Val
Torniamo alla LIRA
Quattro gatti
Quel giorno hanno diffuso un comunicatonel quale hanno annunciato di voler praticare nuove forme di mobilitazione,
hanno detto di credere “profondamente nella lotta intrapresa e nei metodi adottati”
e di essere fieri di aver saputo gestire “una manifestazione così grande”.
Sono parole che denunciano una impressionante distorsione della realtà, quasi delirante,
perché finora alle occupazioni, ai cortei e alle altre iniziative pro Palestina
hanno partecipato qualche centinaio di studenti e forse neanche
perché insieme a loro c’è gente che con l’università non ha niente a che fare,
come ad esempio i militanti dei centri sociali torinesi, in prima linea quelli di Askatasuna,
il centro sociale che il 23 aprile, forte della sua esperienza in fatto di manifestazioni violente,
ha coordinato i tentativi degli studenti di entrare al Castello del Valentino,
una delle sedi del Politecnico dove in quel momento tre ministri, Tajani, Bernini e Lollobrigida,
stavano partecipando a un convegno.
Poche centinaia di studenti su un totale di oltre 120 mila iscritti all’Università e al Politecnico di Torino
vuol dire molto meno dell’1 per cento, in pratica una percentuale irrilevante.