.
Sarà, ma io che ho vissuto gli anni in cui Berlusconi governava, provo un sottile rammarico e tanta nostalgia.
Si stava meglio, si stava bene anzi benissimo e non mi interessa quello che dicono i nemici, i frustrati e gli invidiosi.
Silvio Berlusconi era un imprenditore dotato di grande genialità e sensibilità che ha fatto la storia dell’Italia. PUNTO
Arriva la satira dei frustrati
quelli che gioiscono della sua morte
perché finalmente hanno l’ispirazione per una vignetta insulsa
arrivata in un momento vuoto e senza idee.
Vauro, un uomo che non ha più idee, ogni occasione è buona per ferire,
offendere e volgarizzare un fantomatico nemico.
È vero che la satira è “protetta” dalla libertà di espressione,
ma con le cattiverie questa libertà viene meno e andrebbe denunciata.
Ma dove vogliamo arrivare?
Ma davvero pensiamo che il nostro paese abbia un futuro?
Un paese in cui si gode per la morte di un leader
e si lotta per la liberazione di un delinquente rinchiuso al 41 bis reo di aver commesso delle atrocità;
un paese in cui la famiglia tradizionale è condannata
perché colpevole di pretendere che la normalità sia padre, madre e figli;
un paese dove la normalità sono i genitori gay e l’utero in affitto;
un paese dove il delinquente è tutelato e chi è stato aggredito condannato;
un paese dove chi uccide viene trattato come una star del cinema, condannato e rilasciato dopo qualche anno.
Sarà, ma io che ho vissuto gli anni in cui Berlusconi governava, provo un sottile rammarico e tanta nostalgia.
Si stava meglio, si stava bene anzi benissimo e non mi interessa quello che dicono i nemici, i frustrati e gli invidiosi.
Silvio Berlusconi era un imprenditore dotato di grande genialità e sensibilità che ha fatto la storia dell’Italia. PUNTO