Val
Torniamo alla LIRA
Fu dunque l’inchiesta sugli appalti mafiosi e sulle contaminazioni tra imprenditoria del Nord e capitali di Cosa Nostra
il motivo scatenante della “fretta” con cui si preparò la seconda strage del 1992?
Chissà, certo nella famosa agenda rossa su cui Borsellino annotava tutto
e misteriosamente sparita dal teatro dell’eccidio si poteva trovare traccia di questo filone.
“A chiedere a Riina di accelerare la morte di Borsellino
sono state le famiglie di Passo di Rigano che facevano capo ai Buscemi
– nelle parole di Giovanni Trizzino – che nell’archiviazione del dossier mafia-appalti
vengono liquidati con tre parole”.
Borsellino, dunque, voleva arrestare l’allora procuratore Pietro Giammanco,
perché “aveva scoperto qualcosa di tremendo”.
Va altresì fatto notare dall’avvocato Trizzino che,
quando i carabinieri del Ros indicarono in Paolo Borsellino il bersaglio di un progetto di attentato,
Giammanco non avvisò neppure il collega magistrato.
il motivo scatenante della “fretta” con cui si preparò la seconda strage del 1992?
Chissà, certo nella famosa agenda rossa su cui Borsellino annotava tutto
e misteriosamente sparita dal teatro dell’eccidio si poteva trovare traccia di questo filone.
“A chiedere a Riina di accelerare la morte di Borsellino
sono state le famiglie di Passo di Rigano che facevano capo ai Buscemi
– nelle parole di Giovanni Trizzino – che nell’archiviazione del dossier mafia-appalti
vengono liquidati con tre parole”.
Borsellino, dunque, voleva arrestare l’allora procuratore Pietro Giammanco,
perché “aveva scoperto qualcosa di tremendo”.
Va altresì fatto notare dall’avvocato Trizzino che,
quando i carabinieri del Ros indicarono in Paolo Borsellino il bersaglio di un progetto di attentato,
Giammanco non avvisò neppure il collega magistrato.