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È sufficiente questa sequela di dichiarazioni per comprendere quanto siano dolosamente e volontariamente indirizzati prima gli errori macroscopici e poi le successive correzioni, sempre sulle spalle dei cittadini e delle imprese:


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La Federazione Russa – con i comunisti cinesi – la Repubblica Indiana, la Bielorussia, il Tagikistan
per la prima volta hanno partecipato a esercitazioni militari comuni.

Questi Stati hanno regimi politici molto diversi.

La Federazione Russa, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, ha una forma di Repubblica presidenziale,
la Repubblica Indiana è una Federazione con una forma parlamentare,
il Partito Comunista cinese occupa la parte continentale dello Stato,
la Bielorussia ha conservato di fatto il regime sovietico,
il Tagikistan è una Repubblica presidenziale.

L’unico punto in comune è una opposizione degli attuali Governi all’Occidente.


Eurasia
contro Europa.


Il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania ha chiesto la costituzione di una flottiglia aerea comune per presidiare lo spazio aereo.

Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda settentrionale sta cercando di riattivare il Commonwealth delle Nazioni già colonie dell’Impero Britannico.

Come si metterà con l’India?


Alleanza Atlantica, Unione europea, Regno Unito stanno sostenendo,
economicamente e con forniture militari, l’Ucraina.


La Sinistra sa solo fare prediche.
 
Scoppia il caos nella redazione di Repubblica.

Secondo quanto si apprende, persino l’editore John Elkann,
stanco dell’incessante e spavalda campagna anti centrodestra intrapresa dal giornale,
avrebbe chiesto un cambio di linea alla direzione.

A riferire il fatto è Giovanna Pedroni di Tag43.it.


Secondo la fonte, ci sarebbe stato un vero scontro di Elkann contro il direttore Maurizio Molinari nei pressi delle sedi di Repubblica.

“Si respira una brutta aria nei corridoi che contano di Repubblica
dopo la tirata d’orecchie subita dal direttore Maurizio Molinari
e arrivata direttamente per mano del padrone, John Elkann.

Il continuo sventolio dell’imminente spauracchio fascista
che si materializzerebbe con la vittoria del centrodestra a trazione Fratelli d’Italia ha stufato l’editore,
che avrebbe chiesto un cambio di linea”.

Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, si sa, ha sempre fatto l’occhiolino al centrosinistra.

Ma la guerra ideologica intrapresa in particolar modo contro la leader di Fratelli d’Italia
risulta essere particolarmente incalzante, tanto da spingere l’editore Elkann a cercare di buttare un po’ d’acqua sul fuoco,
conscio del fatto che le prossime elezioni potrebbero inevitabilmente dare ragione a Giorgia Meloni.


Come diceva il nonno Gianni Agnelli, “Noi siamo governativi e istituzionali per definizione”.

Ma l’essere filogovernativi potrebbe non essere l’unico motivo per cui l’editore ed il direttore di Repubblica sono arrivati allo scontro.
Ci potrebbero essere anche dei concreti motivi economici dietro l’increscioso episodio.

È possibile che Elkann abbia agito anche mosso dai dati di vendita dei quotidiani,
che mostrano un crollo netto di Repubblica, ora a 83mila copie di tiratura,
ovvero un calo del 20% rispetto ai numeri di giugno 2021.
 

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