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Come al solito nn hai capito un cazzo.( o io fraintendo te )

Max Mara e Brunelli sono stati gli unici a sopravvivere ovvero hanno saputo fare impresa, e in clusione. Il resto è sparito )
Ma andate tutti a cagare .
E poi chi ti ha mai detto che io sia una dem.

In quanto al mio armadio ha le stesse cose di 40 anni fa, anzi 90 poiché riuso anche quelli di inizio novecento.
Lascia perdere che mi rimane poco da scoprire.


E su MaxMara che ha saputo fare inclusione, passo e chiudo, perché è ovvio che tu non riesca ad essere mai e dico mai oggettiva, sei comunista dentro e fuori, e tale rimani.

Vivi a Reggio e non hai ancora capito un cazzo di niente..che i comunisti di ieri, oggi piddini, sono cul e pataia con quelli che tu credi e vorresti combattere…quelli che una vo,ta si chiamavano i "padroni".

A te non son serviti gli anni delle battaglie (finte) dei lavoratori…quando ancora c’erano personaggi del calibro di Berlinguer e Lama…e nonostante quelli…tutti quelli che ci han creduto l’hanno presa nel c..o andare e venire, sempre, sistematicamente.

Scendi in piazza con il tuo bel sindachetto rosso dell'epoca a fianco…per la Confit..,Lombardini…Reggiane…Unieco…CMR…Coopsette…vuoi che vado avanti?…tutti in piazza ad ascoltare le rassicurazioni della Zarina…di Fantuzzi…di Del Rio…di Vecchi…e adesso di Massari…e poi alla fine com’è finita?!?!

Fino a quando non capisci che sei tu a dare fiato al tuo nemico…
 
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E su MaxMara che ha saputo fare inclusione, passo e chiudo, perché è ovvio che tu non riesca ad essere mai e dico mai oggettiva, sei comunista dentro e fuori, e tale rimani.

Vivi a Reggio e non hai ancora capito un cazzo di niente..che i comunisti ora piedini sono culo e pataia con quelli che tu credi e vorresti combattere…quelli che una vo,ta si chiamavano i "padroni".

A te non son serviti gli anni delle battaglie (finte) dei lavoratori…quando ancora c’erano personaggi del calibro di Berlinguer e Lama…e nonostante quelli…tutti quelli che ci han creduto l’hanno presa nel c..o andare e venire, sempre, sistematicamente.

Scendi in piazza con il tuo bel sindachetto rosso dell'epoca a fianco…per la Confit..,Lombardini…Reggiane…Unieco…CMR…Coopsette…vuoi che vado avanti?…tutti in piazza ad ascoltare le rassicurazioni della Zarina…di Fantuzzi…di Del Rio…di Vecchi…e adesso di Massari…e poi alla fine com’è finita?!?!

Fino a quando non capisci che sei tu a dare fiato al tuo nemico…



Immagini emblematiche che spiegano meglio di ogni cosa 50 anni di fallimenti e relative prese per il c..o per quelli che a sinistra ci hanno creduto.



1748097937861.jpeg

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Tutto il resto sono solo parole al vento di persone che non ci hanno mai capito niente, obnubilate come erano e come sono dalla loro ideologia, che gli ha letteralmente fottuti.
 
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Studente universitario iscritto a farmacia di famiglia egiziana, arrivato in Italia qualche anno.

Mai nessun problema con la legge: né lui, né i familiari.

Attivo sui social, come molti ragazzi della sua età – 20 anni – anche se non per scambiare foto e messaggi innocui,
ma per amministrare un canale di propaganda jihadista, attraverso il quale manteneva anche contatti con esponenti dello Stato Islamico.

Ma Mohamed Ghonim, il ragazzo di Montevecchia arrestato dall’antiterrorismo,
non si limitava alla (pericolosa) ideologia di matrice islamista,
ma si documentava anche sulla produzione di bombe ‘fai da te’, e sostanze tossiche.
 
Gli investigatori hanno trovato 2 manuali in lingua araba, stampati in proprio,
con il logo della “fondazione Al-Saqari
(il nome coincide con quello di un’area all’interno del Governatorato del Cairo, in Egitto,
che si estende lungo il fiume Nilo, verso nord-est della capitale) per le Scienze Militari”.

Testi che spiegavano come far funzionare telefoni cellulari da detonatori,
o come produrre sostanze tossiche, per il compimento di atti di terrorismo.

Oltre all’interesse per la fabbricazione di ordigni,
il ragazzo si interessava dunque anche alla propaganda dell’ideologia legata alla concezione più radicale dell’Islam.

Un aspetto, quello della divulgazione attraverso la rete e i social,
che ha sempre rappresentato un marchio distintivo dell’Isis,
l’organizzazione detta anche Is, dall’inglese Islamic State, o Daesh.
 
«Vedendolo - racconta il vicino di casa - tra tutti, lui era il più integrato.

Era spontaneo, chiedeva e si interessava della gente della zona».

«Lui - continua il vicino - studia farmacia e mai sarei andato a pensare
che potesse avere a che fare con queste cose.

Quando abbiamo saputo i motivi dell’arresto, è stata una sorpresa anche per noi.

Secondo me è una persona un po’ ingenua ma si era perfettamente integrato.

Era educato e di sicuro non pareva una persona radicalizzata.

Se qualcuno me lo avesse detto, gli avrei risposto che si sbagliava di grosso».
 

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