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Ricordo che anni fa subimmo un prelievo forzoso dai nostri conti correnti, senza poter dire "eh".

Oggi questi marcioni fanno extra profitti a gogò e non capisco perchè
bisogna mettere una legge che poi questi "evadono" aggirandola.

Doveva essere la proverbiale "manna": la tassa sugli extra-profitti delle banche, è ufficialmente un flop.

Doveva portare fino a tre miliardi, al momento è ferma a quota zero,
con le banche che hanno preferito mettere a riserva una cifra ben più alta che regalare soldi allo Stato.

Ultimi in ordine di tempo due istituti che dallo Stato stesso sono partecipate:
Mediocredito Centrale e Monte dei Paschi di Siena.


Le banche coinvolte, tra le quali
Intesa Sanpaolo,
Unicredit,
Banco Bpm,
Mps,
Bper,
Popolare di Sondrio,
Credem e
Mediobanca
,

hanno deciso di sfruttare la possibilità di destinare a riserva non distribuibile
un valore pari a 2,5 volte l'ammontare della tassa sugli extraprofitti.

Questa mossa, apparentemente legalmente valida, ma politicamente controversa,
rappresenta un duro colpo per il governo e il suo tentativo di raccogliere fondi attraverso questa imposta.

premesso che simpatizzo per gli attuali vertici di governo, ma su certe uscite in primis questa mi vien da ridere per non piangere...
ora chiederei alla premier che tanto si vantava di tale provvedimento come si comporterà visto che porterà a casa 0 euro...

nel mentre contro il buon Orcel, Messina che dicono che gli italiani se vogliono rendimenti devono investire e non lasciarli sul conto chiederei a BCE di eliminare qualsiasi forma di finanziamento ancora in essere e agevolata verso gli istituti di credito e di vendere in toto tutti i tds di tutti i paesi che hanno in pancia ed eliminerei quelle regole che han permesso di trasferire obbligazioni acquistate per la vendita a obbligazioni tenute fino a scadenza per eliminare le potenziali perdite accumulate comprando i titoli obbligazionari quando stavano ancora belli alti.
 
se qualcuno di piccolo a fronte di tasse non versate per qualche migliaio di euro riesce a pagare 1/4 faccia un fischio...


cambiano i governi, ma i risultati non cambiano forti con i deboli e deboli con i forti.
Se effettivamente l'iva non versata era di circa 350 milioni tra sanzioni e altro avrebbero dovuto pagare 1 miliardo come chiedono ai piccoli artigiani.
 
Mai avrei pensato che la chiesa sarebbe caduta così in basso ............
d'altra parte con un tipo così........

Dell'intera vicenda, la vergogna del silenzio di Bergoglio e dei suoi uomini.

Di una chiesa totalmente latitante sulle questioni etiche
e al contrario, occupatissima a curare gli interessi dei gay e dei trans
che dai prossimi giorni potranno fare da padrini a battezzati e nubendi,
se ne può bellamente fare a meno.
 
Ma anche di questi non avrei mai pensato che sarebbero caduti così in basso.....ma meglio, molto meglio così.

In una manifestazione nazionale del Partito democratico,
il cui fil rouge sono stati i classici adagi dell'antifascismo e della superiorità morale della sinistra,(AHAHAH SUMARO INSEGNA)
sarebbe stata impossibile un'assenza sul palco della scrittrice Chiara Valerio,
che è un po' il corrispettivo intellettuale di Elly Schlein
(oppure è Elly Schlein a essere l'equivalente politico di Chiara Valerio, bisognerebbe ancora stabilirlo).

Grande amica della segretaria del Pd, è riuscita a declamare un surreale discorso dal palco di piazza del Popolo,
mettendo in fila una serie di concetti assolutamente incomprensibili ai più.

E dire che, per una scrittrice, la chiarezza dovrebbe essere un elemento fondamentale per il ruolo che svolge.

Invece no: nella stesura del testo che poi avrebbe letto ai partecipanti
la Valerio è riuscita a violare pressoché tutte le famose quaranta regole per una buona scrittura formulate da Umberto Eco.
 
Prolissa, retorica e inutilmente sfrontata,
Chiara Valerio ha infarcito il suo discorso con metafore arzigogolate
il cui senso poteva essere riassunto tranquillamente in questo modo:

noi di sinistra siamo dei gran fighi,

mentre quelli di destra sono soltanto dei poveri cavernicoli.

Per farlo ci ha impiegato quasi una decina di minuti.

L'esordio è da "brividi": la pasta aglio, olio e peperoncino viene continuamente tirata in ballo.

"Tutte le persone che conosco la sanno cucinare.
Ogni persona a modo suo: tempo di cottura, peperoncino intero, in polvere o frantumato,
piccante o meno piccante, aglio con l'anima o senza".

La metafora culinaria serve per dichiarare che, a differenza di quello che avviene in politica,

"non c'è tifoseria nel cibo" e ognuno di noi "può accettare le altrui critiche, senza offenderci,
e sappiamo consigliare, leggeri di sentimenti come l'invidia".

Tutto molto interessante (si fa per dire), se non fosse che è lei stessa a cadere immediatamente in contraddizione,
insultando chi non la pensa ideologicamente come lei.
 
Poco dopo, infatti, l'intellettuale tratta il tema della cultura che, secondo lei,

"è precedente al concetto di destra e sinistra ma,
successivamente alla distinzione tra destra e sinistra,
diventa una cosa o un'altra".

Ed ecco quindi arrivare qua, implacabilmente, la sentenza di chi ne sa più degli altri:

"La cultura di destra vive di parole con la maiuscola: tradizione, razza, sangue, terra, identità, radici.

Si nutre di solennità, che è il contrario della vita umana e ci rende stereotipi".

Non si capisce molto bene che cosa ci sia di male a valorizzare le proprie radici, identità e tradizioni.
Ma Chiara Valerio non ha subbi: così facendo, argomenta ancora,

"si accetta e si lavora perché certe diseguaglianze non siano mai sanate,
perché certi privilegi non diventino mai diritti e non abbiano mai doveri".

La cultura di sinistra invece è esattamente opposta alla "disumanità" di destra: essa è una
"cultura della possibilità, delle opportunità e della partecipazione"
e dove "l'identità sta tra le persone, non nelle persone".

CHIARISSIMO ESEMPIO I RADICAL CHIC DI SINISTRA.
VI HANNO MAI INVITATO AD UNA FESTA A CAPALBIO ?
 
Dicevi BERGAMO rispondeva ITALCEMENTI

Che declino.

Il secondo produttore di cemento al mondo, presente in oltre 50 Paesi..........
Andare oltre il cemento.
E' questo l'obiettivo dell'azienda nata a Scanzo nel 1864 e dal 2016 entrata nell'orbita del colosso tedesco
che ha ufficialmente presentato il nuovo brand: non più Italcementi, come è stata per i primi 160 anni della sua storia.
 
"complottista" è solo un modo per denifire uno più sveglio di te. Ciao ciao sveglioni che leggete republicchella bella :consolare:



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