Oggi ci sono le prove, le pistole fumanti:
stanno negli studi dell’istituto Mario Negri di Milano,
nelle ricerche di The Lancet,
nell’infinita casistica di menomati, ammalati e anche crepati postvax;
stanno nella verità che è salita a galla circa le terapie domiciliari,
ostacolate dal suddetto Speranza e avversate dai virologi come Viola,
negli antinfiammatori che avrebbero scongiurato il ricovero, con annesso trapasso,
del 90% dei 175mila morti ufficialmente per Covid;
stanno in una casistica allucinante e inaccettabile;
stanno nelle menzogne di Stato e nell’imbarazzo di tutti i mammasantissima di Stato
che oggi mentono per la gola sostenendo di averlo detto subito, sì ai fans, ai ritrovati preventivi, antinfiammatori:
ma gli Speranza, i Sileri, i Ricciardi, i Burioni, i Pregliasco, sono solo dei gran bugiardi
e ci sono i filmati, le dichiarazioni, gli screenshot, c’è la Rete a dimostrarlo:
puntano sulla smemoria, ma oggi la memoria è stoccabile meglio del gas, quindi gli va storta.
Sono dei gran bugiardi, per quanto silenti, anche Conte, Draghi e magari ancora più su:
fans, sì, ma solo dei vaccini, di tachipirina e vigile attesa, mentre i medici
che osavano recarsi dai malati,
che proponevano strade alternative,
che avvertivano sull’assurdità di lasciare aspettare gli ammorbati “in vigilanza”
per poi trasportarli negli ospedali a morire di intubazione,
venivano sputtanati, sospesi, additati, umiliati, odiati.
Sono se non dei gran bugiardi almeno dei grandissimi ignoranti gli Scanzi, le Lucarelli, tutti questi scriba pentiti,
passati dagli involtini primavera e da “è solo un cazzo di raffreddore” ai vaccini isterici al punto da saltare file,
di raccontare palle in qualità di caregiver da beauty farm, di delatori e spie dei refrattari.
Lo sono quelli che si eccitavano, e lo dicevano, tirando fuori il greenpass, succedaneo del cazzo.
E adesso scantonano, parlano d’altro.
Dovrebbero nascondersi a vita, meriterebbero la damnatio memoriae che riservavano ai cosiddetti novax.
Invece straparlano d’altro, senza decenza e senza rimorso.
Illustrano i comportamenti virtuosi del non lavarsi il culo e mangiare pasta cruda per fottere Putin.
Ma state là, che non siete presentabili.
State là, che non avete niente da insegnare a nessuno.
Questa Antonella Viola, che si annusava lontano un miglio, sempre posata, sempre atteggiata,
che si faceva fotografare estatica col suo sponsor, Zan, quello del famigerato decreto,
che pretendeva vaccini a oltranza per tutti, anche i bambini, e adesso è preoccupata, anzi “sono preoccupati”,
perché se vince Giorgia Meloni si torna al fascismo mussoliniano, al reich hitleriano.
Fai il medico o la influencer?
Se io sbaglio nel mio mestiere, se consiglio cose scriteriate, se emergo per un incompetente, ho il dovere di sparire:
qui, in molti rilanciano, forti della propria inconsistenza pontificano, si allarmano, danno intenzioni di voto.
Grazie, Antonella Viola, Elodie della virologia.