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Certo che è così. Oggi costa di meno il mercato libero del tutelato.

Domani non si sa.

Però girati indietro :

luglio - settembre 2022 = Euro 0,311 x Kwh
ottobre - dicembre = 0,534
gennaio - marzo 2023 = 0,415

Pun
luglio 2022 = Euro 0,441 x Kwh
agosto = 0,543
settembre = 0,429
ottobre = 0,211
novembre = 0,224
dicembre = 0,294
gennaio 2023 = 0,174
febbraio = 0,161
marzo = 0,136
 
Da luglio a marzo per 500 Kwh. mese

Spesa tutelato Euro 1.890

Spese libero Euro 1.306 mettici pure un 0,05 di spread Euro 225 ed un +10% di perdite rete = Euro 1.684

Tu lo chiamaresti "regime a prezzi agevolati " ?
 
Ci fosse un movimento politico con le palle, per farci uscire dall'europa.


L’Europa, oltre tutto il resto, ci ruba tanti altri soldi con delle multe assurde.

Qui si tenta di far capire come quelle che vengono giudicate dall’Unione Europeainfrazioni
sono in realtà delle assurdità utili per loro per fare cassa.

Vediamo, dunque, quanto ci succhiano e come.

Tutto parte dalle famigerate direttive Ue che ogni Stato membro è tenuto ad accogliere nelle proprie leggi nazionali.

Vi è anche l’obbligo – è naturale – di rispettarle.

Se non lo fai, perché le ritieni folli, la Commissione ti apre una procedura di infrazione.

E batte cassa.

Quando abbiamo svenduto la nostra sovranità,
abbiamo inserito 2 articoli in Costituzione (artt.11 e 117)
con cui riconosciamo il primato del diritto europeo su quello dell’Italia.

E allora ecco il chiavistello europeo per fregarci altri soldi.
 
L’ultimo aggiornamento sulle multe dell’Unioni Europea all’Italia,
quello del 28 settembre 2023,
mostra che il nostro Paese conta 80 infrazioni di cui 63 per violazione del diritto dell’Unione Europea
e 17 per mancato recepimento di direttive
.

Le infrazioni vanno dal mancato adeguamento dei livelli di sicurezza delle gallerie
all’eccessivo ricorso ai contratti a termine nel settore pubblico
fino allo scorretto recepimento della direttiva antiriciclaggio.

Tra le infrazioni italiane arrivate davanti alla Corte c’è di tutto:

l’esenzione dalle accise sui carburanti degli yacht a noleggio,
il superamento dei valori limite di PM10 nell’aria delle città italiane,
il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione verso i fornitori
e il recupero dei prelievi arretrati sulle quote latte.

Ma a quanto ammontano queste multe?
 
Una specifica importante:
per calcolare quando estorcerci con queste multe,
i giudici europei considerano non solo la gravità dell’infrazione,
ma anche il Pil e la popolazione del Paese sanzionato.

Quanto sta pagando l’Italia?

Un miliardo e tre milioni di euro.

È quanto abbiamo pagato finora in sanzioni all’Unione europea.

60 mila euro al giorno per i rifiuti della Campania,
165 mila euro al giorno (ne sono stati già versati 142.867.997) per i Comuni che non hanno i depuratori,
261,8 milioni di euro per discariche abusive;
158,9 milioni di euro per aiuti contributivi concessi tra il 1995 e il 1997 a 1.800 imprese nel territorio di Venezia e Chioggia.
80 milioni di euro per gli sgravi contributivi per favorire l’occupazione negli anni 1997-98 e, infine,
47,9 milioni di euro per gli aiuti di Stato al turismo della Regione Sardegna.

Il totale?
Lo rivela il dossier del Senato “Relazione sull’impatto finanziario degli atti e delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l’Unione europea” pubblicato ad aprile: si è superato il miliardo di euro.
 
Da luglio a marzo per 500 Kwh. mese

Spesa tutelato Euro 1.890

Spese libero Euro 1.306 mettici pure un 0,05 di spread Euro 225 ed un +10% di perdite rete = Euro 1.684

Tu lo chiamaresti "regime a prezzi agevolati " ?

ma perchè prendi da luglio a marzo??
Il confronto lo fai anno su anno.
gennaio-dicembre
o in questo caso luglio 2022 giugno 2023

Io sul file scaricato da chi gentilmente lo rende disponibile tra offerta indicizzata e offerta tutelato la differenza con 6000 kwh ( avrai qualche auto elettrica per consumare un fotto così ) la differenza tra l'offerta migliore indicizzata e quella a mercato tutelato è di 150 euro annui.
 
Ho preso solo questi periodi perchè sono quelli nei quali
il "mercato tutelato" è stato di gran lunga superiore al PUN.

Capisci cosa voglio dire ? Lo chiamano "regime a prezzi agevolati".

15.000.000 di utenti hanno pagato una cifra spropositata rispetto al pun.
 
Fantasia ...o tragica realtà ?

L’orrenda strage in cui perì, con la scorta, il magistrato Paolo Borsellino
stupì tutti per la recrudescente violenza dell’attacco allo Stato da parte di Cosa nostra,
nonché per la brevissima distanza di tempo con l’altra terribile tragedia che scosse il Paese,
l’attentato di Capaci, in cui 500 chili di tritolo
fecero esplodere le auto di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e della scorta.

Ma, rispetto a quest’ultima, si è subito dimostrata una strage anomala, forse eterodiretta.

Fu lo stesso Paolo Borsellino, ben conscio del martirio cui era destinato, a confidare alla moglie Agnese:

“Mi ucciderà materialmente la mafia, ma saranno altri che mi faranno uccidere.
La mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno”
.

Il 1992 fu un anno che rappresentò nella storia d’Italia una svolta cruciale,
una sorta di cesura, quasi come passare dall’Antico al Nuovo Testamento.

È ricordato per una serie di motivi, tutti negativi:

lo smantellamento per via giudiziaria del cosiddetto Pentapartito,
le primissime privatizzazioni che svendettero i gioielli economici del Paese,
la lira sotto attacco per le speculazioni di Soros e
il prelievo forzoso dello 0,6% da tutti i conti correnti deciso da Giuliano Amato.
 
E poi per le due stragi che insanguinarono la Sicilia:

quella di Capaci, il 23 maggio,

e il 19 luglio quella di via D’Amelio.

“Borsellino scoprì cose tremende“ e purtroppo basterebbe solo il titolo
a confermare i trentennali sospetti su di un appoggio “esterno”
e sulle inconfessabili verità cui Borsellino era giunto.

“Il procuratore Giammanco era infedele, Borsellino voleva arrestarlo“,

così ha dichiarato, dinanzi alla commissione parlamentare Antimafia, Giovanni Trizzino.

L’avvocato palermitano, marito di Lucia Borsellino, è il legale della intera famiglia.
Se si è a lungo ipotizzata l’ombra della trattativa Stato-mafia dietro la strage di via D’Amelio,
la vera matrice andrebbe trovata altrove per Trizzino,
ossia nel tentativo disperato di impedire le indagini sul dossier Mafia-appalti,
insabbiato dai vertici della procura di Palermo,
e segnatamente dallo stesso Giammanco, oggi scomparso.

Quest’ultimo, invece, rimase al suo posto all’indomani della strage e fino all’anno successivo.
 

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