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Ricordo alcune delle parole proferite dalla "signora" in uno studio televisivo :

"Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere",
ha detto Luciana Littizzetto in tv da Fabio Fazio,
"sono più le volte che abbiamo perso. I nostri soldati ce li vedi a usare un bazooka, al massimo sanno giocare alla PlayStation".
 
"Per Littizzetto e compagni , tutto ciò che è stato , polizia , esercito deve essere abolito , deve esistere solo anarchia.
Una domanda a questi pseudo intellettuali , ma nei paesi comunisti non c'è esercito , polizia, prigioni?.

Loro invocano il comunismo e si illudono di essere degli dei.

Un politico in passato diceva che la cosa migliore è fare i comunisti in Italia ."
 
E' questa sgangherata "democrazia" che permette queste cose.

E così che - certi paesi dell'Emilia-Romagna che sono andati 4 volte sott'acqua - continuano a votare PD.
 
"È ormai noto che i sinistri, in perenne carenza di carisma, intelligenza, capacità di attrazione del pubblico e idee sensazionali,
aprono la bocca solo per sputare veleno verso qualsiasi avversario.
Credendo di essere originali, seducenti, capaci.

Ma rimediano sempre figure di palta.

In tutta Europa i cittadini gli stanno voltando le spalle......."
 
"Pregiata Miss Lucy", esordisce il generale,
spiegando che non guardando la trasmissione in cui Littizzetto si è esibita con quel monologo,
non ha avuto la possibilità di replicare nell'immediato.

"Non mi ero neppure accorto della sua ultima performance televisiva
in cui invitava Ursula von der Leyen a lasciar perdere il riarmo e la guerra,
o almeno di non far conto sugli italici guerrieri",

prosegue il generale, che si è deciso a dire la sua per rispondere alle esortazioni dei lettori,

"ansiosi di leggere qualche riga delle mie dissertazioni non proprio dotte, e di certo non tenere".

Evito, dice il generale rivolgendosi all'attrice,
"di enumerarle gli atti eroici di questo o quel soldato, con o senza penna o piume:
l’hanno fatto in così tanti che ritengo giusto, a distanza di alcuni giorni, non triturarle i marroni".

Evito, prosegue,

"d’augurarmi – sarebbe vana speranza – che un giudice la punisca per vilipendio:
come artista Lei ha diritto a dire ciò che Le pare, pregio non concesso ai comuni mortali".

Burgio sostiene che non ci sarebbe nulla da stupirsi se si trovasse

"qualche magistrato pronto ad invocare tale principio, applicato a Fedez e a tanti altri rapper, trapper, e sconclusionati scappati di casa",

che per altro, sottolinea il Generale,

"dovrebbero armarsi e difendere anche Lei, secondo Madame Ursula".

Al di là di queste amare considerazioni, che da tempo disturbano il sonno di chi indossa un uniforme
che un giorno sì e l'altro pure viene infangata, Burgio informa l'attrice che

"le Forze Armate sono degne del popolo che difendono e dei politici che le guidano.
Non è un caso che nel corso della Grande Guerra il soldato italiano mangiasse, sparasse, vestisse,
meglio del figlio cui toccò in sorte di prender parte alla 2^".

Una differenza sostanziale, spiega Burgio, perché

"il popolo che sostenne il nostro soldatino sul Carso, sul Piave, sul Grappa, e i governanti che lo guidavano,
ebbero maggiori qualità di quello e quelli che erano dietro il citato figlio spedito nella steppa russa,
sulle ambe d’Etiopia e nel deserto nord-africano".

Se le Forze Armate

"non le armi, vesti e nutri meglio di quanto faccia il popolo e il governo nemico,
sei condannato a perdere, magari scrivendo pagine di valore. Ma perdi".

Il Generale ha invitato Littizzetto, offrendole anche un passaggio e la colazione, a visitare il Sacrario di Redipuglia.

"Potremmo salire in silenzio, senza indulgere in imbarazzanti rap, su quella scalinata che reca i nomi di tanti giovanotti
che tanto tempo fa passarono a miglior (perché mai, poi?) vita",

scrive Burgio, e da lì idealmente volare verso Alamein, dove lo stesso Generale ricorda di avervi

"saltato col paracadute con Amici per sempre".
 
C'è anche il sacrario-ossario di Calatafimi dove, spiega il Generale all'attrice,

"son uniti i Caduti garibaldini e borbonici, perché nella morte, anche se ci si è odiati, passa tutto".

In questa ideale rassegna di luoghi della memoria,
dove la guerra assume la forma e l'immagine delle migliaia di croci e nomi
che oggi ai più non dicono più nulla, Burgio condurrebbe Littizzetto

"i cimiteri militari di Montelungo e Zattaglia, e alle tante lapidi sparse qua è là per l’Italia,
che ricordano i soldati morti per rimettere in piedi quello che per quelli come Lei è un Paese"

ma, specifica il Generale,

"per noi resta la Patria".

Ognuna di quelle croci è un soldato morto, spesso giovanissimo, poco più che bambino, sono caduti

"dopo le nefandezze politiche che li avevano portati a combattere una guerra sbagliata,
con le armi sbagliate, e dalla parte ancora più sbagliata".

