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Prima di iniziare l'analisi vi anticipiamo il quantum pagato dagli italiani
per realizzare l'utopia pentastellata dal giugno 2018 al febbraio 2021:

oltre 140 miliardi di euro gettati al vento
che oggi pongono l'Italia in seria difficoltà,
mancando risorse per rilanciare il Paese
ed essendo i falchi di Bruxelles sull'uscio.
 
Il grosso della spesa è, ovviamente, relativo al Superbonus 110%,
misura pensata per la ripartenza post-Covid ma a spese di tutta la collettività.

Secondo il sottosegretario all'Economia Freni sono 109 i miliardi di euro
di crediti vantati nei confronti dello Stato, anche se a fine ottobre solo 84 miliardi sono a bilancio.

L'ammontare, comprensivo anche degli altri bonus, rischia di essere sottostimato
giacché il Tesoro prevede una spesa di ulteriori 20 miliardi annui fino al 2027,
anno in cui si esaurirà la maggior parte dei crediti di imposta relativi agli sconti per le ristrutturazioni.
 
La vera «ragione sociale» del Movimento è sempre stato il reddito di cittadinanza
che nella sua vecchia declinazione pre-governo Meloni
è costato circa 30 miliardi di euro da aprile 2019 a luglio 2023.

Tralasciando l'interminabile sequela di truffe e sprechi da parte dei percettori,
il vero fallimento di questo sussidio è stato rappresentato dall'incapacità di aprire le porte del mercato del lavoro
a coloro che erano in grado di impiegarsi,
spesso scoraggiandoli in virtù del disincentivo rappresentato da un vitalizio garantito per sempre.
 
Nella categoria «sprechi» possono essere classificati anche i circa 900 milioni buttati per il cashback di Stato
che nel primo semestre 2021 ha garantito fino a 150 euro di rimborso per chi avesse utilizzato
i metodi di pagamento elettronico per almeno 1.500 euro di spese.

Come il Superbonus ha avvantaggiato maggiormente chi aveva più disponibilità reddituale
senza portare risultati concreti nel contrasto all'evasione.
 
Il discorso è più complesso per quanto concerne il decreto Dignità,
il primo provvedimento-bandiera dei grillini varato nell'estate 2018.

Per quanto concerne la stretta sull'uso dei contratti a termine
con la reintroduzione delle causali dopo 12 mesi,
valgono i dati Istat con la disoccupazione passata dal 9,5% del terzo trimestre 2018
al 9,7% del primo trimestre 2020 con un picco dell'11,2% nel primo trimestre 2019.

Insomma, una legge inutile se non dannosa e mandata in soffitta prima dal governo Draghi
e poi da quello Meloni che hanno sbloccato la flessibilità negata.
 
Ultimo capitolo imbarazzante è l'ingresso dell'Italia, unico Paese del G7, nella Via della Seta cinese.

L'export verso Pechino è passato da 13 miliardi del 2019 a 16 miliardi nel 2022
ma il deficit commerciale è più che raddoppiato da 19 a 41 miliardi.
 
Sulla dichiarazione di Grillo

«ho peggiorato questo Paese»,

però, si può essere d'accordo.


È vero.

5S se li conosci, LI EVITI
 
Povera italia, come siamo caduti in basso a livello "giustizia".

Il cittadino iraniano H. M. C., arrestato nei giorni scorsi dalla polizia a Milano
in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità giudiziarie iraniane,
è stato rilasciato martedì 14 novembre, come disposto dalla Corte d’Appello di Milano.

L’uomo è infatti protetto da un permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari dalla Germania,
come comunicato dal ministero della giustizia alla stessa Corte d’Appello.

Era stato arrestato il 7 novembre scorso per corruzione, appropriazione indebita e frode
in esecuzione di un mandato di cattura emesso da Teheran il 9 dicembre 2015.

Martedì la V sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha revocato la misura cautelare e disposto la scarcerazione.
 
Ahahahahahahah forti con i deboli e deboli con i forti.
Cosa pretendere da un sinistro.


"In un plesso di case popolari fiorentine, alcuni assegnatari extracomunitari
posseggono auto da oltre 70mila euro e 250 cavalli di cilindrata.
Alla faccia della povertà e delle famiglie italiane che ne hanno bisogno.
Sindaco, se ci sei batti un colpo”.

Messo al corrente di questa particolarità da alcuni residenti del medesimo complesso di alloggi popolari situati in via Baracca.

Stando a quanto dichiarato, nei garage degli immobili in oggetto sarebbero parcheggiate alcune auto di lusso,
di proprietà di alcuni cittadini originari dell’Europa dell’Est
.
Persone che, nonostante ciò, vivrebbero comunque nelle case popolari.

Si tratterebbe di Mercedes e di vari suv dal valore di mercato superiore ai 60mila euro.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che ha posto l’attenzione,
richiamando anche il regolamento che disciplina l’assegnazione degli alloggi pubblici

Secondo l’ultimo bando in materia pubblicato dal Comune di Firenze nel 2021,
la cui graduatoria è stata aggiornata lo scorso mese,
per inoltrare la richiesta il richiedente non può avere un Isee superiore a 16.500 euro.

Altri requisiti richiesti sono

"l’assenza di titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su immobili o quote di essi
ubicati su tutto il territorio italiano o all’estero, ivi compresi quelli dove ricorre la situazione di sovraffollamento,
il cui valore complessivo sia superiore a 25mila euro”.

Per poter partecipare al bando, infine, anche il patrimonio mobiliare
del nucleo familiare che fa domanda per la casa popolare non può superare quota 25mila euro.

Ecco che, sulla base di queste disposizioni,
la presenza di mezzi di grossa cilindrata nei box del plesso di via Baracca
sembra aver destato più di qualche sospetto, in primis agli occhi degli altri abitanti della zona.

Per una vicenda che dovrebbe quindi approdare in consiglio comunale.

”In via Baracca, alcuni cittadini ci hanno segnalato che nei garage dei condomini Erp
ci sono auto molto costose e con molti cavalli.
Appartengono a quanto pare a cittadini originari dell’Est Europa.
Presenterò un’interrogazione al sindaco per capire perché non viene rispettata la legge regionale sugli alloggi popolari.
E perché queste persone così abbienti, che viaggiano su veicoli così costosi,
vivano nelle case popolari a scapito di nuclei familiari che ne hanno davvero bisogno”.
 

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