"Pregiata Miss Lucy", esordisce il generale,
spiegando che non guardando la trasmissione in cui Littizzetto si è esibita con quel monologo,
non ha avuto la possibilità di replicare nell'immediato.
"Non mi ero neppure accorto della sua ultima performance televisiva
in cui invitava
Ursula von der Leyen a lasciar perdere il riarmo e la guerra,
o almeno di non far conto sugli
italici guerrieri",
prosegue il generale, che si è deciso a dire la sua per rispondere alle esortazioni dei lettori,
"ansiosi di leggere qualche riga delle mie dissertazioni non proprio dotte, e di certo non tenere".
Evito, dice il generale rivolgendosi all'attrice,
"di enumerarle gli atti eroici di questo o quel soldato, con o senza penna o piume:
l’hanno fatto in così tanti che ritengo giusto, a distanza di alcuni giorni, non triturarle i marroni".
Evito, prosegue,
"d’augurarmi – sarebbe vana speranza –
che un giudice la punisca per vilipendio:
come artista Lei ha diritto a dire ciò che Le pare, pregio non concesso ai comuni mortali".
Burgio sostiene che non ci sarebbe nulla da stupirsi se si trovasse
"qualche magistrato pronto ad invocare tale principio, applicato a
Fedez e a tanti altri rapper, trapper, e sconclusionati scappati di casa",
che per altro, sottolinea il Generale,
"dovrebbero
armarsi e difendere anche Lei, secondo Madame Ursula".
Al di là di queste amare considerazioni, che da tempo disturbano il sonno di chi indossa un uniforme
che un giorno sì e l'altro pure viene infangata, Burgio informa l'attrice che
"le Forze Armate sono degne del popolo che difendono e dei politici che le guidano.
Non è un caso che nel corso della
Grande Guerra il soldato italiano mangiasse, sparasse, vestisse,
meglio del figlio cui toccò in sorte di prender parte alla 2^".
Una differenza sostanziale, spiega Burgio, perché
"il popolo che sostenne il nostro soldatino sul Carso, sul Piave, sul Grappa, e i governanti che lo guidavano,
ebbero maggiori qualità di quello e quelli che erano dietro il citato figlio spedito nella steppa russa,
sulle ambe d’Etiopia e nel deserto nord-africano".
Se le Forze Armate
"non le armi, vesti e nutri meglio di quanto faccia il popolo e il governo nemico,
sei
condannato a perdere, magari scrivendo pagine di valore. Ma perdi".
Il Generale ha invitato Littizzetto, offrendole anche un passaggio e la colazione, a visitare il
Sacrario di Redipuglia.
"Potremmo salire in silenzio, senza indulgere in imbarazzanti rap, su quella scalinata che reca i nomi di tanti giovanotti
che tanto tempo fa passarono a miglior (perché mai, poi?) vita",
scrive Burgio, e da lì idealmente volare verso Alamein, dove lo stesso Generale ricorda di avervi
"saltato col paracadute con Amici per sempre".