Sì, è vero: l’Italia sta facendo un egregio lavoro per quanto riguarda il riempimento delle riserve di gas.
Gli
stoccaggi procedono spediti e oggi siamo all’81,93%.
C’è un problema, però, che forse non è chiaro a tutti.
Riempire i serbatoi di gas ci permette di avere un’ancora di salvataggio, ma non sono la panacea di tutti i mali.
I flussi di gas giornalieri, settimanali e mensili che normalmente arrivano nel Belpaese durante i mesi rigidi non possono bloccarsi del tutto.
O andremmo comunque gambe all’aria.
Ecco perché i timori che Putin possa chiudere i rubinetti con i primi freddi mette in allarme i governi.
Lo si capisce chiaramente da una tabella
pubblicata un paio di giorni fa dall’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale.
Il punto infatti è che per quanto i nostri stock siano pieni,
attualmente sarebbero in grado di coprire solo il 20% dei consumi annui nazionali.
Non siamo gli unici.
La Germania è messa come noi, i Paesi Bassi (25%) e la Francia (26%) poco meglio.
Godono di un margine maggiore l’Ungheria (36%) e l’Austria (64%).
Peggio di tutti fanno Polonia, Bulgaria e Spagna.