Solo politica (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Gli stessi VIOLENTI che ora si vantano sui social.

Le telecamere di Marcheno
- paese dell'entroterra bresciano conteso insieme ad altri paesi della Valtrompia da almeno due baby gang -
cristallizzano sullo schermo scene da film.

La famiglia denuncia, individuando molti dei minorenni
autori delle violenze grazie ai loro precedenti,

ma la spudoratezza della gang non sembra conoscere limiti:
loro avrebbero chiesto alla famiglia di tornare nel paese delle violenze per restituire la cassa,
in cambio del ritiro della denuncia.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il problema è che HANNO PAURA a scriverlo.
Poi cerchi e trovi chi ha ancora le palle per scriverlo.

I 20 bulli sono stranieri,

italiani di seconda generazione,

per lo più minorenni.
 

ilbiondo16

Forumer storico
Siamo a cavallo.

photo_2024-04-05_11-34-26.jpg


:rotfl:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Poveri pagliacci.

La scultura dell’artista -proprio perché il frutto della sofferenza, che solo una donna può vivere e provare –
rappresenta un valore universalmente condivisibile: la maternità.

Quella maternità rappresentata da una donna che allatta,
a dimostrazioni che la maternità è donna
e quindi un valore che riguarda tutte le donne: madri o meno, sterili o fertili.

Questo perché è il corpo della donna a far sì che la maternità era, è e sarà sempre donna.

Che piaccia o meno solo il corpo della donna è capace ad accogliere e far nascere la vita.

È il corpo della donna col suo utero, i suoi ovuli, il suo seno
a essere il solo capace di ospitare e donare e accogliere la vita.


E forse è proprio questo che infastidisce i censori al servizio del politicamente corretto.

Ricordare che la maternità è donna e che quindi la donna esiste.

Quel politicamente corretto
puntualmente scorretto con la figura femminile vituperandone la sua essenza.

Basti pensare ai murales e alle statue raffiguranti un uomo che allatta
o ai concorsi di bellezza femminili e gare sportive vinti da uomini che si sentono donne.

Una cultura woke che, in nome della tutela della diversità, cancella quella che muove il mondo.

Una diversità che si cerca in tutti i modi di censurare
impedendo statue che “osano” rappresentare la realtà
o proponendo leggi che danno vita a una vera e propria caccia alle streghe
sol perché dicono il vero, ossia che un trans non è una donna.


E, a proposito di streghe, negli anni 70 la Fallaci diceva che le donne si devono battere
“per dimostrare che oltre corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata”.
 

Ludovica

Forumer attivo
PROPAGANDA!

Nooo non potevano essere tutti d'accordo su tutto (pandemenza, eccetera), nooo.
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Alto