Quelli sono i nomi dei
"protagonisti di battaglie perse e – mi creda – anche di altre vinte, che forse non ha avuto tempo per studiare,
immersa nel brodo primordiale dalla di Lei mente percolato.

Ma, come spero comprenderà, non è questo il punto".

Dopo la morte, conclude il generale,

"aver vinto o perso conta nulla. Non si muore per conquistare un metro quadrato di terra, o per difenderlo.
Si compie il proprio dovere fino all’ultimo per lasciare a chi vive una testimonianza di affidabilità, serietà, amore.
Ogni Caduto ce l’ha lasciata, questa eredità".


E allora, dice il Generale rivolgendosi all'attrice in chiusura di missiva,

"si avvicini in silenzio a quei nomi
dietro ai quali non c’è un pezzo di marmo,
ma una vita giovane – di massima –
che non ha avuto il tempo per godere delle sue irresistibili (?) gag.

E pensi a cosa si son persi, ma soprattutto a cosa s’è perso Lei".
 
Politica di disgelo?

Putin unlocks trading in Russian assets​

Published: 17 Mar 2025 | 19:12 GMT
A presidential decree has granted an American hedge fund permission to trade in the securities of Russian firms

Putin unlocks trading in Russian assets

Russian President Vladimir Putin. © Sputnik/Gavriil Grigorov

Moscow has given an American hedge fund permission to buy securities in Russian companies from certain foreign stakeholders, thus easing restrictions imposed in response to the Ukraine-related sanctions. The move comes amid signs of a potential thaw between Russia and the US.

President Vladimir Putin signed a decree on Monday authorizing New York-based hedge fund 683 Capital Partners to acquire the securities of Russian companies owned by about a dozen Western financial entities. Among them are Jane Street, Grantham, Mayo, Van Otterloo & Co., Templeton Asset Management, Franklin Advisers, Highmark Limited, and Carrhae Capital.

The decree then authorizes 683 Capital Partners to sell the securities to two Russian companies, Cepheus-2 and Modern Real Estate Funds, without having to apply for additional permissions.

Moscow confirms Putin-Trump phone call dateREAD MORE: Moscow confirms Putin-Trump phone call date
The document is aimed at easing the restrictions imposed in September 2022, which prohibited companies from “unfriendly” countries from engaging in transactions with Russian securities in the energy and finance sectors. Any such deals required a presidential approval. The step, aimed at protecting Russia’s national interests, came in response to Western sanctions.

683 Capital Partners LP invests and trades across numerous asset classes. As of December 31, 2024, its portfolio was valued at approximately $1.61 billion.

President Donald Trump’s return to the White House in January has brought about something of a thaw in relations with Russia. Washington and Moscow have launched negotiations aimed at ending the Ukraine conflict, while Trump also indicated that sanctions against Russia could be lifted if peace is achieved.

READ MORE: Truce or dare? Why Putin refused to play the ceasefire game
The Kremlin has confirmed that Putin and Trump are scheduled to have a phone conversation on Tuesday. The call is expected to focus on the prospects of a peace agreement in the Ukraine conflict.

It would be the second call between the two leaders in just over a month. US Special Envoy Steve Witkoff visited Moscow last week to discuss a proposed 30-day ceasefire with Putin. The US and Russian delegations also held high-profile talks in Saudi Arabia and Türkiye in February.
 
Ultima modifica:
Ahahahahahahahah

Nei tempi oscuri che stiamo vivendo una cosa ci è chiara, limpida e cristallina:
la guerra affama i popoli e arricchisce i produttori di armi;
e coloro che invocano la necessità di andare in guerra
non sono coloro che tale guerra la combatteranno davvero.

Dal momento in cui si annuncia la corsa agli armamenti,
e ancor più quando i giovani e le giovani europee saranno mandate al fronte,

ci sarà un solo vincitore:

le oligarchie internazionali che traggono benefici dal mercato delle armi;

e ci sarà un solo perdente:

i popoli, a qualunque nazione essi appartengano.

Per questa ragione ci appelliamo al mondo della cultura, della ricerca e dell’insegnamento
perché si schieri contro questa barbarie montante, rifiutandosi a tutti i costi
di rifornire di braccia, parole, denaro, speranze, idee e progetti questa delirante corsa verso l’abisso;
contrastando ogni volta che è possibile i proclami guerrafondai di opinion makers accecati da sogni di gloria
o dalla convinzione che si possano difendere nobili valori e principi con mezzi che li contraddicono alla radice;
e, soprattutto, rifiutandosi di sostenere in ogni modo gli stati e i leaders che promuovono la guerra.



E direi che non c'è altro da aggiungere, se non concludere come l'articolo su ROARS: si vis pacem para pacem.


PS: Pare che la causa della guerra in Italia non abbia un travolgente supporto dell'opinione pubblica (32%, secondo i sondaggi).

Eppure leggendo i commenti impregnati di idiozia militante sotto al pezzo di Sara Gandini e Paolo Bartolini

sul Fatto Quotidiano le cose sembrerebbero del tutto diverse:

ennesima dimostrazione dell'effetto deformante della rete.
 

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