Val
Torniamo alla LIRA
Quanti grammi di vodka servono per proporre ai contribuenti europei un’altra botta di aiuti all’Ucraina,
consistente nientemeno che in 40 miliardi di euro?
Il delirio proviene da Kaja Kallas. In Estonia, il gelo è compagno del Vana Tallinn,
i cui 50 gradi riscaldano e confezionano miraggi.
Sarebbe, tuttavia, una gratuita cattiveria attribuire alle sortite della Kaja l’origine alcoolica.
Del resto, tanto furore più che dalle bottiglie del Vana Tallinn,
potrebbe scaturire da altro spirito, quello di vendetta.
L'intera famiglia della madre, infatti, nel 1949, dall’Estonia fu deportata nella lontana Siberia.
L’ordine, però, partì da Iosif Stalin, non da Vladimir Putin, nato nel 1952.
Vediamo i meriti della bellicosa signora estone
che sono alla base della designazione come Alta rappresentante Ue per gli affari esteri:
1) Avvocatessa di lusso, mica da quattro capponi di Renzo;
2) Condannò con veemenza l’operazione militare speciale,
benché, mentre lei si strappava i capelli per l’aggressione,
il marito Arvo Hallik continuò imperterrito e tranquillamente, piena guerra in corso,
a fare affari a Mosca con la sua azienda di logistica;
3) In famiglia è astutamente sordomuta ed ipovedente, visto che dichiarò di ignorare cosa fa suo marito;
4) È fortunata o potentemente raccomandata, tant’è che non è stata neppure spettinata,
quando, come primo ministro dell’Estonia, fu sospettata di gonfiare i dati
e papparsi più lauti rimborsi per gli armamenti forniti all’Ucraina.
Si parlò, fra l’altro, del giochetto di far passare per nuove di zecca armi vecchie, da usato obsoleto, non proprio sicuro.
Insomma, un notevole curriculum in quanto a ombre,
superiore a quello di von der Leyen,
anch’ella macchiata dai propri plagi e dal chiacchieratissimo consorte.
Del resto, funziona così nell’Ue, dove chi non merita sale in alto.
consistente nientemeno che in 40 miliardi di euro?
Il delirio proviene da Kaja Kallas. In Estonia, il gelo è compagno del Vana Tallinn,
i cui 50 gradi riscaldano e confezionano miraggi.
Sarebbe, tuttavia, una gratuita cattiveria attribuire alle sortite della Kaja l’origine alcoolica.
Del resto, tanto furore più che dalle bottiglie del Vana Tallinn,
potrebbe scaturire da altro spirito, quello di vendetta.
L'intera famiglia della madre, infatti, nel 1949, dall’Estonia fu deportata nella lontana Siberia.
L’ordine, però, partì da Iosif Stalin, non da Vladimir Putin, nato nel 1952.
Vediamo i meriti della bellicosa signora estone
che sono alla base della designazione come Alta rappresentante Ue per gli affari esteri:
1) Avvocatessa di lusso, mica da quattro capponi di Renzo;
2) Condannò con veemenza l’operazione militare speciale,
benché, mentre lei si strappava i capelli per l’aggressione,
il marito Arvo Hallik continuò imperterrito e tranquillamente, piena guerra in corso,
a fare affari a Mosca con la sua azienda di logistica;
3) In famiglia è astutamente sordomuta ed ipovedente, visto che dichiarò di ignorare cosa fa suo marito;
4) È fortunata o potentemente raccomandata, tant’è che non è stata neppure spettinata,
quando, come primo ministro dell’Estonia, fu sospettata di gonfiare i dati
e papparsi più lauti rimborsi per gli armamenti forniti all’Ucraina.
Si parlò, fra l’altro, del giochetto di far passare per nuove di zecca armi vecchie, da usato obsoleto, non proprio sicuro.
Insomma, un notevole curriculum in quanto a ombre,
superiore a quello di von der Leyen,
anch’ella macchiata dai propri plagi e dal chiacchieratissimo consorte.
Del resto, funziona così nell’Ue, dove chi non merita sale in alto.