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Poveretti.

Noi ridiamo ma abbiamo poco da ridere,

proprio ieri il Comune di Bologna ha spiegato ufficialmente che le buche stradali che tormentano la città
(raddoppiate in tre anni: da 5mila interventi a quasi 10mila) sono un effetto del cambiamento climatico:
pure quelle, già, l'ha detto l'assessore ai lavori pubblici Francesco Garofano;
non è che la manutenzione a Bologna è carente o che i lavori sono eseguiti da schifo ?

E poi l'aveva già detto nel 2017 anche un'altra fonte autorevolissima, il sindaco Virginia Raggi:
le buche e il sistema fognario in eruzione e le strade allagate, a Roma, erano tutte indice del global warming;
pazienza se due anni prima la stessa Raggi invocava le dimissioni del sindaco Ignazio Marino per gli stessi problemi.

Ma l'associazione tra buche e cambiamento climatico, solo l'anno scorso, aveva proposta anche il sindaco milanese Giuseppe Sala
 
La Corte europea ha dovuto occuparsi anche di questo:

di due italiane che nel 2021 hanno fatto ricorso contro «l'inazione dei governi contro il cambiamento climatico»

perché ossia sarebbero loro, i governi, ad aver causato i loro problemi di salute.

La Corte di Strasburgo rigetta il ricorso di due donne: "Malate a causa dei governi"
 
Usano i bambini per i referendum.

Sabato, a Roma – col chiaro intento di aggirare il silenzio elettorale
i leader della sinistra urleranno per i bimbi di Gaza.

L’unico obiettivo sarà quello di attaccare squallidamente e a casaccio il governo Meloni
nel disperato tentativo di avvicinarsi il più possibile al quorum.


A Verona, invece – comune a trazione Pd – ci sono assessori della giunta dell’ex calciatore Tommasi
che salgono su un palco con decine di bambini e lanciano proclami in vista dell’8 e 9 giugno.
I bimbi, figli di marocchini, indossano un copricapo con la bandiera del Paese nordafricano
di cui hanno anche un vessillo, e sulle spalle hanno una sciarpa tricolore.

L’assessore più attivo è tale Jacopo Buffolo, delega alle Politiche Giovanili

Ai piedi del palco, oltre alla bandiera del Marocco, c’è quella italiana, appesa storta, ma sì, sono dettagli.
 
Buffolo è lo stesso assessore del Comune di Verona che lo scorso autunno,
dopo che un poliziotto in stazione aveva ucciso un maliano che gli aveva puntato un coltello
(un altro l’aveva nello zaino e prima aveva rotto auto e vetrine)
ha rilanciato sui social questo messaggio:

«A un bisogno d’aiuto si è risposto con un colpo di pistola».

L’immigrato col coltello andava compreso.
 
E però c’è pure la possibilità che gli italiani indecisi,

decidano di andare al mare, o in montagna.

......ma non a fare resistenza.
 
Il democratico.


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Tipo facendo la spia sui social ai vicini che si permettono di organizzare una cena in tempo di Covid, infilandosi in tutte le fiction e film pagati con contributi dello stato, e facendosi finanziare film velleitari e fallimentari che incassano un ventesimo di quello che anche noi gli abbiamo pagato.

Grazie Alessandro! Te la sei meritata!
 
La Zeller al momento dell’Inno di Mameli era accanto
al senatore ed ex sindaco di Bolzano di centrosinistra, Luigi Spagnolli,
e a Marco Galateo, vice presidente della Provincia Autonoma di Bolzano
che aveva definito “atto irrispettoso e indegno del ruolo” il rifiuto di indossare la fascia tricolore.

Tutti hanno cantato mentre lei è rimasta muta, diventando paradossalmente la più stonata.

Come scrive il quotidiano locale Il Dolomiti, quando

«partono le note dell’inno italiano, tutti cantano, i militari fanno il saluto e Katharina Zeller, sorridendo, non apre bocca.
Una decisione, questa, destinata a scatenare ulteriori polemiche.
Che gli occhi sarebbero stati tutti puntati su di lei era scontato,
dunque la sua è stata una “dimenticanza” oppure la sua è stata una scelta?».



Quest’ultima ipotesi pare la più probabile.
 

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